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Pulp gaming – qualche titolo

8 commenti

Si è detto più pulp, e allora cominciamo con l’aspetto ludico: da tempo mi ripromettevo di dare un’occhiata ai sistemi di gioco orientati all’avventura vecchio stile.

62775Comincio con alcune considerazioni personali che possono essere condivise o meno.
Per quel che mi riguarda, una buona avventura pulp deve contenere certi elementi fondamentali.
. ambientazione storica o pseudostorica, collocando l’azione da qualche parte tra il 1914 ed il 1958.
. ambientazione esotica – che poi sia la steppa mongola, la giungla del Borneo o la Chinatown di San Francisco, poco importa.
. Nazisti – elemento irrinunciabile. Come diceva un antico saggio, poche situazioni danno maggior soddisfazione di prendere a calci in culo i nazi.
. Magic Poor – la magia deve essere magica, pericolosa e misteriosa. Dovrebbe essere anche difficilmente accessibile ai personaggi giocanti.
. Antichi misteri, forteana, ESP… – meglio della magia, ma anche qui, non esageratamente pervasivi.
. musica jazz – fatemi causa.

Il sistema deve essere leggero e veloce.
La creazione dei personaggi deve essere rapida e flessibile.

Detto ciò, vediamo cosa ci offre il mercato – tenendo presente che molti sistemi sono comparsi nel corso degli anni e sono scomparsi, e non vogliamo qui ricordarli tutti.
Ci limiteremo a fare una carrellata dei sistemi ai quali sono più affezionato…

hex_coverHollow Earth Expedition
Il Gold Standard dell’avventura pulp – un manuale base che permette di giocare (sorpresa sorpresa) delle avventure all’interno della Terra Cava, più due supplementi che espandono l’azione pulp alla superficie ed aggiungono elementi al setting. I francesi hanno un quarto manuale che è essenzialmente un corso universitario in avventura pulp.
Il tutto gira con Ubiquity, che è un motore decisamente leggero e valido.
Difetti?
Costa caro, e la creazione dei personaggi non è proprio rapidissima.
Ma ci sta, ci sta eccome.

sotc-220Spirit of the Century
Al momento probabilmente il più popolare gioco pulp sulla piazza, Spirit of the Century ha delle meccaniche relativamente flessibili, e gode di un supporto notevole dalla comunità online.
Il recente progetto Dynocalipse ha aggiunto parecchia carne al fuoco, e il gioco pare destinato ad una vita lunga e prospera.
Difetti?
Usa il sistema Fate, che può piacere o non piacere (a me non piace)
Gode comunque di una notevole popolarità.

adventureAdventure!
Un gioco in anticipo sui tempi, il terzo gioco del continuum Aeon/Trinity è un manuale zeppo di roba, che ci offre un mondo altamente dettagliato, ed una versione dello Storyteller System della White Wolf adattato al genere avventuroso.
Personaggi sopra le righe e dotati di poteri forse un po’ troppo codificati, ma la quantità di materiale di supporto – fra associazioni e circoli, personaggi non giocanti e metaplot – compensa una certa apparenza di rigidità.
Poi White Wolf decise di staccare la spina, e le mie maledizioni gravano su di loro per questo.
Un gioco da rivalutare.
Difetti?
Difficile da reperire e assolutamente privo di supporto.

WorldOfIndianaJonesWorld of Indiana Jones
Un artefatto di un’epoca… mah, forse non più civile, ma certamente più complicata.
World of Indiana Jones venne originariamente prodotto da West End Games come parte della linea Masterbook, e successivamente adattato per essere usato col D6 System.
Oggi lo si potrebbe far girare con Mini6 senza troppi problemi.
Possedeva alcuni dei più bei supplementi mai prodotti.
Poi, con la morte di West End Games, scomparve dai nostri scaffali.
Difetti?
Difficile da reperire, datato.

41XAMD849DL._SL500_AA300_Gear Krieg
È la Seconda Guerra Mondiale, e i Nazisti hanno i mecha.
Basato su un gioco strategico derivato dal più popolare Battletech, il gioco di ruolo è un po’ stringatino ma ha delle buone idee.
La prima edizione girava con il sistema Silhouette della Dream Pod 9 (a sua volta una semplificazione del sistema di Cyberpunk della Talsorian), la seconda edizione gira con il Core System.
Difetti?
Scarso supporto, e un po’ poche idee (ma nulla che un buon master non possa sopperire).

Poi… sia GURPS che Rolemaster che il D6 System hanno dei manuali specifici per giocare il pulp.
Il Basic Roleplaying ha un setting pulp – Call of Cthulhu – che però è schedato come gioco horror.
Il vecchio, compianto TORG aveva una sfaccettatura pulp nella forma dell’Impero del Nilo – una realtà nella quale le leggi della fisica seguivano le regole narrative dei vecchi serial.

Savage Worlds è pulp di default.
Il master interessato a giocare una campagna pulp approfondita può aggiungere al mix i due eccellenti Pulp Toolkit, il piccolo ma poderoso Thrilling Tales, e le ottime aventure della collana Daring Tales of Adventure.
Per i più avventurosi, possiamo anche agganciarci Weird War II, Slipstream (per un po’ di azione alla Flash Gordon) e Savage Mars (per un po’ di burroughsianesimo eterodosso). Oltre naturalmente a Realm of Cthulhu, per gli elementi lovecraftiani.
Ottimo – questo è più o meno il mio set-up standard quando gioco questo genere*.

Dicey Tales issue oneBarbarians of Lemuria è un solido sistema lightweight.
I due volumi di Dicey tales permettono di adattare il motore sword & sorcery di barbarians all’avventura pulp anni ’30 – ed offrono una bella scelta di avventure.
Il terzo Dicey tales, annunciato ma non ancora uscito, dovrebbe allargare l’azione verso i mondi perduti, e l’orrore stile Hammer.

Mercenaries,_Spies_and_Private_EyesInfine, antico ma sempre valido, il classico dei classici, Mercenaries, Spies & Private Eyes**, che permette di giocare il thriller in tutte le sue accezioni compresa, naturalmente, quella pulp anni ’30 e ’40.

Resta il problema, spesso sottovalutato, di tirare i giocatori nella storia.
L’avventura pulp comporta una serie di cliché e di situazioni che alcuni giocatori – che hanno una pretesa di realismo nel proprio stile di gioco – trovano difficili da accettare.
Naturalmente si viene catturati dal cattivo e poi si fugge.
Naturalmente la giovane donna in pericololancerà un grido nel momento meno opportuno.
Naturalmente è più facile abbattere gli avversari a mani nude che con una mitraglia.
E sì, l’idea è proprio quella di andarsi a cacciare nel posto più pericoloso, contro ogni buon senso.

Serve un po’ di pratica, per convincere i giocatori recalcitranti.
Ma poi, quando il gioco ingrana…

CvrPromoSM—————————————————-

* Aggiungo di solito al pacchetto i due favolosi supplementi generici Heroes of Rura-Tonga e Pulp Egypt, della Griffon Games, e i due volumi Raiders of the Lost Ark e Temple of Doom del vecchio gioco della WEG.
Un atlante d’epoca e un bel fake book con timeline, calendari e un po’ di materiale indispensabile completano lo scaffale ideale.

** Con questo titolo faccio davvero la figura del grognard.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

8 thoughts on “Pulp gaming – qualche titolo

  1. Mi permetto di dire che Spirit of the Century esiste in italiano (“Lo Spirito del Secolo”), pubblicato da Janus Games – ma forse non è facilissimo da reperire, è un po’ che non vedo i ragazzi di Janus in giro…
    E aggiungo alla lista il francese Hellywood, pubblicato da noi (Wild Boar) in italiano, che usa come sistema di gioco il Craps (più pulp di così… 😀 ) e che è ambientato in una “pseudopoli” americana in cui sono sbarcati i demoni – ma non come invasori, bensì come fuggitivi dall’Inferno. Insomma, come immigrati clandestini.
    Se non per altro il gioco “vale” per l’immenso capitolo sulla storia del noir in letteratura, cinema e radio…
    http://it.wikipedia.org/wiki/Hellywood

  2. Conosco i più famosi, vale a dire gli adattamenti di GURPS, TORG e ovviamente CoC.
    Un elenco ricco, il tuo. Roba che non avrò mai modo di giocare (sigh) ma che fa piacere sapere che esiste. E che qualcuno, là fuori, ne fa buon uso.

  3. una veloce passata sulle copertine dei giochi mi fa chiedere se la scritta “alla indiana jones” (che mi pare abbia ispirato tanto) fosse originale all’epoca dell’uscita del primo film oppure se derivasse ancora da qualcos’altro.

  4. Domanda: perché FATE non ti piace? (se ti va di rispondere, eh…illo tempore tradussi Fudge, che è il papà di FATE e mi sono divertito ad impaginare le versioni free di due giochi FATE, per cui sono di parte).

  5. Una domanda: hai mai provato .45 Adventures o Chaos in Cairo? Ok, sono regolamenti per miniature (il mio occhio vuole la sua parte!), quindi se sto andando fuori tema, accetterò la mia eventuale condanna…

  6. Grazie ugualmente. E’ che dopo aver visto in giro alcune miniature veramente avvincenti, di quelle che le vedi e già ti raccontano una storia (almeno a me hanno fatto questo effetto), non sto resistendo all’idea di organizzare una campagna ibrida fra gdr e wargame tridimensionale. E perciò sto valutando che regolamenti usare. 😉

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