strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Tutto quello che sai è falso

17 commenti

È cominciato con due mentecatti per radio.
E con l’insopportabile teoria – che ho sentito sostenere da persone educate e niente affatto stupide – secondo la quale gli americani (e quindi gli esseri umani) non sarebbero mai arrivati sulla Luna.
Il fatto che un simile concetto – un simile meme – venga veicolato in heavy rotation attraverso due canali televisivi, oltre che in frequenti passaggi radiofonici, mi inquieta, mi offende e mi irrita.
Ci faccio un post.
Da cui, la domanda di Maria Grazia

perché la tesi del complotto ti è così invisa? Di esserci andati sulla Luna, ci siamo andati lo stesso. Magari un po’ più tardi…

Ok, pork chop express, ladies and gentlemen…

https://i0.wp.com/science.nationalgeographic.com/staticfiles/NGS/Shared/StaticFiles/Science/Images/Content/buzz-aldrin-moon-msfc-6900952-ga.jpgIn prima battuta, la tesi mi è profondamente invisa perché si tratta di una tesi che nega le potenzialità umane.
Svuotati del loro significato politico, i programmi spaziali degli anni ’60 e ’70 rappresentano una delle maggiori imprese compiute dall’uomo.
Guardando la fotografia di Buzz Aldrin nel deserto grigio della superficie lunare dobbiamo ricordarci che

  • nessun uomo era mai giunto più lontano
  • nessun uomo era mai giunto lì prima (beh, ok, Neil Armstrong)
  • quella fotografia è scattata su un altro mondo
  • e Buzz Aldrin è arrivato su quel mondo su una specie di lavatrice

Si tratta della dimostrazione non solo della potenza dell’ingegno umano, ma anche della perseveranza e del coraggio (ci vuole coraggio per entrare in una capsula Apollo, ed una cieca fiducia nella tecnologia) che ci hanno portati dalle savane dell’Africa fin qui – e che ci auguriamo ci portino oltre.

Ridurre il tutto ad un “ha-ha, manica di gonzi, l’hanno girato ad Hollywood!” è avvilente.
È in fondo una eredità di quella forma mentis che ci vuole piccoli e incapaci in balia di divinità onnipotenti e capricciose.
Rimpiazziamo Zeus con un produttore hollywoodiano, con una classe politica manipolatrice e disonesta, con vasti e incomprensibili interessi economici, ma in sostanza non stiamo facendo una critica alla politica o alla società della comunicazione, o dell’economia rampante – diciamo semplicemente che, essendo l’uomo privo della stoffa giusta, ha preferito mentire e millantare successi mai ottenuti che non darsi da fare per ottenerli sul serio.
Ammettiamo la nostra impotenza.
Meglio lasciar fare a loro.

È come sostenere che Shakespeare fosse in realtà sette persone diverse.
Ci sono fior di testi a riguardo, si fanno congressi.
Ed è semplicemente un modo per ribadire la piccolezza e la pochezza dell’essere umano.
Un sol uomo non può creare tanti capolavori – dovevano essere un comitato (un comitato composto fra gli altri da Roger Bacon, Christopher Marlowe e dalla Regina Elisabetta Prima).
Qualsiasi cosa pur di negare il potenziale umano.

Questo, a livello emotivo.

Poi c’è il fatto che, da scienziato, io servo la Verità (fatemi causa).
E la Verità è una padrona inflessibile.
E se qualcuno nega i fatti, io mi indigno.
Che si tratti dell’allunaggio dell’Apollo 11.
Dell’identità di Shakespeare.
O della Shoah.

In fondo, Maria Grazia, se qualcuno ti chiedesse

perché la tesi del complotto ti è così invisa? Di averne sterminati, di Ebrei, i nazisti ne hanno sterminati certamente. Magari solo qualche migliaio e non sei milioni…

Come ti sentiresti?
E c’è chi lo dice.
Pubblicamente.
Parla di fotomontaggi.
Di Hollywood.
Di complotto.
Chissà perché discettare della veridicità del progetto Apollo fa molto X-Files-chic mentre dubitare della Shoah si chiama Negazionismo ed è proprio sconsigliato, salvo all’interno di certi circoli?
Chissà perché i due derelitti non hanno fatto una canzonetta negando la veridicità dell’Olocausto?
Anche quella, come l’allunaggio Apollo o l’identità di Shakespeare, viene messa in dubbio da un sacco di gente, dopotutto.
Però ho come l’impressione che i passaggi televisivi della coppia, a quel punto, non sarebbero stati su MTv.

E ora potreste dirmi che la Shoah è più importante, nel corso degli umani eventi, dell’allunaggio delle missioni Apollo.
Io non credo.
Eventi non confrontabili, certo.
Ma di uguale magnitudine e importanza storica, indubbiamente – uno la dimostrazione del potenziale umano in positivo, l’altra la dimostrazione di quello stesso potenziale in negativo.

E per finire, c’è il problema ontologico insito in tutte le teorie della cospirazione.
Come ha spiegato dettagliatamente Edward Feser in un recente lungo articolo, sottoscrivere un modello cospiratorio comporta sottoscrivere una teoria della conoscenza per la quale, in ultima analisi, la realtà nella sua totalità è assolutamente inconoscibile.
Un bell’esperimento mentale, ma un modello suicida per rapportarsi con la vita di tutti i giorni.

The difference here is sometimes described as a difference between “local” doubt and “global” doubt. Local doubts arise on the basis of other beliefs taken to be secure. You know that you are nearsighted or that your glasses are dirty, so you doubt whether you really saw your cousin. Global doubts have a tendency to undermine all beliefs, or at least all beliefs within a certain domain. You know that your senses have sometimes deceived you about some things, and being a philosopher you start to wonder whether they are always deceiving you about everything.

Nel momento in cui comincio a dubitare della veridicità di fotografie e filmati della missione Apollo, perché non dubitare anche della veridicità di tutto il resto?
Cos’altro è stato girato a Hollywood?
Quale altro personaggio storico non è mai esistito?
La Storia è forse cava? Tutto il quindicesimo secolo se lo sono inventato i gesuiti?

Notice that unlike local doubt, global doubt tends to undermine even the evidence that led to the doubt in the first place. Doubting that you really saw your cousin doesn’t lead you to think that your belief that you are nearsighted or that your glasses are dirty might also be false. But suppose your belief that you sometimes have been fooled by visual illusions leads you to doubt your senses in general. You came to believe that your perceptual experience of a bent stick in the water was illusory because you also believed that your experience of seeing the stick as straight when removed from the water was not illusory. But you end up with the view that maybe that experience, and all experience, is illusory after all.

Un vicolo cieco concettuale.
O, se preferite, una porta aperta a forme di pensiero non scientifico.
Torniamo all’arbitrarietà della Natura, agli dei capricciosi, all’assenza di regole comprensibili.
Una realtà da subire e non da comprendere, perché manchiamno degli strumenti adeguati – tutti ci pigliano per fessi, e ci riescono.
È un tornare ad essere vestiti di pelli non conciate, accoccolati attorno al fuoco, terrorizzati non da ciò che è là fuori, ma da ciò che potrebbe esserci.

Avere paura di ciò che potrebbe essere significa essere molto lontani dalla libertà.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

17 thoughts on “Tutto quello che sai è falso

  1. Ok. Ora ho capito il punto di vista. Non ho la possibilità di rispondere un po’ più approfonditamente ora ma ci tengo a tirarmi fuori (insieme a quelli con cui ne ho discusso) da quelli che ci ridono sopra. A me non è piaciuta per niente la prospettiva della grande beffa e discutere sui motivi alla base di una simile obiezione era quello che mi interessava di più. Grazie del post 🙂

  2. Sarebbe interessante a questo punto una lista di tutte le imbecilli obiezioni fatte al programma Apollo e nello specifico alle due missioni (11 e 17, se non sbaglio) giunte sulla luna. Ne ricordo una, sentita non ricordo più dove, che diceva che la bandiera americana era stata tesa con una “stecca” (cosa vera) per simulare l’effetto del vento. Non sapevo se ridere o piangere…

    Riguardo al duo “L’Ignorante”, spero vivamente che tale loro delirio (superiore persino a quello di “Pop porno”; ma si può davvero scrivere una canzone del genere?) derivi dalla semplice volontà di attirare il pubblico piuttosto che da una reale convinzione, visto che il testo non brilla per chissà quale raffinatezza stilistica. Ovvio, questo non giustifica il rendersi partecipi di una tesi che non sta in piedi (una tesi alla Voyager, mi verrebbe da definirla 😉 )

  3. C’è una lista completa degli “argomenti”, con relative critiche e confutazioni, sulla pagina di Wikipedia

    http://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_Moon_Landing_hoax_accusations

    Una lettura interessante – come il relativo articolo sulla comparsa della teoria in film, romanzi e canzonette (include il riferimento su una superstar del basebal che ha affermato di non credere all’allunaggio Apollo ed all’esistenza dei dinosauri!)

    Quanto ai derelitti, sono un artefatto costruito ad arte, con la giusta attenzione verso gli istinti più bassi del pubblico.

    Su Voyager, preferisco lasciar perdere… che paghino i responsabili coi soldi del mio Canone RAI è già abbastanza doloroso…

  4. Quanto ti capisco, Davide… Appena ho saputo della trasmissione di quei mongospastici di Voyager, mi sono imposto di non sollevare l’argomento con nessuno. E’ che mi piace il relax, a me.

  5. Continuo ad essere convinta però che se la NASA non si fosse persa le bobine originali magari sarebbe stato meglio… E questo lo dice una che Voyager non lo guarda.
    Messa come la metti tu, non credo che la discussione possa andare da qualche parte se non verso la messa in dubbio di tutto ciò che sappiamo o di cui siamo convinti. Dunque mi ritiro :-). Non perché non mi piacerebbe una lunga dissertazione sull’argomento “è tutto falso quello che sai” (anzi!) però ci tengo a non pestare involontariamente qualche aiuola preziosa. Ognuno di noi ha il suo giardino segreto, in cui coltiva ciò a cui tiene di più, e – probabilmente – questo è il tuo. 🙂 Avrei dovuto intuirlo. Alla prossima. MG

  6. Ah, no, Maria Grazia… questa è una risposta capziosa.
    Che oltretutto mette in dubbio la mia oggettività sull’argomento, e imputa al mio modo di affrontare la questione l’impossibilità di proseguire un confronto.
    Bel giochino retorico, Schopenhauer avrebbe apprezzato 😉

  7. Bel link! Secondo me la frase più lampante è all’inizio dell’articolo:

    “All of this makes the chances of organizing diverse reaches of the bureaucracy […] in a short period of time […] to carry out a plot and cover-up of such staggering complexity, close to nil.”

    Quel “close to nil” dice tutto, è una mera questione di probabilità (senza scomodare la Verità con la “V” — da fisico tecnicamente posso parlare solo di livelli di confidenza).

    Quando accettiamo una cosa per vera o per non vera immagino che le nostre reti associative effettuino una sorta di inferenza di tipo Bayesiano e la categorizzazione avvenga superato un certo valore di soglia (con varie approssimazioni, ma gli algoritmi che abbiamo funzionano bene nella vita quotidiana).

    Forse i teorici del complotto, per via di una predisposizione ontogenetica non sono un gran che bravi in calcolo delle probabilità, o forse per qualche bias epistemico ritengono più probabile una cospirazione planetaria rispetto a un reale conseguimento della scienza (nel caso in esame).

    “Tutto il quindicesimo secolo se lo sono inventato i gesuiti?”

    Wow. Vedi, le teorie del tipo “tutto ciò che sai è falso” costituiscono una base sempreverde per la speculative fiction, distopie et similia (tutto questo si ricollega a una cosa su cui sto lavorando ora, che sincronicità). Tanta materia prima da cui pescare a piene mani, insomma, non tutto il male vien per nuocere. 🙂

  8. Benvenuto Luigi.

    Da Bayesiano non praticante, io non credo si tratti tanto di difetti alivelloinferenziale, quanto di una tendenza culturale a voler remare contro, svilire l’ingegno umano e, al limite,a voler romanticizzare (nel senso di rendere romanzesco) tutto il romanticizzabile.

    Concordo poi sul fatto che si tratti di giochetti intellettuali divertenti – non scriverei fantascienzase non mi piacesse giocare con i “cosa succederebbe se…?”

    Ma da qui a credere che davvero Napoleone Bonaparte fosse il soggetto di un culto solare di tipo mitraico anziché una vera persona, e le sue imprese debbano perciò essere considerate solo mitologia, beh… 😉

  9. Grazie. 🙂

    “non credo si tratti tanto di difetti alivelloinferenziale, quanto di una tendenza culturale a voler remare contro, svilire l’ingegno umano […]”

    Distinguerei tra i teorici del complotto veri e propri, che forse hanno una loro agenda (in buona o cattiva fede che sia), e chi dà retta a queste cose in modo becero, o semplicemente pigro.

    Onestamente non credo che la tendenza a romanticizzare sia contingente, mi sa di qualcosa di innato, un baco generale del nostro sistema di gestione delle credenze (che sicuramente funzionava bene per la gestione delle informazioni in un ambiente limitato).

    Si trattasse solo delle teorie del complotto sarei anche felice, il punto è che la credulità umana si estende a memi ben più radicati e longevi.

    “Ma da qui a credere che davvero Napoleone Bonaparte […]”

    Eh eh. 🙂

    E’ quello che dicevo prima con “baco inferenziale” (ammesso che queste persone fossero state in buona fede). Il problema è quando le capacità speculative non vengono tenute a freno e strabordano in tesi quanto meno bizzarre.

    A tal riguardo, John A. Wheeler suggeriva di essere estremamente conservativi a proposito di idee nuove e bislacche, ma al contempo di essere pronti a sondare e spingere fino alle estreme conseguenze le idee note e consolidate.
    Il suo consiglio era riferito alla fisica, ma mi pare un buon metodo empirico di gestione delle credenze.

  10. Tutto quello che scrivi in questo post è puro vangelo, ma direi che non si può dire che i due del genio sono dei mentecatti solo per una canzone… mica vorranno davvero propugnare una simile teoria, solo scherzare un pò su una diffusa leggenda metropolitana.

    In ogni caso, visto che, nonostante lo segua da tempo, è il primo post che scrivo sul tuo blog, ti faccio i miei complimenti.

  11. Pingback: Il dito e la luna « strategie evolutive

  12. Pingback: 20.07.1969 – 20.07.2009 « strategie evolutive

  13. Si tratta di un complotto globale, è spiegato benissimo su questo sito http://domenico-schietti.blogspot.com/2009/10/la-storia-del-potere-in-base-al.html

    Sono tutti d’accordo a boicottare la Serpentina di Schietti e quindi si tratta di un complotto per cambiare il clima, causare povertà e alimentare l’odio tra i popoli per generare guerre.

    Non è difficile da capire, se scoppia una guerra aumentano le richieste di fucili, cannoni, missili, aerei e bombe. I produttori di armi hanno interesse che i popoli litighino fra loro e quindi pagano agenti provocatori.

    Se cresce la povertà aumenta il numero dei ladri quindi aumentano le spese per la polizia, i controlli, i sistemi di sicurezza, le prigioni e la giustizia. Chi dovrebbe combattere la malvivenza in realtà ha interesse che ce ne sia sempre di più e quindi paga agenti per creare disordini e crisi economiche.

    Se crescono i consumi di energia aumentano gli introiti per i produttori di petrolio che quindi boicottano l’energia pulita pagando agenti appositi che promuovano l’utilizzo del loro prodotto a danno di quello degli altri.

    Se vengono costruite grandi opere ci saranno grandi affari per i costruttori edili al punto che ne vorranno sempre di più grandi e inutili pagando agenti perchè pubblicizzino l’utilità di opere costosissime.

    I poteri occulti spesso sono aziende che hanno convenienza quando aumentano i problemi e quindi che si sono unite per creare un governo mondiale ombra e una rete di agenti incaricati di creare il caos in tutto il mondo per causare guerra, povertà, cambiamento climatico.

  14. OK, come non detto.
    Sono difetti a livello inferenziale.

  15. A partire da questo Blog….

    http://digiorgio-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/02/06/altro-che-tranquillity/#comments

    ….troverete molte prove schiaccianti che nessun astronauta è stato sulla Luna !

    Ciao a tutti !

  16. Beh, ok, schiaccianti… 😀

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