Il recente aggiornamento a Ubuntu 11.10 ha comportato anche l’adozione, in via sperimentale di Chromium quale browser predefinito del mio sistema.
Le impressioni generali sono piuttosto positive – e con Chromium cè naturalmente la possibilità di testare tutta una serie di plugin, applicazioni e aggeggi che prima Opera non mi permetteva di usare.
Tra questi, non poca curiosità ha destato Kindle Cloud Reader – che mi permette di leggere nel browser gli ebook di Amazon.
Il che è bene, visto che Amazon.com ha cominciato a ridistribuire, in formato ebook, classici del fantastico che si credevano perduti (ne accennavo domenica).
Senza contare le offerte promozionali: ieri notte, per dire, ho scaricato sei manuali di scrittura della Writer’s Digest – circa 100 euro di libri – a costo zero (ne riparleremo).
C’è un sacco di roba interessante.
Incluso un volumetto gratuito che mi sorprende, essendo attribuito all’improbabilissima coppia Ron. L. Hubbard e L. Sprague de Camp.
Improbabile, naturalmente, perché fra i due non correva buon sangue.
Sprague de Camp aveva poco tempo per le rodomontate di Hubbard, e considerava una truffa l’intero baraccone della Dianetica, che pure aveva conquistato John Campbell e (in misura minore) Bob Heinlein.
Dal canto suo Hubbard vedeva Sprague de Camp come un concorrente pericoloso – i due pubblicavano sulle stesse riviste storie con un taglio abbastanza simile.
Poteva capitare che, se sul prossim Unknown c’era già un pezzo di Sprague de Camp, un pezzo di Hubbard venisse rimandato al numero successivo. O viceversa.
Come andò a finire è storia triste – Hubbard usò il proprio ascendente su Campbell per far defenestrare il concorrente, e Lyon Sprague de Camp, per mantenersi, si riciclò come autore di saggi storici e archeologici (molto belli, in effetti) e in agente e amministratore di produzioni altrui (le storie di Conan, ad esempio), concentrandosi sulla nascente mercato dei romanzi direttamente in paperback.
Insomma, The Last Drop, libricillo Kindle a costo zero, mi incuriosisce alquanto.
Non mi aspetto certo una collaborazione Hubbard/Sprague de Camp – piuttosto, prevedo una storia di Hubbard del periodo in cui ancora sapeva scrivere, accoppiata ad una introduzione o postfazione di Sprague de Camp.
Cosa che mi solletica alquanto, poiche+é l’ironia decampiana è uno degli elementi che ho sempre apprezzato nell’opera di questo autore.
E poi, insomma, a zero centesimi…
Beh, il volume vale i soldi che l’ho pagato – o se preferite, vale la carta su cui è stampato.
Il racconto di Hubbard è competente ma un po’… beh, ok, un po’ troppo hubbardiano.
Il grosso del volume è costituito da una lunga e un po’ servile introduzione – di Kevin J. Anderson – ed una lunga postfazione anonima (e che di sicuro non è di Lyon Sprague de Camp).
Il tutto, come parte della promozione di una colossale ristampa della narrativa breve di Hubbard.
Quella che Hubbard temeva che Sprague de Camp potesse mettere in pericolo.
E che oggi viene pubblicizzata, tramite Amazon, usando anche in maniera impropria il nome del povero LSdC.
Ironico, eh?
8 novembre 2011 alle 9:02 AM
Più che ironico fa vomitare. Hubbard non era uno scrittore di livello e sporcare la memoria di De Camp in questo modo lo trovo veramente gratuito.
8 novembre 2011 alle 9:08 AM
Cosa non si fa per vendere… Anzi per regalare. La cosa mi resta incomprensibile, a meno che nn sia dovuta a quache misterioso fraintendimento fra le persone che si sono occupate delle varie fasi
8 novembre 2011 alle 10:47 AM
Io ho addirittura pensato che sia stato un errore indotto dal fatto che uno si firmava L. Ron Hubbard e l’altro L. Sprague de Camp…
Galeotta fu la L?