Tradizionalmente (?) nella Giornata della Memoria strategie evolutive pubblica uno spezzone di un film comico.
Resto fermamente convinto che una risata sia l’arma migliore contro il totalitarismo.
L’anno passato, avevamo linkato un brano di To Be or Not To be di Ernst Lubitsch (guardatelo guardatelo guardatelo – in italiano si intitola Vogliamo Vivere e lo trovate tutto su YouTube).
Quest’anno, qualcosa che conoscete già… ma fa sempre bene ricordare…
27 gennaio 2012 alle 12:15 PM
“Speranza!”
Bella scelta.
27 gennaio 2012 alle 12:23 PM
Si, abbiamo bisogno di “speranza”. Molto bisogno !
27 gennaio 2012 alle 12:26 PM
L’ idea del film comico in una giornata del genere è splendida.Lubitsch stesso avrebbe approvato con entusiasmo.
27 gennaio 2012 alle 12:46 PM
Buona idea!
27 gennaio 2012 alle 1:47 PM
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
27 gennaio 2012 alle 1:49 PM
Tutto va bene, purché se ne parli.
Perché noto che di anno in anno cala sempre un pochino il livello d’attenzione…
27 gennaio 2012 alle 2:05 PM
Ma infatti.
Oltretutto è sinistro ammetterlo, ma gli unici a capire Hitler e ciò che rappresentava furono, palesemente, i buffoni – Chaplin, Lubitsch, i fratelli Marx…
Tutti gli altri restarono infinocchiati per un tempo troppo maledettamente lungo.
E lasciamo perdere quelli che con Hitler ci si allearono…
27 gennaio 2012 alle 3:13 PM
“La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza”
Ahhh questo discorso mi fa sempre venire la pelle d’oca!
Grazie per averlo riproposto in una giornata così delicata.
Cily
27 gennaio 2012 alle 6:12 PM
Milano ore 16
Il letto trema, penso: “L’Esorcista”.
I Ninnoli appesi al lampadario dondolano: penso “corrente d’aria”
Il liquido contenuto nella bottiglia ancheggia: penso “sono ubricaca”.
Scarto a priori l’idea più semplice: “il terremoto”.
Divento fredda dentro.
Non so se uscire o restare.
Alla finestra del cortile non scorgo altre sagome.
Torno sul letto, ma lascio la porta della camera aperta.
A che serve, poi?
La paura fa reagire in modo strano.
Decido di togliere gli auricolari.
Come sopra.
Sto in allerta.
Rinuncio al concerto di atmosfere timburtiggianti.
Immagino voragini in tangenziale est mentre ci vado.
Digito su google “italia zone sismiche”.
La Lombardia non è compresa.
Ma è una buona scusa per rinunciarci.
Domani lavoro eppoi sono pigra.
Mangio yogurt magro con fettine di banana tagliate.
Poi un gelato.
Fumo Camel.
Leggo la posta, o meglio, cancello le spam.
Cerco notizie sui Linea 77.
Tento di scaricare da emule.
Cerco un film sul fratello di Megavideo.
Maledetta connessione lenta.
O forse vogliono farti abbonare?
Vediamo che dice oggi Davide.
Anche youtube mi ha abbandonato.
Mi ero scordata del giorno della memoria.
Oggi però scrivo, va là.
G.
27 gennaio 2012 alle 7:21 PM
anche noi ci siamo lasciati abbindolare per vent’anni dalla stessa classe politica con la scusa della seconda repubblica. forse, come diceva Troisi, fare il secondo è sempre difficile e c’è il pericolo che venga male. Saremmo dovuti passare direttamente alla terza.
27 gennaio 2012 alle 8:25 PM
Troisi la sapeva lunga e forse per questo “è stato ammalato”… ma è un’idea complottistica puramente mia.
Poco fa al TG3
Sotto la Stazione Centrale di Milano esiste un luogo, il famoso “binario 21”, da cui allora partivano treni di deportazione. Con tanto di vecchi vagoni.
Fino agli anni 90 lo stesso luogo era dimora di clochard e altri sventurati.
Questo però non lo hanno detto.
Un luogo di dolore che ha ospitato altri dolori, come se “miseria chiamasse miseria”.
Peccato che lì, almeno, avessero un tetto sopra la testa e una parvenza di riparo.
Quello che invece hanno aggiunto è stato che occorrono 5 milioni di euro per renderlo “un luogo della memoria”.
Nel frattempo rimane un binario morto che non ricorda nulla a nessuno mentre per quegli sventurati adesso esiste solo il cielo. Mi piacerebbe aggiungere di “stelle”, ma sarebbe come dare una connotazione romantica a un fatto atroce.