E’ appena stata diffusa la notizia che lo scrittore, sceneggiatore e giornalista George Macdonald Fraser si è spento ieri, all’età di 82 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Già studente di medicina, Macdonald Fraser optò per la carriera militare allo scoppio del secondo conflitto, e prestò servizio in fanteria in Birmania – un’esperienza narrata nel suo Quartered Safe Out Here, memoriale forse politicamente scorretto ma storicamente accurato.
Nel 1969, l’autore scozzese pubblicò il primo volume della serie di romanzi storici per i quali verrà giustamente ricordato a lungo. Con Flashman si apre la cronaca delle avventure di Sir Harry Flashman, un cialtrone rifatto vittoriano, in un ciclo narrativo che accoppia una estrema accuratezza nelle ricostruzioni storiche ad uno sguardo irriverente e cinico verso le grandi illusioni dell’epoca vittoriana.
La serie è presentata come collezione di manoscritti autobiografici ritrovati accidentalmente e “editati” da Macdonald Fraser: Harry Flashman, già “cattivo” del romanzo di Thomas Hughes Tom Brown’s Schooldays (un classico vittoriano paragonabile al nostro “Cuore”), cresce e intraprende la carriera militare – sicuro, da buon vigliacco, che l’ascesa al trono di Vittoria garantirà un futuro di pace e prosperità al paese.
Le sue aspettative verranno spettacolarmente disattese, ma Flashman riuscirà a mentire, barare, truffare e strisciare fuori da ogni situazione, uscendone non solo profumato come un giglio, ma con una crescente aura di eroismo e rispettabilità attraverso sessant’anni di guerre, rivoluzioni, colpi di stato e disavventure varie – da Kabul a Rorke’s Drift, dalla Rivolta dei Sepoy alla battaglia di Little Big Horn.
Godrà di una vita lunga ed agiata (anche se intervallata da lunghi periodi di panico e disperazione sul campo di battaglia), riceverà tutte le onorificenze conosciute all’uomo, riuscirà a sopravvivere a ufficiali migliori di lui, riuscirà ad approfittare di donne più intelligenti di lui, riuscirà a rimanere fondamentalmente stupido ma alla fine onesto se non altro con se stesso.
All’uscita del primo volume, dei quaranta recensori americani, ciurca un terzo presero per buono lo sttrategemma delle “memorie ritrovate”, definendo la “scoperta” degli scritti di Flash Harry come il più importante ritrovamento storico da tempi immemori.
Fra le altre opere di Macdonald Fraser è opportuno ricordare
- i racconti semiautobiografici sul soldato semplice MacAuslan
- The Steel Bonnets, colossale studio sulla guerra di guerriglia al confine Anglo-Scozzese fra ‘400 e ‘700
- The Pyrates, forse il più completo compendio di tutti i cliché della narrativa piratesca
- Mister American, solido romanzo storico sull’incontro-scontro fra un americano tranquillo e l’Inghilterra post-Vittoriana (Flash Harry vi fa una succosa comparsata).
Macdonald Fraser fu anche sceneggiatore per Hollywood, ed è ricordato per le sceneggiature tratte da Dumas per i film sui Tre Moschettieri di Richard Lester.
L’estrema scorrettezza politica ed onestà storica di George Macdonald Fraser ne fanno un autore difficile inuna società progressivamente sempre più inamidata e desiderosa di fuggire dall’inerente mancanza di colore morale degli eventi storici.
Questo fa sì che i libri di Macdonald Fraser, e le memorie di Flashman inparticolare, risultino invisi ad una grande fetta di pubblico – che può arrivare a reagire in maniera estremamente negativa a certi elementi peraltro storicamente inoppugnabili della narrativa dell’autore scozzese.