Post di natura ambientale, con l’ormai tradizionale Green Lady a farci da madrina – perché a noi piace così.
Ora, naturalmente, la crisi ambientale non esiste.
O se c’è, ci fa bene.
Lo ha deciso il governo, ricordate…?
E stando al National Geographic, i nostri padroni potrebbero non avere tutti i torti, in seconda battuta.
Ammesso che stiano parlando del Sahel (e chissà di cosa parlano i nostri padroni…)
Stando alle foto da satellite dell’area sahariana scattate negli ultimi 20 anni, infatti, risulta che l’incremento di piovosità causato dallo shift climatico abbia portato ad un incremento delle aree verdi in alcune porzioni del deserto.
If sustained, these rains could revitalize drought-ravaged regions, reclaiming them for farming communities.
This desert-shrinking trend is supported by climate models, which predict a return to conditions that turned the Sahara into a lush savanna some 12,000 years ago.
Un bilanciamento della crescente desertificazione dell’area mediterranea, e che innesca – o rischia di innescare, o dovrebbe/potrebbe innescare – la contrapposizione politica fra sostenitori e critici del cambiamento climatico.
Poiché se per gli abitanti delle nazioni isolane l’aumento del livello del mare è unapessima notizia, e se la siccità è una pessima notizia per Italia, Spagna e Grecia, per le popolazioni del Chad e del Sudan l’aumento di piovosità potrebbe invece rappresentare una opportunità.
Now you have people grazing their camels in areas which may not have been used for hundreds or even thousands of years. You see birds, ostriches, gazelles coming back, even sorts of amphibians coming back
Ma pare che i politici siano in catalessi, e finora l’unico che abbia affrontato il tema è, guarda guarda, un autore di fantascienza – Norman Spinrad, col suo Greenhouse Summer (pubblicato come Condizione Venere da Urania).
Ma anche lì, sono trent’anni che Spinrad pubblica narrativa stimolante – anche se non adatta ai gusti di tutti – e che il pubblico italiano se lo fila poco.

Powered by ScribeFire.
4 agosto 2009 alle 11:45 AM
Condizione Venere l’ho giusto letto un paio di settimane fa. Devo dire che non mi era mai stata resa così chiara la globalità del clima e la pluralità di vincitori e vinti che il suo cambiamento può determinare.
4 agosto 2009 alle 11:48 AM
Ottimo! Torneranno di moda le colonie…
Oppure sono troppo pessimista sulla natura umana? 🙂
4 agosto 2009 alle 4:51 PM
Beh, di fatto le colonie ci sono gia – sono gestite da aziende anxiché da governi nazionali, ma in fondo era così anche la East India Company…