OK, suicidiamoci.
Questo post è in parte ispirato al post di ieri del mio amico Ferruccio Gianola.
Ora, sia ben chiaro che considero Il Signore degli Anelli una lettura imprescindibile, se non per altro, per l’ombra lunga che ha gettato su tutto un genere.
Ma a conti fatti, preferisco Lo Hobbit.
E questi sono i cinque principali motivi:
a . è maledettamente più breve
Io Il Signore degli Anelli, la prima volta, l’ho letto in una settimana, ma il punto non è questo.
Lo Hobbit è più economico – non nel senso che costa meno a stamparlo perché ha meno pagine, ma nel senso che in termini narrativi riesce a darci una storia compiuta, relativamente complessa, che include un mondo meraviglioso e leggendario in… un sesto scarso rispetto alla trilogia?
Aggiungiamo a questo che la piccola scala de Lo Hobbit non inficia assolutamente la narrazione di una storia che, nel piccolo, tocca praticamente tutti i punti salienti e i temi portanti della trilogia.
Una bella giocata, insomma.
b . è scritto meglio
No ok ok, lo so, lo so, avete letto Il Signore degli Anelli e avete pianto.
Anch’io.
E anche Tolkien, quando arrivato a metà corsa – per sua stessa ammissione, leggetevi le lettere – non sapeva più da che parte andare.
Non solo trovo il linguaggio de Lo Hobbit meno artefatto, ma l’esecuzione è più elegante.
Molto dell’umorismo ne Lo Hobbit è volontario, e non involontario.
In fondo, Lo Hobbit è un romanzo – Il Signore degli Anelli è una realtà virtuale.
c . no frigging elven poetry
Enough said.
d . niente mattarello
Quando ci si metteva, Tolkien era un vecchio luddista che se avesse potuto si sarebbe acceso la pipa sfregando due legnetti come nel neolitico, e i suoi pistolotti su quanto sia brutto tutto ciò che puzza di Età dei Lumi o, peggio, di Rivoluzione Industriale, sono una valanga di risate (se pensate alla nostalgia che si può provare per un’epoca senza penicillina e con una aspettativa di vita media di trent’anni, o ridete o…).
Anche ne Lo Hobbit si immagina un passato da Merrie Englande che non è mai esistita, ma la mano dell’autore è infinitamente più leggera.
e . niente fan deliranti
Lo Hobbit non ha talebani.
Se vi servono spiegazioni di questo punto, verificate i commenti di questo post… mah, dodici ore dopo che sarà postato.
Ma comunque non disperiamo.
Sono praticamente certo che l’uscita della trilogia (eh?!) di film su Lo Hobbit fatti da Peter Jackson riusciranno per lo meno a annullare il punto e.
E se vogliamo metterci un extra come in tutte le mie top five…
f . no frigging Tom Bombadil
No, voglio dire…
21 ottobre 2012 alle 9:02 AM
Beh! Anche io, mi rendo conto di aver preferito Lo Hobbit, ma forse non osavo confessarlo neppure a me stesso: mi hai costretto ad ammetterlo anche se sembra quasi un’eresia!
21 ottobre 2012 alle 9:37 AM
Secondo me Lo Hobbit contiene in sé tutti i pregi del Signore degli Anelli senza possederne i difetti.
Magari la questione sta tutta in questo particolare.
21 ottobre 2012 alle 10:25 AM
Ammetto che l’ho trovato una lettura più soddisfacente nel complesso. Ho amato il signore degli anelli e l’ho riletto anche a pezzi, anche solo la parte di Tom Bombadil (che la prima volta leggevo a forza). Tu hai detto bene la trilogia è una realtà virtuale, lo hobbit un romanzo. Vedo il primo come un’enorme tavola imbandita di ogni leccornia e piena di gusti diversi (più o meno buoni a seconda dei gusti, ma tutti ben fatti strutturalmente) che si devono assaggiare obbligatoriamente e questo porta ad abbuffarsi(sono un lettore bulimico) perendo i singoli gusti e perdendo il piacere di spiluccare. Inoltre quando finisci tu ti soddisfatto, ma anche appesantito e dipendente da tutte quell’abbondanza che al tempo stesso ti da la nausea.
INVECE lo Hobbit presenta meno gusti o comunque solo un assaggino ti tutte queste pietanze, magari una persona quasi non si accorge di averli gustati all’inizio, ma poi ti rimane la sensazione di qualcosa di buono che si pianta nel cervello e rimane lì e ti trasmette una piacevole sensazione: Hai mangiato bene e ti senti leggero, è stata un’esperienza unicamente piacevole.
21 ottobre 2012 alle 10:33 AM
Ho riletto Lo Hobbit di recente e devo dire che l’unico difetto, forse, è il tono un po’ per bambini, non tanto nella trama, con la giusta complessità, quanto nella voce. Riguardo al film, il terzo (che per un certo periodo a causa della crisi sembrava cassato) a detta di PJ sarà tratto dalle appendici di LotR. Ora, in dette appendici c’è solo un paragrafetto che parla di ciò che può fare realisticamente da ponte tra le due vicende, ovvero la presa di Dol Guldur.
Questo sicuramente attirerà i talebani! 😀
21 ottobre 2012 alle 10:41 AM
Beh Davide, pare che per il momento sul punto E tu ti debba ricredere! 😀
Io sono un talebano dello Hobbit, anche più di quanto non lo sia per il SdA. Insomma, le mille e passa pagine della trilogia, con quei pistolotti di maledetta poesia elfica per giunta, possono condurre un qualsiasi lettore a percuotersi i testicoli con il martello. Sarebbe legittimo! Ma Lo Hobbit… Dai, su quello non ci sono scusanti! 😀
L’unico punto su cui mi trovo in disaccordo è però il punto “bonus”, ché a me Tom è sempre sembrato un gran figo 😀
Per il resto… Beh, è decisamente scritto meglio!
21 ottobre 2012 alle 10:48 AM
mi mancava, un bel post su Tolkien 😀
poche cose soltanto: se uno cerca una realtà virtuale (o anche solo se gli piace e ci incappa per caso) il signore degli anelli ha il suo bel perché. anche se mi rendo conto che in pochi si vanno a cercare realtà virtuali in un romanzo (e qui mi piacerebbe un post dove tiri fuori una top five di realtà virtuali alternative al SdA 😉 )
e i fan deliranti, non li considero un elemento così negativo in un confronto SdA vs. lo hobbit. certo, se non li stuzzichi (non che non mi diverto, poi, a vedere la baruffa 😉 ). e a me non hanno mai provato a crocifiggermi il gatto.
e poi niente da ridire sulla poesia in elfico, ma a me tom bombadil non dispiace. non riesco a motivarlo, ma non dispiace. certo se telo immagini come qui sopra…
21 ottobre 2012 alle 11:32 AM
Faccio outing e ammetto di aver sempre detestato Tom Bombadil e aver gioito immensamente perchè Jackson lo aveva escluso dai film. E sulla lunghezza pesante di LODR come darti torto…
21 ottobre 2012 alle 12:29 PM
A parte la poesia elfica e l’atteggiamento antiprogressista, cose che in effetti un pò infastidiscono (specialmente la seconda; sulla prima, che dire, era il pallino del buon vecchio T., Ci sono pure quelli che non sopportano la fissa di G.R.R. Martin per l’araldica, e via dicendo) devo dire di non avere particolare ostilità per il SdA, anzi. Uno dei libri che ho più cari, anche se ora “da grande” ne so riconoscere sia pregi che difetti. Ma è uno di quei libri che non poso proprio rinnegare, un pò come ti avevo detto per La Storia Infinita.
In effetti il problema delle opere di Tolkien è esterno, sono i fanatici. Se togli quelli, per me è tutto più che godibile.
21 ottobre 2012 alle 12:31 PM
Ah, dimenticavo, per la serie “le migliori realtà virtuali”, io ci metto dentro anche il Magnamund. Ve lo ricordate, vero? 😉
21 ottobre 2012 alle 12:35 PM
SdA: Io sono uno degli eretici che dice che la versione cinematografica è meglio del romanzo perché ha operato tagli/messe a fuoco sulle parti migliori e ha aggiornato alcune cose.
Lo Hobbit l’ho letto a 14 anni e mi sembrò troppo leggero all’epoca, ma erano altri tempi. Probabilmente rileggendolo oggi concorderei col padrone di casa.
Mi piacerebbe leggerne una versione modernizzata (eresia!) riscritta, che ne so, da Lansdale. Non un pastiche umoristico, ma proprio una riscrittura. Credo che esista il mercato per robe del genere (tipo “S. King racconta Guerra e Pace”) se si usano nomi grandi che non hanno paura (e se si trovano gli accordi con i rispettivi amministratori dei diritti). Insomma, si fanno i remake dei film, perché non farli anche dei libri? (vado a nascondermi sotto un bunker).
21 ottobre 2012 alle 12:39 PM
Una riscrittura? Molto pericolosa. Se c’è qualcuno di più litigioso e guerrafondaio dei fan di Tolkien, sono gli eredi di Tolkien.
21 ottobre 2012 alle 12:46 PM
@Stefano “Sekhemty” Sì lo so, ma magari pecunia non olet. 🙂
21 ottobre 2012 alle 1:14 PM
Il problema di fondo, secondo me, che determina l’estrema disparità di “Piacere nel leggerlo” dei due libri è che LoTR è stato creato, se non ricordo male, per dare sostanza al mondo creato da Tolkien.
Cioè, la storia è secondaria, parlare del mondo, in stile alto, è importante.
Lo Hobbit no, è nato come una storia ed è rimasto tale.
U.U
21 ottobre 2012 alle 2:40 PM
Lo Hobbit è più accessibile, ma prendendo la versione inglese delle due opere, Il Signore degli Anelli resta insuperato, a mio avviso, anche semplicemente come pura sperimentazione linguistica.
Nonostante ciò, aspetto il film con le bavette alla bocca.
21 ottobre 2012 alle 4:07 PM
Se non ricordo male le Lettere, Lo Hobbit fu il romanzo che Tolkien voleva scrivere, Il Signore degli Anelli quello che fu obbligato a scrivere da un contratto capestro con l’editore per altri tre romanzi (dalle lettere più vecchie sembra così, poi mano mano JRRT si autoconvince che è questo che voleva scrivere).
Aggiungo un vantaggio dello Hobbit rispetto al SdA:
Nello Hobbit, quando le cose si mettono male, si mettono male in maniera credibile, e avvincono il lettore.
Nel SdA lecose che si mettono male (tradimenti interni in tutte le fazioni possibili, eserciti di orchi come se piovesse, due poveri pistola che si aggirano nelle terre del signore oscuro senza cibo e senza acqua, un custode del regno che giustamente non vuole lasciare al primo venuto, maghi guida trascinati nelle viscere della montagna), sono isormontabili, e sai che si possono isolvere solo con gran botte di c… ehm, coincidenze isperate.
21 ottobre 2012 alle 4:33 PM
Dal basso delle mai conoscenza di Tolkien non posso dire nulla.
Mi limito a ringraziarti:-)
21 ottobre 2012 alle 6:12 PM
Hobbit e SdA + Trono di Spade sono gli unici fantasy (per ora) che ho letto con vera goduria. C’è anche una serie di racconti di Fritz Lieber di cui non ricordo il titolo.
21 ottobre 2012 alle 6:29 PM
Il ciclo di Lankhmar.
Anche noto come Ciclo delle Spade.
O Ciclo di Fafhrd e del Gray Mouser.
22 ottobre 2012 alle 10:52 AM
Lankhmar: forse la miglior fantasy mai scritta. Assieme ad Howard e Vance, ma lo ripeto di continuo quindi mi fermo.
22 ottobre 2012 alle 11:04 AM
Sono alquanto d’accordo.
22 ottobre 2012 alle 6:57 PM
Purtroppo siamo poco ascoltati e il nome di questi 3 geni si sta dissolvendo nella nebbia della massa di paccottiglia delle generazioni più giovani.
Ho letto Lo Hobbit la prima volta a 13 anni e Il SdA a 15. Ad ogni successivo passaggio di entrambi in altri momenti della mia vita, continuo sempre ad apprezzare il primo.
26 ottobre 2012 alle 5:09 PM
……….
Mi tocca rileggerli, sappiatelo.
Ma dai, Bombandil è fantastico. No, forse no.
Lankmar. sempre sentito ma mai trovato in libreria. Accrescete solo la mia curiosità.
27 ottobre 2012 alle 11:07 AM
E poi a volte trovo un post che mi era sfuggito…
Allora, ho scoperto Lo Hobbit nell’estate dei miei quattordici anni – entrando in una fase tolkieniana che la mia famiglia ricorda ancora con un certo raccapriccio…
Naturalmente il passo successivo è stato il SdA, e poi il Silmarillion, e poi i Racconti Perduti e i Racconti Ritrovati, e poi per un certo numero di anni ho riletto Hobbit e SdA ogni estate.
Quindi sì, l’avevo presa in forma virulenta e poi si è cronicizzata…
E tuttavia, ad ogni rilettura del SdA, aumentava il fastidio per Frodo Nobile&Sofferente&Messianico – tanto che, a metà de Le Due Torri, di solito ero pronta a buttarcelo io, giù da Monte Fato.
Oh, sia chiaro, mi piaceva tanto l’insieme, ma tutta quella predicazione è diventata heavy-handed appena lasciata la prima adolescenza.
27 ottobre 2012 alle 11:16 AM
Mia cara, ti rendi conto naturalmente che con questa ammissione ti sei appesa al collo l’equivalente di un cartello con su scritto “Sparate Qui”.
Ma ti farò compagnia – io trovo tutti gli hobbit insopportabili.
Sul fatto che la si prenda brutta e poi passa lasciata la prima adolescenza, concordo in pieno.
Peccato che molti… ma lasciamo perdere 😉
28 ottobre 2012 alle 2:03 AM
I’ve found I can leave with that sort of target practice… 🙂
Però non tutti gli hobbit, no. Finché restano buffi, placidi e un po’ ottusi non ho nulla in contrario. Durante la mia prima adolescenza ho persino chiamato un gatto Bilbo. È quando virano sul messianico – gli hobbit, non i gatti – che… hm.