Dio benedica i piccoli negozi di dischi usati e le bancarelle.
Richiedono pazienza e di solito ce ne si allontana con le tasche più leggere e le dita sporche di polvere, ma che scoperte meravigliose si possono fare!
Conoscevo Corinne Evingson solo per un misconosciuto album di versioni jazz delle canzoni dei Beatles, ascoltato malamente anni addietro, e quando mi è capitata una copia seminuova di Gypsy in My Soul, del 2004, mi sono detto, beh, per una cifra del genere, perché non provare?
Da quando i discografici hanno scoperto le compilation, scatoloni a buon mercato zeppi di singoli usa-e-getta, e gli album di musica rock e pop si sono tramutati in costose raccolte di spazzatura, il jazz è diventato una delle poche garanzie di qualità – esecuzione, registrazione, scelta di brani disponibili sul mercato.
Che dire dunque di questo Gypsy in My soul…?
1. Nature Boy
2. I’m Confessin’
3. Gypsy in My Soul
4. Nuages
5. Lover Come Back to Me
6. Lullaby of the Leaves
7. Until
8. April in Paris
9. Caravan
10. The Lonely One
11. Night and Day
12. You and the Night and the Music
13. Django’s Premonition (Anouman)
14. I Cover the Waterfront
15. S’Wonderful / Dizzy Atmosphere
Sorprendente.
OK, così c’è anche un pezzo di Sting.
E’ arrangiato abbastanza bene da non sembrare neanche più lui.
Un’incisione jazz alla vecchia maniera, nello stile reso popolare da Django Reinhart, generalmente noto come gypsy swing o jazz manouche, che rimpiazza le percuissioni con una chitarra ritmica percussiva ed affianca alla voce strumenti eterodossi (violino, fisarmonica, clarino), con in più la voce della Evingson, artista troppo specialistica per poter mai fare un grande splash nel panorama della musica popolare.
Ma che importa?
E’ un segreto noto a pochi, ed ora fra quei pochi ci sono anch’io…
L’accompagnano tre gruppi della tradizione gypsy swing, Pearl Django, Parisota Hot Club e Clearwater Hot Club.
Un ottimo acquisto.
Un artista che dovrò tenere d’occhio.