Non sono a casa, questo è un post programmato in anticipo.
Se non rispondo ai vostro commenti, o se questi restano in moderazione, non abbiatevene a male.
Di cosa parliamo.
Di libri.
Di saggi, per la precisione.
Ma non di saggi qualsiasi.
Parliamo dei cinque saggi che io reputo indispensabili – quelli che vorrei avere sull’isola deserta, quelli che userei per costruire un corso universitario o due, quelli che mi farei piazzare nella cassa da morto…
MA!…
Quelli che mi hanno irrimediabilmente cacciato nei guai durante la mia carriera accademica e non*.
I miei libri pericolosi, insomma.
Con una succinta scheda ciascuno.
Così, per vedere che effetto fa.
Vediamo…
. John McPhee – Annals of the Former World
Argomento – geologia
In breve – John McPhee, pluripremiato autore di saggistica e giornalista, attraverso gli Stati Uniti in linea retta, da costa a costa, raccontando cosa c’è sotto ai suoi piedi, costruendo paralleli con altri luoghi del mondo, e spiegando un sacco di gelogia d’avanguardia.
Extra? Questo libro ha vinto il Pulitzer.
Natura dei guai risultanti – problemi di comunicazione e comprensione coi colleghi dell’Università di Torino.
Quando, all’acquisto del volume unico, cercai di vendere i quattro volumi originali, con un annuncio in bacheca a Geologia, mi sentii chiedere “E perché dovrei voler leggere ‘sta roba?”
Appunto.
. James Burke – The Day the Universe Changed
Argomento – evoluzione del pensiero scientifico
In breve – Burke, che è uno storico della scienza, traccia un lungo percorso, spesso attraverso connessioni insospettabili, dell’approccio scientifico ed empirico all’analisi della realtà. L’universo cambia tutti i giorni – cambiano le domande, cambiano le risposte, rimane solo l’approccio a domande e risposte, immutabile dai tempi di Galileo.
Extra? Ci hanno fatto una serie di documentari, alla BBC.
Natura dei guai risultanti – interminabili discussioni con gli antropologi, quando viene fuori che “la scienza è solo un altro sistema di credenze non verificate”. Più una generale convinzione che i nostri antenati non fossero come noi ma stupidi, ma piuttosto come noi, e basta.
. Rachel Carson – The Edge of the Sea
Argomento – ecologia marina
In breve – una sorta di breviario per lunghe passeggiate sulla costa Atlantica. Gli ecosistemi, gli animali, le piante, il rapporto fra la vita marina e la vita in terraferma. Splendidi disegni.
Extra? È considerato uno dei testi chiave della divulgazione scientifica.
Natura dei guai risultanti – si finisce a prendere ad insulti qia quelli che “io chi parla di ecologia lo ammazzerei subito”, sia quelli “oh, come amo la natura, che belli i cavallucci marini che cattivi gli squali”. E non si riesce più a fare una passeggiata sulla spiaggia senza cominciare a farsi un sacco di domande.
. Dennis Wood – Five Billion Years of Global Change
Argomento – cambiamento globale, scienze della terra
In breve – Wood analizza come il cambiamento sia l’unica costante nella storia dell’evoluzione del nostro pianeta, e come cicli confrontabili governino fenomeni diversissimi.
Extra? Nessuno, ma è il testo base di un corso universitario all’UCLA.
Natura dei guai risultanti – si arriva alla conclusione che i cambiamenti globali sono comunque naturali, ma ciò non significa che possiamo lavarcene le mani perché “tanto non è colpa nostra; sia i negazionisti che i tree-huggers, già imbizzarriti per via dell’ecologia marina di cui sopra, qui si incacchiano malamente. E i colleghi geologi scrollano il capo come dire “e pensare che era pure uno in gamba…”
. Morris Waldorp – Complessità
Argomento – la complessità
In breve – testo ampiamente divulgativo su quella che un tempo fu una scienza emergente. Il rapporto dell’uomo con la complessità, la dinamica del chaos, e quei ricercatori che ne hanno fatto il proprio argomento di ricerca.
Extra? Nessuno, che io sappia.
Natura dei guai risultanti – pessima idea descrivere i cicli delle celle nel mantello liquido come macchine di Von Neumann. L’approccio sistemico ai sistemi complessi causa ancora sguardi persi nel nulla. I matematici ti trattano con somma sufficienza, perché loro lo sapevano già.
Outsider
. Douglas Hofstadter – Gödel, Escher, Bach: An Eternal Golden Braid
Argomento – logica, matematica, intelligenza artificiale, musica…
In breve – il significato come fenomeno emergente dalla complessità di sistemi composti da elementi discreti e privi di significato. Ma è meglio di così.
Extra? Premio Pulitzer.
Natura dei guai – praticamente tutti i matematici che conosco, parlano malissimo di questo libro e sono quantomai sprezzanti coi lettori che confessano di averlo apprezzato; forse perché loro queste cose le sapevano già (è sempre la solita storia)…
. Gerard K. O’Neill – The High Frontier
Argomento – colonizzazione spaziale
In breve – il perfetto trattato di futurologia, il piano completo su come colonizzare lo spazio, il tour de force di una intelligenza multiforme.
Extra? Nel CD accluso…
Natura dei guai – si parla di spazio, dev’essere una marea di fregnacce, giusto? Seguono consigli riguardo all’occuparsi di “cose reali” ed altre storie avvilenti.
. Forese Carlo Wezel – Dal nero al rosso, dentro il pulsare della terra
Argomento – geologia
In breve – una visione iconoclasta ma brillante della dinamica del nostro pianeta, che mette in luce una quantità di “dettagli” che si erano scordati di insegnarci. Solelva un sacco di domande e stimola il pensiero e la riflessione.
Extra? Non vorrei sbagliare, ma l’autore è un Accademico dei Lincei (non esattamente robetta, insomma), e ne ha scritti altri, di saggi di questo taglio. Un genio.
Natura dei guai – “iconoclasta”, “brillante” “dettagli che si erano scordati”… qualche idea? “Stimola il pensiero e la riflessione” dovrebbe darvi un altro indizio…
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* All’università si viene spesso valutati per ciò che si legge… o ciò che si dice di leggere.
L’importante è beccare il titolo giusto, e son punti in più agli esami.
6 giugno 2012 alle 9:26 AM
Conosco solo il libro di Hofstadeter, che ho scoperto & letto solo nel 2006, quindi due anni dopo la laurea (in informatica, e quindi dal punto di vista puramente formale & teorico non mi diceva niente di nuovo… tuttavia ho trovato talmente bello il modo in cui le cose sono esposte, l’interdisciplinarietà e le elaborazioni su sistemi complessi, ricorsività etc etc che da allora è fra i miei libri preferiti.
6 giugno 2012 alle 10:15 AM
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
6 giugno 2012 alle 11:24 AM
I miei (per ragioni mooolto diverse): QUEL “Il mattino dei maghi”; “Magia Pratica” (vol. 1-2) a cura di J. Sabellicus; “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di I. Calvino (che però se la gioca alla pari con molto di Landolfi); “Tutte le mattine del mondo” di P. Quignard ; “La società dello spettacolo” di G. Debord… 😉
6 giugno 2012 alle 11:33 AM
Post da tenere sempre a portata di mano per soddisfare la mia sempre presente voglia di divulgazione scientifica, anche se ho il sospetto che perlomeno i testi di geologia mi risulterebbero difficilotti.
Comunque, se posso permettermi una facile e pecoreccia battuta, io sono stato sempre cacciato nei guai più dalle riviste che dai libri, se mi capite: questo post mi mette di fronte a un’abissale differenza di livello intellettuale 🙂
6 giugno 2012 alle 4:11 PM
@Quiller
Tutti i volumi indicati qui sopra sono molto user friendly, con la sola possibile eccezione di quello di Wezel, che presume un minimo di background per essere apprezzato a fondo.
7 giugno 2012 alle 10:35 AM
La teoria dei sistemi è una delle cose meno capite anche in psicologia. Mi piacerebbe vederci un agile volumetto.
7 giugno 2012 alle 10:57 AM
Eh, sarebbe bello.
Ci penserò su.
7 giugno 2012 alle 2:14 PM
Non conosco nessun libro di quelli citati, però il post è magnifico nella sua concezione, potrei farlo anch’io prendendo in considerazioni libri molto più terra a terra, ma dovrei tirare in ballo persone e non credo sia giusto. Ci penserò
intanto grazie del post