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Due sere col Maschio Alfa – sera numero uno

9 commenti

Dopo una giornata passata al microscopio, la voglia di leggere è compensata dai problemi agli occhi.
Ascoltare musica?
Certo.
Ho sul piatto Swing dei ManTran.
Ma nel cuore della notte…
Guardare un film?
Volentieri – peccato che l’offerta del Demenziale Terrestre sia patetica.

È ora di correre ai ripari.
Due film d’avventura, allora, due classiconi.
Vecchi.
Con Charlton Heston.
Il Maschio Alfa per eccellenza.
Due film, uno dietro l’altro.

Difficile trovare un attore che nel corso degli anni abbia incarnato di più l’ideale maschile americano del maschio dominante.
Bogart era troppo stropicciato e incerto sotto alla scorza noir.
McQueen semplicemente non era interessato ad alzate da dominante. Non gli servivano.
Cary Grant era troppo ironico ed elegante per essere alpha.
Forse Clarke Gable.
Ma era un’altra epoca.
E poi Chuck Heston vince ai punti – Chuck è stato il maschio alfa hollywoodiano per trent’anni!

Come dite?
John Wayne?
The Duke?

Beh, sì, ma…
OK, Heston era un attore migliore.
E nel maschio alfa di Heston si insinua una fragilità che lo rende dominante senza rischiare di farlo debordare nel ridicolo.
Già da ragazzino, mi domandavo perché John Wayne dovesse sempre vergognarsi di essersi innamorato della protagonista femminile.
Troppo machismo porta ad effetti paradossali.

Un esempio?
La scena famosa de Il Pianeta delle Scimmie.
Non quella della Statua della Libertà, l’altra, quella in cui Taylor/Heston ritrova la voce mentre gli scimmioni lo smanacciano.

Toglimi quelle sporche zampe puzzolenti di dosso, maledetta lurida scimmia!

Ascoltate come cambia l’intonazione, il tono vagamente stridulo.
You damn dirty ape…
È Chuck Heston, stravolto ma figo.
Ora immaginate se l’avesse fatto il Duca, con la sua pronuncia strascicata e la tendenza a sovraccaricare il machismo tanto per andare sul sicuro.
Ecco.
La difesa ha finito.

Ma io comunque non mi sono guardato Il Pianeta delle Scimmie.
Mi sono guardato The Naked Jungle, del 1954.
Prodotto – incredibile ma vero – da George Pal.
Pur non essendo fantascienza, in senso stretto.

La storia.
1901.
Christopher Leiningen (voi sapete chi) ha lasciato la civiltà a diciannove anni per scavarsi un impero nella foresta amazzonica, bonificando a mano quella che ora, molti anni dopo, è una ricca piantagione di cacao.
Leiningen ha fatto arrivare tuitto, a caro prezzo, dal mondo civilizzato, per abbellire la propria casa – mobili, suppellettili, un pianoforte, ottocento libbre di libri.
Il film si apre con l’arrivo di una donna sposata per procura, che tuttavia non è ciò che il buon piantatore di cacao si aspettava.
Trovandosi ad affrontare una donna bella, indipendente e dal carattere forte, il nostro eroe reagisce comportandosi da scimmione – e restando sconvolto alla scoperta che la donna, oltretutto, è vedova, e quindi “di seconda scelta”.
Sarebbe un drammone indigesto se non arrivasse la Marabunta, vale a dire un tappeto brulicante di formiche assassine che si mangiano qualsiasi cosa (o persona) capiti sul loro cammino.
Nel senso che le persone proprio le spolpano, eh, laschiando solo lo scheletro bianco e pulito come un display anatomico.
Riuscirà il nostro eroe…

Che domande – è Charlton Heston.
L’avete mai visto perdere?

In effetti l’eruzione delle formiche assassine occupa solo l’ultima mezz’ora del film.
Il resto si regge sul confronto fra Chuck – che interpreta un individuo insicuro che si appoggia su uno stolido castello di arroganza e orgoglio – ed una donna (Eleanor Parker, splendida) alla ricerca di un rapporto paritario.
Heston è legnoso, ma legnoso bene. È credibile nella parte del riccastro competente ma socialmente inetto, che si vergogna di leggere libri e non ama essere interrotto quando parla.

Il finale riporta il film sul binario avventuroso – ed il nostro eroe afronta da solo le formiche, e vince.
Una vittoria schifosa, ma che ci sta bene.

Il film venne sceneggiato (anche) da Ben Maddow, che era sulla lista di proscrizione all’epoca, ed aveva sceneggiato a suo tempo Giungla d’Asfalto.
Ma la scoperta più interessante è certamente il titolo del film per il mercato spagnolo – che rimpiazza l’allusiva (e sostanzialmente insulsa) Giungla Nuda dell’originale con uno splendido, pulp-friendly Quando Ruggisce la Marabunta.
Oh, yeah.

PS – non ho trovato il trailer online, ma se cercate su YouTube, troverete tutto il film in streaming.

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Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

9 thoughts on “Due sere col Maschio Alfa – sera numero uno

  1. L’avete mai visto perdere?

    Sì. Mi dispiace, ma la prima cosa che ho visto di C.H, è stato la versione italiana di Soylent Green.
    E siccome Clark Gable e Cary Grant non ce li vedo a uscirsene con un isterico “Soylent Green is people” per me loro erano più Alpha 🙂

  2. Ah, no… in Soylent Green non perde…

    “Soylent Green is PEOPLE!! We’ve got to stop them — SOMEHOW!!!”

    … la cosa resta in sospeso.
    Vedremo come andrà la partita di ritorno.

    E l’isterismo (che è lo stesso del Pianeta delle Scimmie) è richiesto – se non va in briciole anche il maschio alfa, davanti alla consapevolezza che ci stiamo mangiando gallette fatte di persone, allora il dramma perde mordente.

    Heston è moderno, ed efficace, proprio perché il suo maschio alfa rimane spesso schiacciato dagli eventi…
    … i biscotti fatti col nonno in Soylent Green…
    … il dissanguamento rituale in I am Legend …
    … il crollo e la maledizione all’umanità davanti a Libby …
    … l’inadeguatezza del potere in El Cid …
    … l’alluvione che spazza via le formiche ma anche la piantagione…

    Heston è l’eroe in un mondo che non vuole eroismi.
    Vince e ne paga il prezzo.
    Avrebbe fatto bene la parte di Mad Max, perché l’idea è quella.

    Poi anch’io preferisco Cary Grant come attore, e come mistica del personaggio.
    Ma Grant non ha mai, io credo, interpretato il maschio alfa.
    Era troppo sofisticato.
    Non puoi essere il maschio alfa e fare North by Northwest, o Father Goose (Il GranLupo Chiama).
    In Gunga Din, il maschio alfa è Fairbanks, non Grant… 🙂

  3. Devo dire che il buon Charlton Heston è uno dei miei attori preferiti,uno dei leoni della vera Hollywood.Ubi dei pochissimi in grado d’interpretare un colossal come Ben Hur e risultare credibile,così come i vari film avventurosi,così come i vari film di fantscienza come Il Pianeta delle scimmie.Ne ha interpretati così tanti perchè il buon Chuck ne era un sincero appassionato e non si vergognava ad ammetterlo,cosa che invece purtroppo fanno in troppi.
    Tutto perfetto?
    No devo essere sincero il fatto che per anni sia stato un paladino della lobby della National rifle association,beh sarò un liberal bacchettone ma questo lo ha fatto sempre scadere ai miei occhi.
    Nella scena di Bowling at Columbine in cui Michael Moore va a rendergli conto delle morti in America causate dall’eccessiva facilità con cui chiunque può comprare un arma,Beh quella è stata l’unica volta in vita mia in cui ho tifato contro Charlton Heston.

  4. Poveretto, era distrutto dagli anni e dai chilometri… quello di Moore fu, io credo, un colpo basso.
    Preferisco ricordarlo come lo ricorda Bruce Campbell nelle sue memorie, Chuck che guarda il giovane Campbell seduto al suo stesso tavolo a Cannes come se fosse un imbucato, o come se intendesse ordinargli una birra…

    Sulle scelte politiche posso anche concordare – la NRA e il supporto a Bush… mah!
    D’altra parte non scese mai al livello di denunciare come “anti-americani” i colleghi – cosa che parecchi altri leoni di Hollywood fecero, a suo tempo…

    E poi è vero – era un appassionato di fantascienza e di narrativa d’avventura.
    Ed è stato il primo vero Indiana Jones – ma di quello, parlerò parlando del prossimo film…

  5. Il vero uomo Alfa scusate, ma è Clint Eastwood. Ed ora che mirabilmente gira, produce e sceneggia pellicole lo ammiro ancora di più.
    E Cary Grant in Ero uno sposo di guerra?????

  6. Heston mi piace un sacco, a partire dal pianeta delle scimmie sino a quello dove il grattacielo brucia (non ricordo il titolo). Ho presente anche il fim che hai visto.
    No, non credo di averlo visto perdere qualche volta e dei maschi alfa americani era senzadubbio il migliore (un tempo).
    Adesso, però, chi è?

  7. Sono con te sul primato di Heston su Wayne, anche se per i “contemporanei” dei due (i nostri papà) non credo ci sarebbe storia. Nella categoria dei maschi alfa non mi dispiaceva Burt Lancaster, un altro omone.
    Nella categoria maschi alfa attuali, io voto Russel Crowe.

  8. In Occhi Bianchi sul pianeta terra non è che vince proprio, eh!

    Comunque grande attore.
    Non amo molto il vecchio stile recitativo della “generazione macho” della vecchia Hollywood (mai sopportato Wayne), ma Heston fa indubbiamente eccezione.

  9. @ Quiller: Russul Crowe, sì mi pare adatto:-)

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