Potrei cominciare questo post cercando di ragionare sulle strane routine che animano la ricerca di immagini in Google.
Perché parte della questione nasce da lì.
O potrei partire dall’abitudine di alcuni ospiti del Blocco C della blogsfera, di segnalare sulle proprie pagine delle bellezze mediatiche quali numi tutelari di blog, siti e quant’altro.
Perché è dalla collisione di questi due fatti che nasce questa specie di pork chop express domenicale.
procediamo con ordine.
Cercavo una fotografia di Helen Mirren.
Mi piace Helen Mirren.
L’ho vista la prima volta, credo, al fianco di Bob Hoskins in The Long Good Friday (quello è un film, maledizione!), moglie di un gangster londinese che crede di poter tener testa all’IRA.
E poi naturalmente Morgaine in Excalibur.
Prospero, ne La Tempesta!
E decine di altri film straordinari.
Comunque, per motivi miei, mi serviva una foto di Dama Helen Mirren.
Nella fattispecie, mi interessava una foto dell’attrice scattata da qualche parte alla fine degli anni ’80.
E Google non me la concede.
Attraverso i suoi filtri, trovo solo o foto recenti (l’attrice è nata nel 45), o fotografie giovanili, scattate nei primi anni ’70.
Non UNA fotografia reperibile di 2010, ad esempio – neanche specificando il titolo del film
Google, nella sua infinita saggezza, quando digito la chiave di ricerca “Helen Mirren” nella finestrella, mi offre alcune opzioni alternative:
helen mirren caligola
helen mirren calendar
helen mirren young
helen mirren hot
Cosa diavolo sta accadendo?
Un paio di altre ricerche con attrici fondamentali (Vanessa Redgrave, Susannah York e Maggie Smith… sì, ho un debole per il cinema inglese) porta a risultati affini.
La gioventù implume o la più o meno dignitosa vecchiaia – e sorvoliamo sul fatto che molte di queste donne a settant’anni risultino pù affascinanti di tante dive ventenni.
Jacqueline Bisset?
Jane Birkin?
Stessa cosa.
Il fatto è che la fascia tra i 40 ed i 60 è scomparsa.
Esiste un filtro che me la rende invisibile.
Ed in effetti, guardatevi un paio di film, e davvero vedrete che davvero la fascia fra i 40 e i 60 è scomparsa.
Che ruoli esistono? La compagna di scuola, la fidanzata, la tipa tosta che serve al bar, la zia squinternata, la mamma coraggio, la nonna sapiente…
E in mezzo, il nulla.
E se leggete un po’ di siti, scoprirete anche che qualunque cosa sia di genere femminile e superi i 30 viene schedato come MILF – Mother I’d Like to Fuck, mamma che mi vorrei scopare.
Che oltre ad essere una etichetta squallida ed avvilente, ci dice qualcosa, io credo, sulla percezione della bellezza femminile e sul modo in cui i nostri cervellini sono stati deragliati.
Ed è un qualcosa di abbastanza sinistro.
Ed è per questo, io credo, che questo gioco delle dee dei blog a me lascia un po’ un senso di vuoto (*).
Perché essendo ormai strisciato, con dignità trattabile, fino all’età di 45 anni, mi domando perché mi dovrei solo dedicare alle ventenni, perchè dovrei emettere grugniti primitivi per cosce, seni, capigliature fluenti tutte sostanzialmente identiche, i volti intercambiabili, casomai caratterizzati da un neo, da un paio di sopracciglia.
E non una ruga.
Non una di quelle linee che sul viso si dicono “di espressione”.
E se un po’ mi inquieta la scomparsa di una fascia di età dalla percezione generale del pubblico – d’altra parte di chi si occupano le politiche che dovrebbero salvare la nostra economia ed il nostro futuro? Dei giovani e degli anziani… segno che non soln solo le donne oltre i 40 ad essere scomparse…
Se un po’, dicevo, la rimozione generazionale mi inquieta per motivi molto solidi, altrettanto mi inquieta l’eliminazione di una categoria dal canone estetico generale – superati i 30, a parte l’automatica attribuzione del ruolo di “madre” (sessualmente desiderabile quindi, ma con il suo ruolo riproduttivo completato ed assolto), non c’è spazio se non presso pochi elementi deviati (“quelli a cui piacciono le vecchie”).
Che sia un indice del fatto che davvero stiamo diventando un pianeta di vecchi zozzoni, al punto che imponiamo ai giovani voyeurismi da settantenni – la carne giovane, soda, la pelle liscia, favoleggiate prodezze sessuali ormai impossibili anche con gli ausilii della mderna farmacopea…?
Mi piacciono molto le donne, mi piacciono molto i loro volti, mi piace molto ciò che i loro volti possono esprimere.
Sarà un po’ perché da paleontologo so bene che un paio di seni floridi e un sedere ampio fanno scattare meccanismi automatici sui quali non ho il controllo, e che quindi, tutto considerato, non sono io, non rappresentano me…
Sarà perché, come Oscar Wilde, amo gli uomini che hanno un futuro e le donne che hanno un passato…
Ma comincio a provare una grande nostalgia per dei bei volti femminili privi di levigatezze artificiali, photoshoppature a tappeto e make-up firmati…
Comincio aprovare una grande nostalgia per la realtà.
(*) E con questo non voglio assolutamente criticare le scelte dei miei compagni di prigionia, beninteso (e mi scuso con l’amico McNab per aver linkato solo il suo blog, neanche fosse una esemplare sentina di iniquità… semplicemente sono io che sono pigro).
Lo so che è un gioco, lo so che siamo tutti meglio di così.
Però ‘sta cosa mi ha dato da pensare, ecco.
22 gennaio 2012 alle 2:29 PM
Come fai notare tu, in realtà stanno scomparendo (salvo rari casi) anche le donne over 30. Magari non tanto nei film, quanto in generale come personaggi pubblici/famosi. Perché l’età della donna desiderabile scende sempre di più. Forse siamo attestati su una media dei 22-23 anni, ma secondo me l’asticella è destinata ad abbassarsi verso i 18 in tempi brevissimi.
Si salvano quelle donne oltre gli -anta che hanno una fama di dure – sindacaliste, giornaliste – o di stronze a livelli biblici – Madonna etc. Anche su questo io farei un ragionamento. Cioè, vogliono far passare il messaggio che una donna, per affermarsi, a una certa età deve diventare una virago fanatica e mascolina?
Che poi, se vogliamo essere proprio onesti, non è che agli uomini vada poi tanto meglio.
Fino a qualche anno fa c’era il “mito” dell’uomo maturo e piacente. Ora si salvano pochi esemplari, per il resto anche lì il messaggio è chiaro: largo ai gggiovani.
Riguardo ad avermi citato, no problem.
Io alla fine noto che, a livello inconscio, su Plutonia cito in gran parte donne della mia età (ci sono due classe ’75, Natalie e Charlize), o anche più mature. Il termine milf mi scappa su Facebook, ma sul mio blog cerco di trattare tutte le “ospiti” con riguardo. Rileggo i post e mi sembra di tributare il giusto rispetto che provo per queste donne, che va al di là dell’aspetto fisico (in fondo l’attrazione, per me, è un insieme di fattori).
Se poi non dovesse essere così, tenterò di aggiustare ulteriormente i toni.
22 gennaio 2012 alle 2:42 PM
@Macnab
Come dicevo, si tratta di un gioco – e non c’è nulla per cui tu ti debba biasimare.
Ma mi piace la tua osservazione sul carattere delle over-30 nella cultura generale.
Non ci avevo pensato.
Però, se ci rifletto su, se mi faccio un giro in centro, le vetrine dell’abbigliamento femminile (sulle quali non è che mi soffermi particolarmente), sono tutte orientate o sul look under-20 o su cose per madame oltre la cinquantina spinta…
Che cosa curiosa.
E sinistra.
È come se esistesse una “fascia di invisibilità”, la cui ampiezza varia per motivi – presumo – culturali.
C’è un giovanilismo rampante, che si sta allargando anche ai modelli proposti/imposti al pubblico femminile…
Hmmm… qualcosa mi dice che dovrò rispolverare le mie lezioni di evoluzione con Charlize Theron e Hugh Jackman…
22 gennaio 2012 alle 2:55 PM
Bene, perché mi sarei sentito in colpa (non sono ironico) nel caso avessi involontariamente offeso qualche gentile ospite del mio blog 🙂
Forse sarà una cavolata da blogger, ma immaginare queste donne come persone in carne e ossa mi aiuta a non trattarle soltanto come poster da appendere in camera…
Sul resto, che aggiungere? Senz’altro la tendenza è quella di orientare la società su un giovanilismo esagerato. Stile che però, se adottato da gente che va ben oltre i venti (e i trenta) diventa ridicolo. Nonché ingiusto.
Io a 36 anni non mi sento di copiare i 20enni bellocci e palestrati. Conosco però persone che lo fanno. Sono tristissime, perché la mimesi non è solo fisica, ma diventa anche mentale. E comunque qualche giorno parleremo anche di cosa vuol dire essere ventenni oggi. Per quel che vedo c’è da avere paura…
Anche perché i 20 (e i 18, e i 16) passano sempre più in fretta, ma oramai sono zone-ombra in cui ti insegnano a comportarti già come un adulto vissuto.
Solo che poi quando adulto lo diventi davvero, rimpiangi i 18 anni che non ti sei goduto.
Insomma, è complicato…
22 gennaio 2012 alle 3:01 PM
Intervengo anche io, perché il giochino delle dee lo faccio anche sul mio blog.
E spesso scherzo con allusioni che potrebbero sembrare irrispettose. Lo faccio soprattutto su fb, ma ogni tanto mi scappa una terminologia irriverente anche sul blog, che è nato con un tono piuttosto scanzonato.
E’ inutile che ti dica che la scomparsa delle over 30 è una cosa che ho notato anche io e, come te, la trovo sinistra.
Al pari di Alex, scorrendo velocemente le donne a cui scelgo di dedicare i post sul mio blog, noto che sono quasi sempre mie coetanee, o quasi (io son del ’78, spesso prendo donne nate proprio in quel periodo), perché suppongo sia una tendenza abbastanza naturale andarsi a cercare ciò che ci piace nella propria fascia di età.
Non so, forse è perché sono donna io stessa, ma di solito mi innamoro di attrici che mi abbiano dato qualcosa viste all’ interno di un determinato film. Mi innamoro dei volti e di un certo tipo di gestualità.
Per esempio, Helen Mirren. Non la conoscevo bene e me ne sono innamorata tardi, quando l’ho vista in The Queen, truccata come Elisabetta e imbruttita apposta.
Il mio ruolo, all’ interno di questo discorso è complicato: sono una donna, a cui piacciono le donne e che contemporaneamente soffre di tutte le tendenze orrende a cui è sottoposta l’ immagine femminile in questo ultimo decennio.
In un certo senso subisco il bombardamento di cui parli, mentre mi fa incazzare. E’ strano, è difficile.
Scusa la lunghezza del commento, ma è un argomento a cui tengo 😉
22 gennaio 2012 alle 3:07 PM
Mi piace questo post perchè partendo da presupposti diversi sei arrivato anche tu a notare una cosa che anche a me era balzata agli occhi.
A me piace molto il cinema specie quello fatto bene. Ho notato però la sparizione di molte attrici che mi piacevano. Ad un certo punto STOP, non ci sono più ruoli per loro oppure le si “violenta” al punto da farle rientrare nella classe delle 30enni.
Dico che le si violenta perchè mannaggia la miseria non è possibile che per continuare ad avere un corpo stile trentenne, per vestirsi come una trentenne, per fare la parte della trentenne una si debba scavare il viso a forza di diete perdendo quella bellezza e deformando i lineamenti. 😦
Anche a me piacerebbe moltissimo vedere volti espressivi, come dici tu anche con delle rughe.
Volti veri non maschere.
Senza contare che quelle nuove a volte non sono brave manco la metà delle “vecchione” e ancora più spesso non hanno la stessa classe.
Anche perchè la classe e lo stile secondo me si coltiva anche con l’età.
Mi capita invece di vedere certi volti interessanti nelle belle foto che fanno i fotografi per l’ennesimo libro biografico.
E ha ragione Mcnab la cosa vale anche per gli uomini anche se balza di più agli occhi con le donne perchè ci sono ancora quei due o tre attori che fanno la parte dei cinquantenni…però sono sempre gli stessi.
Pensare che a me piacciono e sono sempre piaciuti di più gli uomini più grandi di me, anche di parecchio.
Forse avevano ragione quelli che una volta mi hanno detto che sono una persona anziana dentro. 😦
Cily
22 gennaio 2012 alle 3:10 PM
E allora io che linko dive del Silver Screen? C’è una definizione per me? 😀
E poi, salvo rari casi, a me piacciono ancora le dive “cresciute con me”, che magari hanno qualche anno in più, ché loro interpretavano i telefilm quando ero ragazzo…
Mmmhh, siamo baluardi contro chi ci vuol cancellare. I figli dell’età di mezzo. O no?
22 gennaio 2012 alle 3:13 PM
Sono anch’io fermamente convinto che sia un argomento complicato, anche perché ci si intersecano un sacco di fattori diversi – hardwiring evolutivo, biologia, cultura di appartenenza, sensibilità personale… è un minestrone.
Tuttavia per lo meno due elementi li possiamo isolare – l’hardwiring (ok, ok, tiro fuori le foto di Charlize e faccio un post), e la cultura di appartenenza.
E la cultura d’appartenenza pare in bancarotta.
Non perché proponga un canone stretto – tutte le culture hanno un canone di bellezza codificato – ma perché questo canone non è più semplicemente ambito dell’arte, ma viene imposto come modello al quale conformarsi.
Da cui i finti giovani (e le finte giovani!) di cui parla Alex, ad esempio.
Diciamo che il problema non è il canone, ma l’aggressività del canone.
E da lì vai – plastiche estetiche, disturbi alimentari, e un generale decadimento della percezione, per cui l'”I’d Like to Fuck” di MILF diventa in effetti l’unico motore per valutare bello e brutto.
Me la scoperei, allora è bella.
Questo è orribile – perché significa il primato dell’hardwiring primordiale su 200.000 anni di evoluzione culturale.
22 gennaio 2012 alle 3:18 PM
Concordo, Hell – siamo sospesi a metà fra una generazione che forse guardava meno alla data di scadenza e di più a grazie molto terrene e reali, ed una che ha un modello più o meno imposto e se cerca altro comunque non lo trova.
Ma la nostra generazione, lustro più, lustro meno, è rimasta sospesa fra due mondi per un sacco di altre cose.
22 gennaio 2012 alle 3:19 PM
@Cily
… noi maschietti c’abbiamo Sean Connery, anche se oramai le impalcature cominciano a vedersi 😀
Però sì, c’è un culto della gioventù che, a parte ricordare certi rituali nazisti, sta omologando un sacco di cose.
22 gennaio 2012 alle 3:19 PM
Ecco io ti adoro per questo post. E per non emettere grugniti di fronte a due chiappe ben palestrate.
Perchè c’è modo e modo in cui un uomo può desiderare una donna, e non deve essere necessariamente da Troll.
Riguardo alla scomparsa di una certa fascia d’età nei film confermo e sottoscrivo. L’età delle protagoniste scende vertiginosamente, mentre alle over 30 si affibbiano commenti (negli stessi film) del tipo “ormai hai 30 anni, devi sbrigarti, l’orologio biologico fa tic tac”…oppure “cavolo hai 34 anni è la tua ultima possibilità di trovare un uomo”.
Vi invito a guardare per una volta il sito web dell’Harley Davidson USA. C’è una sezione apposta dedicata aalle donne (che non c’è negli altri siti ufficiali, men che meno quello italiano – saremmo alla fantascienza). Ebbene nella sezione dedicata al raccontare le proprie storie ci sono donne di tutte, dico tutte le età ragazze, mamme, nonne che si mettono ins ella alla moto anche per la prima volta. Sono queste le vere guerriere della società, quelle che se ne infischiano dai dettami anagrafaici della società e realizzano i loro sogni.
Ma uante volte mi sono sentita dire “ormai hai 40 anni”. Tempo fa lessi su una rivista un articolo di una psicologa che diceva che in questa società alle donne NON è permesso invecchiare.
Come dice anche Cily si cerca di farle rientrare nei ranghi, di rimetterle a nuovo, di forzarle nei jeans di quando erano giovani e procaci.
MA DOVE STA SCRITTO CHE LA CONDIZIONE DI ESSERE GIOVANI SIA LA MIGLIORE?
E’ un momento della vita come un altro.
22 gennaio 2012 alle 3:24 PM
@lady
MA DOVE STA SCRITTO CHE LA CONDIZIONE DI ESSERE GIOVANI SIA LA MIGLIORE?
Grande!Lo penso anche io!Sinceramente non tornerei ai miei 24 anni ad esempio, boh è stata un’età tremenda…soprattutto per la mia immaturità e stupidità nell’affrontare delle cose…
Nella realtà mi imbatto in donne di quarantanni e più che mi lasciano senza fiato per il carisma e per la personalità e spesso mi dico: “cavoli!Magari diventare così anche io!”.
Cily
22 gennaio 2012 alle 3:25 PM
Bene, discorso senz’altro interessante e stimolante…
Sui disturbi alimentari imposti dalla cultura “wannabe Paris Hilton” potrei scriverci un libro, visto che la mia migliore amica lavora in una scuola superiore, rendendomi edotto sui profondissimi traumi che vive il 60-70% delle 16-18 enni. Il punto è che di queste disagiate solo un’esigua percentuale vive questi disturbi in modo conscio (“voglio essere come la Paris, quindi non mangio”). Le altre subiscono un imprinting, una sorta di lavaggio mentale inconscio. Che forse è anche peggio.
Una sola perplessità, su Charlize. Non ho capito se la stai prendendo come esempio negativo. Non voglio ergermi a suo avvocato, ma voglio dire che tra le tante attrici/modelle/showgirl mi sembra una delle poche (parlo di tempi moderni) che ha cercato di coniugare bellezza, bravura e una vita privata sostanzialmente scevra da episodi negativi.
Non è la Hilton, diventata famosa per il video amatoriale in cui si dava da fare cul suo ex…
Poi magari ho capito male io, eh.
22 gennaio 2012 alle 3:35 PM
OK, prima le cose importanti… Charlize Theron.
Non la uso affatto come esempio negativo – la uso, nelle mie conferenze, proprio come esempio di donna “universalmente desiderabile”, come template della bellezza generalmente accettata.
Perché ammettiamolo, è una sana giovane donna con tutte le sue cose al loro posto, e solo una persona parecchio strana (o in malafede) la definirebbe brutta.
Allo stesso modo, per farmi odiare, alle conferenze uso Hugh Jackman e Hugh Laurie, perché vengono di solito segnalati come maschi più sexy da riviste e siti web, sulla base di sondaggi fra il pubblico femminile.
Lo scopo è dimostrare come questi modelli siano tali perché rispondono a criteri fissati 200.000 anni or sono, e solo vagamente modificati dalla cultura.
Mi serve per portare il luce come molte di quelle che noi chiamiamo decisioni, preferenze o scelte, siano in effetti reazioni automatiche legate alle necessità riproduttive, e immutate da svariate decine di migliaia di anni.
È lì che la gente si incacchia.
Ma comunque ci faccio due post, uno per martedì e uno per giovedì, così vedete cosa intendo.
22 gennaio 2012 alle 3:39 PM
Chiaro, anzi, limpido.
Grazie della spiegazione… inutile dire che leggerò con grande interesse i tuoi post, soprattutto quello dedicato alla mia ospite di oggi 🙂
22 gennaio 2012 alle 3:42 PM
Bel programma Davide!
Adoro questo genere di post! Li trovo tanto interessanti!
Diciamo che vanno a toccare argomenti per cui sto in fissa… 🙂
Aspetterò i due post di martedì e giovedì e so che ci sarà di che parlare… 😉
Cily
22 gennaio 2012 alle 3:46 PM
Ora però mi faccio un giro sul sito della Harley.
Grazie della segnalazione, Lady!
22 gennaio 2012 alle 3:55 PM
Un’amica che vive in California mi ha raccontato di un detto che gira da quelle parti, e che conferma quanto scritto da te. «Ci sono tre stagioni per un’attrice; giovane e bella, procuratore legale, e nonna». Cito a braccio, ma il senso è quello.
Il discorso che fai è condivisibile e interessante, specie perché fa emergere meccanismi sociali e commerciali che stanno dietro l’utilizzo e sfruttamento della figura femminile nello spettacolo, ma anche nella moda.
Io credo che la giovinezza goda del privilegio della bellezza più facilmente commerciabile, e quindi è una fascia su cui battere il ferro finché è caldo, o finché non spunta un’altra giovanissima e bellissima a reclamare il cambio della guardia. La terza età – in quelle dive che hanno lasciato traccia di sé – gode del meritato riposo del guerriero, quindi arriva l’icona (meritata o meno, dipende dai casi), posta a pubblica venerazione. La fascia centrale sgomita, si arrabatta, cade e si rialza, talvolta indulge nel silicone per far leva sulla bellezza che si sciupa (spesso con risultati orrendi e controproducenti) o prende l’arte per le corna e invecchia con dignità, meritandosi l’icona di stile per gli anni della pensione.
Se oggi viene proposta un’idea di donna dura, inflessibile, un po’ stronza e/o mascolina, credo sia dovuto al meccanismo stesso che le inghiotte, mastica e sputa. Mi verrebbe da citare Priscilla, la Regina del Deserto quando Bernadette dice: «Non è facile essere donna un giorno e uomo quello dopo», con la telecamera che va a inquadrare un ritratto della Regina Elisabetta sulla parete. In sostanza, credo che alla donna venga richiesto di sbattersi per standard stabiliti da chi non lo è stata neanche per cinque minuti in tutta la sua vita. Per fare un po’ di retorica potrei dire che il tutto risale all’alba di Hollywood, ma sinceramente non ne ho idea. La storia è anche più antica, temo.
22 gennaio 2012 alle 4:12 PM
Ci sarebbe anche da aggiungere come la fascia di età a cui fai riferimento non è solo sparita all’ interno dei film, delle foto on line, o di tutti i mezzi di comunicazione. E’ sparita anche in quanto pubblico. Film con protagonisti veramente adulti quasi non ne fanno più. Non mi riferisco al cinema d’autore, che segue da sempre altri criteri, ma a quello più commerciale.
22 gennaio 2012 alle 4:27 PM
Helen Mirren è la cosa migliore del recente film RED, una vera signora!
Un fascino notevole anche da esperta sniper… Il cecchino più attraente del cinema.
22 gennaio 2012 alle 4:51 PM
Io dovrei unirmi al gioco delle dee tutelari proprio domani, se il mio computer decide di aiutarmi, visto che oggi mi sta facendo dannare con problemi di avvio…
Comunque ho notato che la maggior parte delle donne che ho inserito nella mia top 5 è più sui quaranta che sui venti, e in effetti io, per quanto sia giovane, sono sempre stato affascinato dalle donne sui quarant’anni, senza l’appiattimento estetico che sta interessando la generazioni delle giovani, come tu stesso hai sottolineato nel tuo bel post. Da questo punto di vista ammiro molto Kate Winslet che ha preso fermamente posizione contro chirurgia e miglioramenti ad hoc per nascondere l’età. 🙂
Ciao,
Gianluca
22 gennaio 2012 alle 5:59 PM
Lo dico senza voler offendere nessuno dei diretti interessati, ma anche a me il giochino delle star protettrici pare un pò curioso.
Probabilmente subisco poco il fascino da persona famosa, ma di attrici & Co. mi interesso in pratica esclusivamente per il loro lavoro, e quindi mi limito ad apprezzarne le qualità artistiche, oltre ovviamente all’aspetto estetico che per essere apprezzato non necessita di conoscenza approfondita.
Anche perchè mi pare, ma potrei anche sbagliarmi, che al di là delle doti artistiche personali, ci sia un modello dal quale non ci si discosta un granchè, e che nel bene o nel male queste celebrità finiscano un pò per assomigliarsi (quasi) tutte; certo, rimane la difficoltà di sapere realmente come sia fatta una persona non conoscendola personalmente, ma mi pare che la tendenza generale sia quella di proporre sempre l’immagine di sè più vendibile e adeguata a quello che è lo standard che ci si aspetta da chi ricopre quel ruolo.
E alla fine quando non fai altro che mostrare un’immagine di te, finisce che ti ci conformi e cominci a crederci anche te.
Non a caso l’unica attrice che apprezzo veramente è Rachel Weisz, che da quanto ci è dato di vedere, oltre ad essere molto brava e bella (simpaticissima nella Mummia, ) sembra pure piacevole e semplice come persona.
E l’ultima cosa che mi passa per la testa è definirla (ma anche qualsiasi altra donna) con quell’acronimetto volgare… Da quel che si vede in giro, i gentlemen non sono più apprezzati, ma non sarò certo io a dare il colpo di grazia alle buone maniere.
P.S. Helen Mirren è una grande, non vogliamo ricordare una sua apparizione in una pellicola di fantascienza? Parlo ovviamente di “2010: l’anno del contatto”, il seguito della ben più conosciuta opera di Kubrick, gran bel film che ha sempre patito (ingiustamente) del confronto con quest’ultima, e anch’esso tratto da un romanzo del grandissimo Clarke.
La nostra Mirren interpretava il capitano della nave sovietica Leonov, uno dei personaggi principali assieme al protagonista Heywood Floyd (nientepopodimeno che che Roy Scheider): la guerra fredda nello spazio, cosa c’è di meglio?
22 gennaio 2012 alle 6:25 PM
E infatti ho fatto notare come non si trovi neanche una foto di 2010… nemmeno inserendo il nome dell’attrice e il titolo del film.
Sul fatto che le giovani attrici siano tutte alla fine identiche poiché di tutte viene proposta la stessa immagine, nella stessa posa e con lo stesso abitino strimilzito (ammesso che ci sia) concordo in pieno.
Ma non è naturalmente una “colpa” di chi gioca ad avere la foto del’attrice sul blog – la colpa è che se provi a cercare immagini diverse, ti ritrovi a secco.
E concordo su Rachel Weisz, che è simpatica nella Mummia, e inarrivabile in Brothers Bloom.
22 gennaio 2012 alle 6:58 PM
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
22 gennaio 2012 alle 7:25 PM
Oh, finalmente salta fuori anche questo tema. Grazie Davide. Per due motivi, il primo è che lo tira fuori un uomo, quindi si va al di fuori da discorsi ‘lei parla così perché ha più di X anni’, il secondo è perché c’è l’evidenza di una logica prettamente commerciale, la stessa che ha dominato gran parte del marketing a partire dagli anni ’80.
La pressione sociale e mediatica che c’è sulle donne credo abbia toccato un livello assurdo, non mi sovviene alcun settore dei vari mercati o della vita pubblica in cui la spinta per dover, sottolineo dover, essere giovane-bella-uptodate non sia presente. Con tutto quello che ne deriva tra disordini alimentari, nevrosi, mobbing, pretese sessuali et similia.
Il tutto per cosa? Per perdere espressione a favore della piattezza del botox? (qualcuno da detto Kidman?) Per avere tutte le stesse labra a gommone? Per fare a gara a chi riesce ad incorporare il livello maggiore di silicone? (ci sono studi a lungo termine sulle protesi e i loro effetti?)
Scendendo più nel concreto, quante persone conoscete che fanno sforzi evidenti per aderire a un canone che è in pratica impossibile da raggiungere?
22 gennaio 2012 alle 7:47 PM
@Davide: boia, mi era proprio sfuggito il tuo riferimento al film!
Comunque, per rispondere anche ad Angelo, devo dire che nella “vita reale” questi eccessi li vedo molto meno; ovviamente in quel determinato ambiente, giusto o sbagliato che sia, o ti adegui a tale realtà o sei fuori, con poche eccezioni.
Ma per quanto vedo guardandomi intorno, nonostante ci siano persone (donne e uomini, la cosa è unisex) che facciano di tutto per appiattirsi su uno standard, ce ne sono poi anche altre a cui non interessa niente di tutto ciò e che preferiscono essere ciò che sono; e naturalmente tutte le varie sfumature intermedie.
22 gennaio 2012 alle 8:54 PM
che posso dire su questo argomento? pur essendo naturale per un uomo poter sbavare per donne giovani e formose, dal mio punto di vista le donne dell’età intermedia (40-60) raggiungono il massimo del fascino che è possibile esprimere in una donna.
a quella età raggiungono un certo equilibrio dove coniugano piena emancipazione ed esperienza di vita a una femminilità calda, morbida e accogliente (non dico prettamente dal punto di vista fisico ma per il modo in cui si stabiliscono le relazioni); quando nasce una relazione profonda e vera con una donna di quella età e che si sente bene in quella età ti lascia dentro un qualcosa di unico che difficilmente si può ripetere in altre situazioni, li non non è piu una coscia un seno o la frescezza dei 20 anni ad attrarti ma un qualcosa che puoi percepire solamente nei suoi occhi.
io nonostante abbia 27 anni e per me sarebbe più naturale sbavare o cercare compagne in una certa fascia d’età posso dire con gioia e una certa emozione che la donna cui sono innamorato ha passato i 50 anni, e posso dire con sicurezza che questa donna è stato ed è l’amore che ha segnato la mia vita;
non so cosa può accadere nel futuro (il destino non è scritto in modo certo) ma posso dire con certezza che questa mia esperienza mi ha segnato profondamente e se tornassi indietro la ripeterei senza pensarci 2 volte.
riguardo il loro ruolo che hanno nel cinema spero che questa fascia riprenda il suo posto senza stravolgere la sua figura! ok alle donne in carriera maschilizzate e aggressive! ma ancora meglio, le donne madri amanti mogli ecc ecc da un fascino e una femminilità unica e irripetibile!
22 gennaio 2012 alle 9:20 PM
Wow!
Che dire, Giuseppe… grande commento.
Di sicuro l’esperienza ha un peso.
È un po’ come la storia dei kamikaze jihadisti, che si fanno esplodere per avere 23 vergini nell’aldilà.
Come diceva Billy Connelly, ma siamo davvero sicuri di volere 23 vergini?
E di cosa parliamo, dei Duran Duran?
L’idea è che le persone non sono solo un guscio, sono un libro di esperienze.
23 gennaio 2012 alle 1:30 AM
Sono da sempre stato un giovanilista, nel senso che le donne (e le attrici) mi piacciono giovani e fresche, quindi sono un po’ fuori dal coro stasera e rappresento quel 90% di maschi là fuori che a 40 anni suonati inseguono ancora le ventenni, se possono permettersele.
Però tanto per mettermi alla prova tiro fuori i primi nomi di attrici attorno ai 40 o over 40 con la quale mi piacerebbe intrattenere simpatiche amicizie.
Naomi Watts… che non nasconde le rughe, ha 20 giorni meno di me (splendida anche in J.Edgar).43anni.
Kate Beckinsale (ancora perfettamente in grado di sventrare licantropi in tuta di latex, anche se nell’ultimo Underworld le affiancano una ragazzina, forse preparando un passaggio di testimone…perché le vampire non dovrebbero invecchiare). 39 anni
Vera Farmiga (gli occhi più blu di Hollywood– gestisce benissimo anche un personaggio essenzialmente statico e con poche battute in Source Code). 39 anni. (il 1973 dev’essere una buona annata)
Amanda Tapping (Helen Magnus di Sanctuary per intenderci) il cui carisma è migliorato con gli anni. Anche qui, sangue vampiro. 47 anni.
Milla Jovovich, la cui età ufficiale non mi è nota (ma dovrebbe averne 39). Non una grande attrice, ma una buona macchina da action movie e una donna scaltra.
Ecco, il problema è che queste sono quelle che mi sono venute in mente (ed ho bluffato perché in realtà 3 sono ancora negli enta). Se mi chiedete attrici tra i 16 e i 35 me ne vengono in mente una valanga…
23 gennaio 2012 alle 8:12 AM
Bravissimo, hai centrato tutti i punti del problema dell’immagine femminile. Uno per uno.
Da un lato l’obbligo neanche tanto velato di essere sempre giovani e conformi a canoni non realistici…Obbligo che, nel caso delle donne, diventa perentorio e inappellabile.
Dall’altro il fatto che le donne vengono considerate prima di tutto un corpo da valutare e poi, caso mai, qualcos’altro. Che importa che siano anche dannatamente brave come la MIrren?
Anch’io, forse per motivi generazionali, ho nostalgia di quel bagno di realtà che si faceva guardando un film o una serie tv qualche tempo fa. Quand’ero piccola e davano Spazio 1999, mi sembrava tutto high-tech e fulgido. Ora, se paragonato ai prodotti superlevigati di adesso, quel serial non può che apparire ingenuo e pieno di imperfezioni. Con uomini e donne addirittura non omologati, non levigati ne’ palestrati, che ora sarebbero scartati senza indugio.
Tutta questa omologazione mi annoia, mi annoia a morte. Da un punto di vista femminile anche uno come Brad Pitt mi annoia incredibilmente. Sì, sarà anche bello, bla bla, e di sicuro non mancheranno in rete immagini sue in tutte le salse, ma è stucchevole e secondo me anche sopravvalutato come attore (al pari della moglie).
23 gennaio 2012 alle 8:41 AM
Se posso lanciarmi in un’opinione controcorrente – sono felice di non trovare certe cose su Internet. Non fraintendiamo, in un mondo ideale vorrei trovare TUTTO su Internet, ma siccome nel mondo in cui viviamo Internet è un mercato e quindi quando si parla di donne al 99% un mercato del sesso… ripeto, sono felice di non trovarle certe cose.
Non significa che la bellezza della 30enni, delle 40enni, delle 50enni sia poco interessante o poco apprezzabile, solo che non è immediatamente vendibile come una 20 con addosso 2 ore di Photoshop o poco più. E se non è vendibile, non è svilita, usata, sciupata e quindi – in un certo modo – più “nostra”.
23 gennaio 2012 alle 10:47 AM
@Visanideth
Un po’ più nostra, a patto che ci siamo conservati una pila alta così di Empire Magazine degli anni ’80 e ’90, perché altrimenti, sarà anche nostra, ma è invisibile 😉
@Andrea
Ottima lista, però…
A 39 anni la Beckinsale è ancora nella tutina di latex in cui stava a 29… un po’ come la Jovovich per ruoli affini. Saranno sull’orlo degli anta, ma continuano nei ruoli che avevano prima (alla Beckinsale mi piacerebbe veder fare “The Last Days of Disco, Twenty Years Later”).
Quindi queste due quasi quasi confermano la mia tesi – o giovani (giovanili) o invisibili.
Niente da dire su Amanda Tapping – che però lavora in TV, e si produce le serie a cui partecipa.
Comunque questo non è un processo, eh!
È interessante cercare di costruire una mappa del fenomeno, quindi ogni contributo è il benvenuto!
24 gennaio 2012 alle 3:41 PM
Adoro le 4 donne delle foto sopra. Le considero attrici straordinarie e donne piene di fascino. Sono tutte e 4 inglesi, sara’ un caso? Oggi la paura imperante e’ quella di invecchiare, di non essere piu’ belle come a 20 anni, 30 anni o quel che e’. Altrimenti non si spiegherebbe l’uso massiccio di chirurgia plastica da parte di donne ancora giovani e a mio parere belle. Ma il fascino delle signore qu sopra e’ intramontabile, tanto a 30 quanto a 60. Ce ne fossero di Elen Mirren, che era seminuda in Excalibur 30 anni fa ed e’ seminuda in Calendar Girls film di pochi anni fa.
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