Succo d’arancia.
Ne consumo quantità colossali, d’estate.
E anche d’inverno.
Vitamina C.
Si produce, mi dicono, spremendo le arance, oppure reidratando il succo concentrato.
Lo si trova in bric da un litro nei diversi supermercati.
In frigorifero non può mancare.
Ma cosa ci facciamo?
Perché non è sempre caviale, ed a volte tocca improvvisare.
Primo utilizzo, ovvio e indispensabile – si apre il bric, si versa il contenuto in un bicchiere, e lo si beve.
Fa bene alla salute.
Rinfresca.
Contiene vitamine.
Vogliamo qualcosa di diverso, di vitaminico, di esotico, di fresco?
Mezzo litro di succo d’arancia.
Una banana.
Zenzero quanto basta (eh, sì, ragazzi, son fatti vostri).
Due cucchiai di zucchero.
Ghiaccio.
Frullare.
Cambiamo idea, cambiamo stagione.
Caldo.
Preparare un buon té abbastanza carico – l’English Breakfast va benissimo.
Addizzioniamolo di chiodi di garofano e cannella.
Zuccheriamo a piacere (ma non esageriamo).
Aggiungiamo succo d’arancio in proporzione di 1:1.
Ma ora passiamo a cose un pochino più sostanziose.
Petto di pollo.
Friggere in padella con poco olio per cinque minuti.
A parte preparare una salsa con succo d’arancio (un bicchiere), il succo di mezzo limone, tre cucciai di miele, uno spruzzo di sherry, e un mix di erbette aromatiche.
Aggiungere la salsa a fine cottura del pollo.
Servire caldo.
Più radicale?
Marinate il petto di pollo in una miscela di succo d’arancia e birra per almeno sei ore, aggiungete spezie a piacere, fate alla griglia o alla piastra.
No pollo?
Salmone?
Piazziamo in una teglia i filetti di salmone, salati, aggiungiamo fiocchi di burro e mezzo bicchiere di succo d’arancio (se c’è anche la polpa è meglio).
Pepe.
Lo facciamo in forno a 350 gradiaad alta temperatura, tenendolo dentro finché il salmone non fa una lieve crosta e comincia a sfogliarsi.
I più dissoluti possono aggiungere origano, o un pizzico di zucchero che caramelli durante la cottura.
E a questo punto, pensiamo al dessert e falsifichiamo l’Orange Julius.
Farlo secondo tradizione – seguendo la ricetta inventata da un tale che si chiamava Julius, nel 1926, a Los Angeles – è complicato.
Falsificarlo è un attimo.
Gelato alla vaniglia.
Succo d’arancio.
Frullare.
L’ideale, con questi caldi.
30 giugno 2012 alle 7:51 AM
Una spremuta d’arancia ogni mattina, circa 340 giorni l’anno (esclusi i giorni in cui non sono a casa). Questa è una delle mie pochissime costanti alimentari.
30 giugno 2012 alle 8:20 AM
Stasera ho ospiti – non è affatto detto che non provi il salmone… I’ll let you know.
30 giugno 2012 alle 8:23 AM
Question, though: in forno a 350 gradi per quanto tempo?
30 giugno 2012 alle 9:44 AM
Finché il salmone non comincia a sfogliarsi.
30 giugno 2012 alle 10:19 AM
Eh, ma allora devo stare lì a guardarlo… Hai idea di quanto questo diventi pericoloso, trattandosi di me? “E adesso, miei cari ospiti, braci di salmone all’arancia!”
30 giugno 2012 alle 10:31 AM
Bisogna avere fiducia nelle proprie capacità.
Tu dagli dieci minuti, e poi butta un occhio ogni due/tre minuti.
Oppure coinvolgi un ospite e mettilo di sentinella.
30 giugno 2012 alle 11:35 AM
come fai a portare il forno a 350°?
30 giugno 2012 alle 12:32 PM
Si comincia accendendolo…
(comincio a pensare che la vostra situazione, ragazzi, sia più grave di quanto immaginassi 😉 )
30 giugno 2012 alle 2:00 PM
Si scala dalla prima alla quinta, sperando di avere un ottimo motore e un rettilineo molto lungo. Sennò i 350 non li raggiungeresti mai!
Ma forse ho frainteso 😀
1 luglio 2012 alle 12:58 AM
Bellissime idee anticaldo!
L’orange julius mi attira moltissimo! Lo proverò quanto prima ma non so se la mia bambina me ne lascerà assaggiare un sorsetto. So già che sarà un gran successo!
1 luglio 2012 alle 7:46 PM
Spero che la foto del petto di pollo carbonizz… ehm grigliato, sia “di repertorio” 🙂
1 luglio 2012 alle 7:49 PM
In realtà è il salmone.
Ma non importa…
2 luglio 2012 alle 9:14 AM
Dalla foto poteva anche essere carne di Goblin…
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