strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Un corto

15 commenti

Segnalato dai miei complici di Delta Green.

E credo non sia neanche costato granché…

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

15 thoughts on “Un corto

  1. Una traduzione sintetica? Non parlo ahimè la lingua di Asterix…

  2. Lei sta tornando a casa dopo la visita dal ginecologo.
    Telefona al marito – sono due gemelli.
    Il tizio la ferma – le chiede se si ricorda di lui.
    Lei non si ricorda.
    Lui comincia a raccontarle dettagli sempre più intimi e personali.
    Lei continua a non ricordare.
    Lui tira fuori cose che solo lei può sapere, epoi cose che lei non sa – la madre le ha nascosto che aveva una sorella gemella morta al momento del parto.
    Lei si infuria.
    “Hai riassunto tutta la mia vita in cinque minuti,” gli dice.
    “Sei fortunata, di solito ci vuole molto di meno.”

    E passa la macchina.
    Splatt…

  3. OK, non esattamente il film da andare a vedere al primo appuntamento, ma ha una certa classe.
    E poi qui noi siamo sempre a favore delle produzioni indipendenti.

  4. Bello.
    Una volta, da ragazzina, ho letto un libro di Conan a firma di Paul Andersen (mi pare) e alla fine del volume c’era una bella disamina del romanzo che era costruito interamente in una città e che al critico ricordava il sogno di Buñuel di costruire un film interamente ambientato in una cabina telefonica. Ricordo che l’idea mi colpì davvero molto e mi rimase in testa per molti anni. Poi, all’università decisi di realizzarlo con un gruppo di amici, e mi misi a scrivere la sceneggiatura, con tanto di pause musicali ed effetti tipo filtri colorati. Mi impegnai moltissimo, l’avrò riscritto una ventina di volte, volevo che le mie parole esprimessero esattamente quello che lo spettatore doveva provare ma senza suggerirlo. Credevo, allora, di aver fatto un bel lavoro ad ogni modo ai miei compagni piacque; ma poi il nostro regista è sparito portandosi via anche la mia sceneggiatura. Non ho mai più realizzato alcun corto ed ora ogni volta che ne vedo uno ripenso alla mia storia e forse la vedo più bella di quanto in realtà fosse, ma la rimpiango.

  5. errata corridge: Poul Anderson, non so come mi è venuto a mente di scriverlo Paul Andersen, chiedo scusa al vecchio Poul, forse mi ero fatta condizionare dal francese del corto oppure l’età incalza… o magari dovrei iniziare a scrivere con una lampada accesa….

  6. “Conan il Ribelle”, di Anderson, immagino…
    Il che mi ricorda che stanno ristampando tuttoDominic Flandry a prezzi popolari…

    Io mi sono sempre tenuto alla larga dalle sceneggiature cinematografiche.
    Ho solo sceneggiato un fumetto – con il solo risultato di veder scomparire per sempre il disegnatore, con la sceneggiatura.
    Che sia destino?

  7. Gramo destino, le cose che trovi più belle sono sempre quelle che per un motivo o per un altro non riesci a realizzare.

    Sì, il libro era quello. Avevo scritto mi pare perché non ero sicura che la recensione fosse in quel volume, però un tarlo mi diceva di no… Così ho controllato e scopro che la mia memoria è peggiore di quanto pensassi, Conan il ribelle è un avventura attraverso la Stigia, quello di cui parlavo invece era ambientato in Aquilonia. Era Conan il liberatore, di Lyon Sprague de Camp e Lin Carter, curato da Giuseppe Lippi. A mia discolpa posso dire che sono passati almeno 25 anni da quando li ho letti. Però visto che li ho ancora (ovviamente) ho deciso di rileggerli, che non fa mai male.

    E a proposito di Dominic, grazie per la dritta.

  8. Tecnicamente mi sembra fatto molto bene, la Murino è al solito spettacolare, ma la faccenda dei 2 gemelli, solo per creare un impatto emozionale maggiore (una specie di “3 per 1” da discount) mi è sembrata posticcia e dozzinale.

  9. Ma anche lei aveva una sorella gemella…

  10. E allora sono io che non ho capito, e quindi chiedo aiuto. Chiaro che la bella (anzi, proprio strepitosa!) protagonista ha salvato la sghirba qualche volta di troppo e che, come i Challengers of the Unknown, vive(va) di tempo preso a prestito.
    Ma cosa c’entra col fatto che attende i gemelli? Come sono collegati i due fatti?

  11. Posso solo dire questo – sono abbonato ad una mailing list sulla quale si sta discutendo di queste cose da almeno tre giorni.
    Su questo, e se il tipo con la barbetta sia Nyarlathotep o Hastur, o semplicemente il ragazzochelei ha mollato al liceo…

  12. I gemelli hanno più probabilità di avere a loro volta gemelli?

    Mi sembrava ovvio che il tipo colla barbetta fosse la morte. Ricorda un pò il modo in cui Death interagisce cogli esseri umani in Sandman, (“certo che ci rivedremo, Joey. Oggi stesso” – e lui felice come una pasqua perché la stangona gotica gli ha rivolto la parola) colla differenza che Death era meno stronza e non distraeva la gente in modo che finisse sotto le macchine.

  13. Allora aspetto il consensus…da come ne parli suona un pò come quel forum che appare in “Pattern Recognition” di William Gibson. Comunque l’unica certezza è che lui è l’ex-tennista Miloslav Mecir 🙂

  14. Ci sono mailing list molto attive e molto… insolite, là fuori.
    Gibson non ha inventato nulla.
    In effetti vorrei avere più tempo per poter interagire più a fondo con la vecchia ciurma…

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