I francesi Caravan Palace.
Electro-swing.
Scoperti tramite un forum dieselpunk rumeno (non chiedete), e valgono ogni secondo speso ad ascoltarli.
Naturalmente live.
I francesi Caravan Palace.
Electro-swing.
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Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.
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11 agosto 2010 alle 3:14 PM
Non chiedo niente.Però viva l’Europa unita:)
11 agosto 2010 alle 4:46 PM
Io i francesi, a livello musicale, li sto rivalutando da qualche anno – da che ho scoperto i Paris Combo, in effetti.
Su questo jazzettino leggero da diporto sono decisamente lanciati, così come sulle contaminazioni strane.
E non hanno neanche la SIAE – o meglio, la loro versione appoggia i musicisti indipendenti, li finanzia e ne distribuisce le incisioni.
E non riesco ancora acredere alla quantità di materiale steampunk e dieselpunk prodotta nell’est europeo.
Roba da aver voglia di imparare il polacco o l’ungherese, ed alla svelta!
11 agosto 2010 alle 6:45 PM
Capisco pienamente.Una delle mie fissazioni è quella di cercare di conoscere quanto più possibile della cultura dei paesi europei.Per cultura intendo quella di genere.Che è quella che alla fine colleziono.
Cioè i film di genere,la musica,la narrativa fantascientifica prodotta,i comics prodotti(quando ci sono).
Pochi sanno ad esempio che in Romania all’epoca di Ceasescu c’era un grande movimento di science fiction che gli serviva come scusa per bypassare le censure imposte dal regime.
Ma qui sto andando decisamente OT,tornando alla musica francese,devo dire che “i cugini”,nonostante i loro difetti sanno valorizzare i loro artisti.Tra le altre cose,hanno una legge che obbliga le radio transalpine a trasmettere almeno il 50% di musica francese.
Questo produce anche accostamenti improponibili ed è protezionismo della peggior specie.
Ma loro almeno ci pensano,noi invece non facciamo altro che distruggere il nostro patrimonio culturale.