La storia è classica.
Immagino l’abbiate già sentita.
C’è una ragazza, bella ricca e viziata, che scappa di casa per unirsi a una banda di poco di buono.
C’è suo padre, disperato per il “rapimento” della figlia, e pronto a tutto – o quasi – per riaverla indietro al più presto.
Nella maniera più discreta possibile.
E c’è Eddie LaCrosse, che ha un ufficio sopra ad una bettola, e che per venticinque al giorno più le spese è disposto a occuparsi del caso.
Nella maniera più discreta possibile.
E c’è qualcosa di non detto, nell’intera faccenda, qualche cosa sotto che rischia di rendere tutta quanta la faccenda molto meno semplice e molto meno discreta di quanto non sembrasse all’inizio.
Una storia classica.
Con una sola piccola differenza.
Eddie LaCrosse è uno spadaccino a pagamento.
E – da come si muove – è probabilmente un figlio illegittimo del Gray Mouser (ne deve aver avuti parecchi, di figli illegittimi, il Mouser).
The Swor-Edged Blonde è la prima avventura di Eddie LaCrosse, eroe chandleriano catapultato in un mondo preso di peso da Dungeons & Dragons.
E si legge con la stessa leggerezza con cui si legge un buon Crais o un buon Parker.
Intrighi, cospirazioni, pestaggi in sordidi vicoli, stregoneria, una vendetta vecchia di secoli…
Cosa si potrebbe desiderare di più?
L’idea dell’investigatore fantasy non è nuovissima – il ciclo di Thraxas ha procurato una manciata di premi letterari a Martin Millar (come se ne avesse avuto bisogno); il ciclo di Garrett, PI, è ormai attorno al ventesimo volume ed ha fruttato a Glenn Cook più soldi di tutta la Black Company messa insieme; i romanzi di Hawk & Fisher (ora disponibili in due piacevoli omnibus) hanno messo Simon R. Green sulla mappa dopo otto anni di rifiuti e manoscriti cestinati.
E naturalmente se non ci fosse stato Harry Dresden, Jim Butcher sarebbe ancora da qualche parte ed insegnare arti marziali.
E prima di tutti e sopra tutti, naturalmente, Lord Darcy, del grande, grandissimo Randall Garrett.
Quindi, niente di sostanzialmente nuovo sotto al sole.
Se non per il fatto che, alla pari con Cook e con Garrett, Alex Bledsoe, l’autore del ciclo di Eddie LaCrosse, scrive maledettamente bene.
E riesce a costruire un solido Sword & Sorcery che è anche un solido poliziesco hard-boiled.
Che riesce ad essere ironico senza essere parodistico.
Che contiene dei personaggi stereotipati ma non fasulli.
E che promette bene per il futuro.
C’è già un secondo volume – Burn Me Deadly.
Lo pubblica TOR, già di pr se una mezza garanzia.
E cosa c’è di meglio di un bel poliziesco per queste prime sere quasi-estive?
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12 Maggio 2011 alle 10:31 AM
La progenie del Gray Mouser è giustamente infinita, che crescano legioni di buoni personaggi con la spada ben salda in mano e una risata nel cuore. 🙂
12 Maggio 2011 alle 10:37 AM
Amen.
13 Maggio 2011 alle 11:30 AM
Mi avevi intrigato subito… poi ho letto D&D ed inconsciamente il livello di intrigo è sceso di 10 tacche cavolo
OK io ho un problema con quel mondo XD
13 Maggio 2011 alle 1:03 PM
NO, ok… D&D c’entra poco.
Niente elfi, nani e altra paccottiglia.
Diciamo che somiglia di più ad una versione dell’era Hyboriana che non a Toril o Faerun…