strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Mutanti cannibali della desolazione deserta

4 commenti

Deadlands è uno dei setting ai quali sono maggiormnente affezionato, pur avendolo giocato meno di frequente di quando non avrei voluto.
Per chi se lo fosse perduto, Deadlands è quello strano mix di western, horror e steampunk nel quale pistoleri non morti, sciamani pellirosse e scienziati armati di lanciafiamme affrontano orrori sovrannaturali di vario genere.
Ormai alla sua terza incarnazione (Deadlands: Reloaded), il setting è ben definito, i supplementi ed il materiale abbondano, ed il pubblico pare apprezzare.

E visto il successo della versione Reloaded di Deadlands, la Pinnacle ha deciso che c’era molta polpa, in quell’universo, ed ha perciò lanciato la versione Reloaded di Deadlands: Hell on Earth.

L’ambientazione, scopriamo nell’introduzione di Shane Hensley, nacque come piano B al lancio dell’originario Deadlands – se il gioco fosse stato un fiasco, come prevedevano in molti, la Pinnacle aveva già pronto un backup: un gioco diverso, ambientato due secoli dopo.

Ma Deadlands fu un successone, e quindi Hell on Earth uscì più tardi, come spin-off ufficiale.

Siamo nel 2078, e dopo un conflitto nucleare innescato da eventi i germi dei quali si trovano in Deadlands, il Weird West è diventato il Wasted West.
Una distesa desolata popolata di mutanti assassini, gang di biker ed altri orrori, spazzata da tempeste cariche di energia mistica, percorso da lunghi convogli che trasportano provviste da un avamposto isolato all’altro, patugliato da sceriffi solitari e cavalieri templari in motocicletta.

Hell on Earth è sempre stato, per sua natura, il cugino povero di Deadlands.
Oh, buon supporto generale, bei supplementi, anche un paio di buone idee, ma ha sempre faticato a uscire dall’ombra del più popolare Weird Wester.

Ora forse la nuova edizione porterà qualche nuovo giocatore in questa ambientazione che, per la sua natura di patchwork di diverse influenze, se non altro è estremamente originale.

Un mix di Mad Max, western e Fallout, con strizzate d’occhio ai fumetti di Heavy Metal e alla fantascienza anni ’50, citazioni da Un Cantico per Leibowitz e The Postman, da Tremors all’apocalisse zombie, ed una colonna sonora ideale popolata di Allman Brothers, ZZ Top ed altre meraviglie, Hell on Earth è un setting semplice da mettere sul tavolo e divertente da giocare.
Pistoleri mutanti, suore motocicliste in latex, scienziati che creano macchine improbabili ripristinando i rottami… ai giocatori viene offerta una buona scelta di personaggi, equipaggiamento di classe (immancabili la motosega e i fucili a pompa), un baraccone di creature e culti molto sopra le righe.
Sotto al cofano, il motore rimane il sempre affidabile Savage Worlds, con una manciata di vantaggi e svantaggi in più.

Il tutto in un bel volume da 200 pagine, disponibile in formato pdf dai soliti rivenditori online.
Non so se lo infliggerò mai ai miei giocatori, ma resta un bel leggere, e suggerisce parecchie buone idee.
Il mix di western e post-apocalittico funziona, c’è una buona scelta di supplementi e ampio materiale prodotto dai fan e disponibile in rete.
Dal classico zombie-movie a intrighi più complessi, persino con vaghi elementi cyberpunk, le possibilità per avventure brevi e per campagne più articolate non mancano.
Ora tocca solo pazientare un poco per l’uscita della versione Reloaded di Lost Colony – l’incursione nel planetary romance dell’universo di Deadlands – e il preannunciato – e finanziato su kickstarter – Deadlands Noir.
Che attendo con non poca curiosità.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

4 thoughts on “Mutanti cannibali della desolazione deserta

  1. Effettivamente son curioso anche io del Noir, anche se a pelle non mi ispira troppo…

  2. Un’altra ambientazione che non conoscevo… e che vorrei tanto poter giocare.
    Oh, al diavolo, mi procurerò i manuali e me la leggerò per conto mio.
    😀
    Parlando di Kickstarter, hai visto Numenera, il nuovo progetto di Monte Cook? Che ne pensi?

  3. @Umberto
    Sono piuttosto perplesso anch’io riguardo a Deadlands Noir, perché mentre il classico, Hell on Earth e Lost colony comunque giocavano con modelli western, questo se ne allontana un po’ troppo, io credo.
    Però chissà… vedremo.

    @Mr Giobblin
    Ho visto in giro un sacco di cose, su Numenera, ma non me ne sono interessato granché.
    Monte Cook di solito è una garanzia, ma credo non sia esattamente il mio genere, in questo caso.

  4. Pingback: Deadlands Noir – finalmente! « strategie evolutive

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.