Mi sto trascinando sul blog di Land of Visual e inciampo su un commento che mi lascia un po’ così.
Il webmaster lamenta il fatto che mentre i gruppi musicali giapponesi alla base del movimento “visual” non trovano un buco nel nostro paese per suonare, i loro cloni tedeschi spopolano e sono seguiti da orde di ragazzine urlanti.
È un fatto.
Uno dei lettori del blog commenta…
Ovviamente introdurre delle novità nel panorama musicale è un po’ impossibile.
… ed a me vengono in mente i Divine Comedy, con la loro Perfect Lovesong…
Give me your love
And I’ll give you the perfect lovesong
With a divine Beatles bassline
And a big old Beach Boys sound
E hanno ragione – mescolando i giusti ingredienti collaudati si può costruire il prodotto perfetto.
Che tuttavia rimane prodotto, costruito a tavolino per piacere.
L’originalità è un’altra cosa – e grazie al cielo l’originalità esiste.
Il fatto che si costruisca sempre sui resti – più o meno conservati – di ciò che è venuto prima non significa che ci si debba limitare a seguirne la struttura pedestremente.
Il rassegnarsi al trionfo delle copie, nell’illusione che ci sia sempre il tempo per scoprire gli originali alle loro spalle, è una bella speranza – che forse funzionerebbe se non esistesse un mercato interessato (legittimamente) a fare prima di tutto numeri, e poi divulgazione.
Potremmo estendere il discorso alla letteratura, al cinema, e fare un po’ di nomi, e di titoli.
Ma oggi proprio non ne ho voglia.
Piuttosto, ascoltiamoci i Divine Comedy…