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La Biografia Definitiva

4 commenti

Abbiamo parlato spesso di Tarzan, negli ultimi tempi, e il Signore della Giungla è stato spesso oggetto di discussione su queste pagine.
Impossibile a questo punto non parlare di Tarzan Alive, A Definitive Biography of Lord Greystoke, che il compianto Philip José farmer diede alle stampe quarant’anni or sono, e che dal 2006 la benemerita Bison Books rende disponibile in una sontuosissima edizione.

L’ossessione farmeriana per Tarzan è ben documentata, e spesso una versioni apocrife di Lord Greystoke comparvero nei lavori dello scrittore americano (da Lord Tyger a A Feast Unknown).
Ma Tarzan Alive non è né un pastiche né una parodia.
Farmer ha spulciato genealogie e compendi, giornali d’epoca e diari privati, ed è infine arrivato a incontrare e intervistare il vero “Lord Greystoke”, l’uomo (o piuttosto il superuomo) sul quale Burroughs basò il proprio personaggio.
La biografia che ne deriva corregge gli errori e le sviste di Burroughs, scioglie alcuni misteri e ne genera altri.
Davvero il nonno di Tarzan fu l’ispirazione per il protagoinista di un lavoro di G.B. Shaw?
Davvero il padre di Tarzan servì in India sotto il Colonnello Moran?

Il gioco letterario è quello caro agli sherlockiani – considerare Holmes e Watson reali, e Conan Doyle un semplice editor delle memorie del buon dottore.
E perché no?
Dopotutto Sherlock Holmes conobbe sia Tarzan che suo padre, e c’era anche una certa parentela, fra loro.

Perché è in Tarzan Alive che Farmer delinea quella che verrà poi conosciuta come teoria di Wold Newton – l’idea secondo la quale gran parte dei personaggi dell’immaginario popolare sono alla fine tutti parenti fra loro.
Ecco che allora alla famiglia di Tarzan si collegano Bulldog Drummond, Percy Blakely, George E. Challenger, John Roxton, Clark Savage, Kent Allard, Richard Wentworth, Harry Flashman e Peter Whimsey… per citarne solo alcuni.
E Farmer non esita a tracciare ogni genealogia, fin dai tempi di Guglielmo il Conquistatore (o prima, fino dall’era Hyboriana) in una succosa appendice biografica.

Mangani?

Ma il gioco di Farmer si allarga ulteriormente, e coopta Jane Goodall per discutere di primati – i mangani che allevarono Tarzan non sarebbero gorilla, ma probabilmente degli A. robustus sopravvissuti all’estinzione – e Elizabeth Mann Borgese per dare solidità alle proprie ipotesi.
Veniamo allora a sapere che Burroughs fu meno che preciso nel descrivere le bestie di Tarzan – molti dei leoni affrontati dal signore della giungla sono in realtà pantere – il linguaggio dei mangani non viene riprodotto con fedeltà e ci sono maledettamente troppe città perdute nella giungla.
I film vengono ignorati sdegnosamente, così come il selvaggio in perizoma di leopardo che l’iconografia classica ha consegnato alla storia.

Il risultato è meraviglioso – un tour de force di erudizione, immaginazione ed ironia che non può che affascinare tanto i fan dell’uomo scimmia quanto coloro che non lo frequentano da vicino.
Certo, Tarzan che legge Dickens nella giungla per imparare a leggere, che guida automobili e pilota aerei potrebbe spiazzare qualcuno molto di più dello scoprire che i fatti narrati da Conan Doyle in un certo racconto sono poi semplicemente un sorta di estensione di Orgoglio & Pregiudizio… che comunque è un romanzo su dei parenti di Tarzan*.

Il volume della Bison Books del 2006 che ristampa il saggio di Farmer è impreziosito da due testi comparsi solo su rivista, e finora scarsamente reperibili – l’intervista di quindici minuti che Tarzan rilasciò a Farmer nel ’72, e gli stralci del diario di Lord Greystoke, che Farmer fu autorizzato ad editare e pubblicare nel 1974.

Inutile ricordare che Tarzan Alive è parte di un dittico – insieme col volume Doc Savage, His Apocaliptic Life, del quale magari parleremo un’altra volta.

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* E per i fan di Farmer là fuori… certo che ci sono anche i dettagli sconci!

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

4 thoughts on “La Biografia Definitiva

  1. Ecco, poi questo è il genere di operazione che mi attira da matti… *persino* se si tratta di Tarzan. 😉

  2. Si tratta di un lavoro colossale, al limite del maniacale.
    Le sole 25 pagine di genealogia sono una cosa folle – con una quantità di ganci storici reali e riferimenti obliqui a opere letterarie.
    Testi di questo genere – false biografie, studi sulla reale esistenza di personaggi letterari – ne esistono a dozzine – su 007 e sulla Primula Rossa, su Poirot e su Biggles e su John Steed… solo esplorare quella bibliografia costerebbe anni.

  3. Si sa che Farmer aveva una vera e propria fissazione per Tarzan al punto da riutilizzare perfino le suggestioni burroughsiane all’ interno del suo personale ciclo di Ancient Opal.

  4. E proprio in questi giorni è stato ristampato il ciclo completo, con un paio di inediti – come sempre al prezzo di una libbra di carne.
    Però uscirà prima o poi anche in economico.
    Farmer era ossessionato da Tarzan, da Doc Savage e, abbastanza curiosamente, da Mark Twain.

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