strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Un’apocalisse fatta in casa

18 commenti

Ok, cominciamo da relativamente lontano.
Ho visto il primo episodio di una cosa che si chiama Revolution, e che fa più o meno così…

Non è male.
Ci sono alcuni elementi che mi fanno infuriare (vogliamo parlare della ragazzina bionda che gira per le terre desolate con la magliettina che le lascia scoperto l’ombelico?), ma promete bene.
Non è originalissimo, ma questo non ha grande importanza.
I riferimenti principali sono – io credo – a Dies the Fire di S.M. Stirling, e io spero che alcune vibrazioni colte qua e là che mi ricordano The Postman di David Brin non siano solo una mia illusione.
C’è anche, in tracce, il classico e straordinario Fitzpatrick’s War, di Theodore Judson, uno steampunk canadese molto molto insolito.

Ma non è di una serie TV che chissà che fine farà (sapete come succede), che voglio parlare, ma di giochi di ruolo.
O, nella fattispecie, di come questo episodio solitario di un telefilm, richiamando alla mia memoria i libri di Stirling e Brin e Judson, mi abbia fatto venir voglia di mettere in piedi una bella campagna di questo genere*.

Vediamo di mettere insieme i pezzi…

La premessa – elimina la corrente elettrica, e crolla la civiltà.
Niente virus, niente radiazioni, niente mutanti.
Solo, togli la spina.
Bye bye internet, bye bye ebook, bye bye, beh, tutto, o quasi.

… l’ombelico esposto è evidentemente una conseguenza diretta del crollo della civiltà.

Un mondo inselvatichito pieno (relativamente) di gente disperata e incacchiata a morte.
Il modo migliore per togliere la spina, naturalmente, è una arma EMP – far esplodere un po’ di atomiche nell’atmosfera superiore o nell’orbita bassa, sotto alle fasce di Van Allen.
L’idea non è nuovissima (c’era già in Dark Angel, scifi adolescenziale con Jessica Alba dopo Flipper e prima di Sin City).
A questo punto però ti serve anche un sistema per tenere la corrente staccata.
Se usi una botta elettromagnetica, infatti, friggi tutto ciò che non era spento, ma poi si può ricostruire.
Per il nostro scenario di gioco potrebbe andar bene – potremmo voler giocare alla rinascita della civiltà – ma se è il crollo che ci interessa, allora vogliamo eliminare l’elettricità del tutto.
Beh, così, alla corsa, ci sono due soluzioni:
a . il sistema usato da Stirling (e che sembra essere alla base di Revolution, ma forse è un trucco) – un evento inspiegabile che altera localmente le leggi della fisica. OK, scivoliamo nel fantasy (o nella SF molto all’avanguardia), ma può funzionare.
b . il sistema usato da Judson (e che forse è quello che in realtà usano in Revolution) – c’è qualcuno che ha tolto la spina, ha fatto sparire ogni documentazione cartacea su come si produce l’elettricità, e ogni volta che ricostruiamo un generatore, viene a prenderci e ci fa molto male (oltre a sfasciare il generatore)

Entrambi i sistemi funzionano.
A me piace di più il secondo, perché fornisce alla mia squadra un gran bel metaplot.
Ma sono gusti personali.
Per innescare il primo, il Large Hadron Collider è, naturalmente, lì in attesa che noi lo utilizziamo.

A questo punto, un po’ di documentazione

. I romanzi di Brin, Judson e Stirling già citati, di sicuro.

. The World Without Us, di Alan Weisman – alias Il Mondo Senza di Noi, per una bella panoramica su cosa succede quando l’attività umana si dirada e scompare

. Collapse/Collasso, di Jared Diamond – per avere anche qualche altra informazione sull’idea che la civiltà si schianti.

. A questo punto, possiamo investire sette euro scarsi per le 800 pagine in formato Kindle di Survival, manuale di sopravvivenza pubblicato dal Pentagono. Così, per sapere in quali guai potremo cacciare i nostri personaggi, e come ci si aspetta che ne vengano fuori.
Se ne verranno fuori.

O magari preferite qualcosa di meno hard e più user-friendly, e allora potete buttare la stessa cifra su When All Hell Breaks Loose, di Cory Lundin, che vi costa un paio di euro in meno, ed ha tutto il minimo indispensabile, compreso il tono un po’ burino del survivalist.

Oppure scarichiamo gratis la Steampunk’s Guide to the Apocalypse, dal sito di Steampunk Magazine.
Dovremo lavorarci, ma c’è del materiale interessante, qui dentro.

Perché, ammettiamolo – questo potrebbe essere un buon modo per giocare ad un gioco steampunk in cui un ritorno alla tecnologia a vapore ha un senso, e non è solo un elemento estetico
Uno steampunk a basso regime, ma interessante.

A questo punto, sistema sistema sistema.
Serve un motore.
Ma, trattandosi di un home brew, possiamo usare quel che ci pare.
Premesso che io se e quando lo giocherò userò Savage Worlds (basta il manuale base), ci vedrei bene GURPS, su questo.
O forse userei il manualone del Basic Role Playing.
O al limite, si scarica gratis il Mini-Six.
Qualsiasi manuale generico ha di solito tutto l’equipaggiamento che ci serve.

Templates o concept per i personaggi?
Beh, i classici…

  • Il survivalist ultrapreparato, asociale e paranoico.
  • Il bricoleur, che traffica con la vecchia tecnologia e cerca materiale e documentazione.
  • Il neoprimitivo che è tornato alla natura.
  • Il solido (e stolido) abitante del villaggio, che non vuole grane epensa alla famiglia.
  • Il mercante itinerante, che scambia e baratta mercanzie e notizie.
  • Il vecchio sopravvissuto che prima del black out insegnava storia medioevale (o fisica!) all’università


L’elenco può allungarsi a piacere.

Minacce?
Vorrete scherzare.
A parte la solita milizia fascistoide che arruola a forza i ragazzi e si aspetta favori sessuali dalle donne, e chi si ribella, gli bruciano il villaggio…
Vogliamo parlare del culto dei new ager cannibali?
Dei neoluddisti fanatici che “Dio ha punito la nostra arroganza”?
Dei misteriosi nemici del progresso che vengono, sfasciano il generatore e fanno sparire chi lo ha inventato?
E poi le bestie feroci ed i pericoli delle città re-inselvatichite.
E, per un cambio di marcia, i nuovi padroni della terra – questa è l’ambientazione giusta per far fare un salto quantico evolutivo alle formiche, ad esempio…**

Non sarebbe affatto male.

——————————————–

* In attesa che la serie abbia successo, e qualche astuto editore (Margaret Weiss?) pubblichi il gioco di ruolo ufficiale

** Sì, me ne rendo conto – mancano i dinosauri. Tutto sarebbe meglio con dei dinosauri.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

18 thoughts on “Un’apocalisse fatta in casa

  1. Ciao. Non commento spessissimo qui, ma ti leggo sempre! Sono Eddy.
    Revolution è molto carino ma a volte puzza un pò di mmmeriganismo. Io ci ho visto anche un pelino di Flashforward, no?
    Bellissimo il resto del post che con un pò di calma vedo di ramazzare tutte le info che hai messo.

  2. Eh si`… e` tutto molto fico ed ispirante!

  3. Concordo: la presenza dei dinosauri migliora ogni cosa 😀
    Terrò d’occhio questo “Revolution”.. ma intanto ti chiedo: quanto è approfondito (e soprattutto digeribile) il manuale “Survival” del Pentagono?

  4. Come gdr, ti consiglio pure “Il Mondo dell’Apocalisse”, o, se vuoi l’originale, “Apocalypse World” di Vincent Baker…

  5. Giobblin.
    È il Pentagono.
    Sono 800 pagine.
    Con le foto.

  6. Noto alcune assonanze anche con il fumetto bonelliano Brendon. Ma in tutto questo che direbbe Tesla?

  7. Dave ti vengo in aiuto! Leggi “The Waveries” di Fredric Brown e troverai la risposta al come fare ad azzerare l’elettricità e non farla più tornare sulla Terra.

    http://ascentionist.blogspot.it/2012/01/sci-fi-review-waveries-short-story.html

    Ma il gioco di ruolo lo facciamo noi?
    😉

  8. Idea figa… Quasi quasi ti copio!

  9. Bene, so quale altro pilot scaricare in queste serata che cominciano a farsi fredde…

  10. PS: Salto quantico evolutivo.
    Suona fichissimo.

  11. Le formiche? E I TRIFIDI? Che t’hanno fatto i trifidi? 🙂

  12. Toh, il vecchio Max m’ha tolto le parole di bocca (e risparmiato la fatica di ravanare il titolo di Baker, BTW forse il miglior autore dell’ultima generazione). 😀

  13. Conosco gli Ondicoli, Marcello – sono uno dei fortunati che spesero i soldi per la merenda di un mese per acquistare i due Cosmolinea… 😀

  14. Ma sto revolution in italiano esce? Ad ogni modo la milizia stolta del trailer mi fa rizzare le carni… Temo il peggio. Non so se ci avete fatto caso ma la scena del figlio con la balestra, è simile al patriota, la scena in cui il ragazzino con il fucile viene ucciso (solo che quì sparano al padre).

    Comunque l’ambientazione sembra bella, ma come sistema di gioco secondo voi si potrebbe usare il d20 ed una base regolistica alla D&D? (conosco quella, praticamente per induzione, non ho voglia di leggere manualazzi enormi… Mi basta il diritto penale per adesso)

  15. @Micheal, in teoria ad un gdr puoi giocarci con ogni regolamento, anche con la Morra Cinese per risolvere i conflitti, volendo.
    Detto cio`, il d20 per il post apoc non te lo consiglio proprio. Piuttosto, come diceva Davide, puoi provare Savage Worlds. E se sei proprio pigro, anche solo con le Test Drive Rules (che sono free e trovi qui: http://www.peginc.com/freebies/SWcore/TD06.pdf ). Sono una dozzina di pagine, scritte grandi. Se poi vuoi fare un investimento, con 9.99 dollari ti porti a casa il manuale completo, di circa 160 pagine, con il quale ci puoi giocare proprio tutto, dall’urban fantasy all’esplorazione spaziale.

  16. Sai un genio, non so cos’altro dire…
    Anzi, qualcosa te la dico: ora voglio giocarci pure io!!! 😀

  17. grandissimo Dave!!!! Io ho trovato il Cosmolinea B-2 nel soggiorno quando sono andato a convivere con la mia ragazza!!!! Che culo!

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