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ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

80 anni di “Savagery”

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Era il febbraio 1933 e nelle edicole degli Stati Uniti, Street & Smith, editori di riviste di narrativa popolare con a loro nome decine di testate, distribuirono il primo numero di una nuova serie di romanzi autoconclusivi, di genere fantascientifico-avventuroso.
Dieci centesimi, un romanzo, attribuito a Kenneth Robeson, in realtà lo pseudonimo di alcuni autori diversi sotto contratto con Street & Smith.

La rivista che ospitava la serie prendeva il nome dal protagonista della serie medesima.
Ottant’anni fa usciva il primo numero di Doc Savage Magazine: The Man of Bronze.
Ne sarebbero seguiti altri 180, uno ogni terzo venerdì del mese.

Docsavage

Clark Savage Jr., noto come Doc, è un medico e chirurgo, avventuriero ed esploratore, inventore, archeologo e musicista.
Classico eroe onnicompetente dei pulp, Savage è un uomo esemplare, un superuomo che riunisce tutte le eccellenze umane – ha le capacità mentali di uno Sherlock Holmes e le capacità fisiche di un Tarzan, sulle quali si vanno ad innestare una educazione interdisciplinare di eccellenza, e una filosofiadi vita improntata all’aiuto ed al soccorso del prossimo ed all’ampliamento degli orizzonti umani.

Che io possa impegnarmi in ogni momento della mia vita per migliorare, al massimo delle mie capacità, cosicché tutti ne abbiano un vantaggio. Che io possa pensare a ciò che è giusto e fornire il mio aiuto a tutti coloro che ne hanno necessità, senza riguardo per alcunché al di fuori della giustizia. Che io possa prendere ciò che viene con un sorriso, senza perdere coraggio. Che io abbia considerazione per la mia nazione, per i miei concittadini e i miei associati in tutto ciò che dico e faccio. Che io possa fare del bene a tutti, e male a nessuno.

Savage ha uno studio-abitazione all’ottantaseiesimo piano di “un famoso grattacielo newyorkese” ed una Fortezza della Solitudine, fra i ghiacci polari.

dovsavage_ad1934E se questo vi ricorda qualcosa… beh, in effetti è curioso, che pochi anni dopo, Superman, l’Uomo d’Acciaio, alias Clark Kent, si ritrovi ad avere una Fortezza della Solitudine fra i ghiacci polari assolutamente identica a quella di Doc Savage, l’Uomo di Bronzo, alias Clark Savage*.

Doc Savage attraverserà gli anni ’30 e ’40 affrontando minacce di ogni genere, accompagnato spesso da una squadra di assistenti versati nelle arti e nelle scienze.
Abbastanza curiosamente, Doc non uccide i suoi avversari (a differenza del suo compagno di scuderia, The Shadow) – oltre ad utilizzare armi non-letali nelle proprie avventure, spesso il cattivo di turno viene riformato a fine romanzo grazie ad una piccola operazione al cervello che rimuove gli impulsi malvagi.

Doc-Savage-1Le storie di Doc Savage sono oggi variamente reperibili a stampa e in formato elettronico.
Ci fu anche un tentativo, piuttosto sfortunato, di far sbarcare il personaggio nel nostro paese – ma erano ormai gli anni ’70, e c’era poco spazio per la filosofia di Doc e per le sue avventure esagerate.

Negli ottanta anni trascorsi da quel fatidico febbraio 1933, Clark Savage ha interpretato, come dicevamo, 181 romanzi pubblicati da Street & Smith.
Successivamente, è stato tradotto in fumetto, è stato ristampato da Bantam in formato paperback, è stato protagonista di film – il più famoso quello diretto da George Pal e interpretato da Ron Ely (che già era stato Tarzan).
Alle copertine Bantam dobbiamo il passaggio dell’iconografia di Clark Savage – che da avventuriero fulvo col ciuffo si trasforma in biondo muscoloso con un’accentuata stempiatura.
Frattanto, Doc è stato una delle ossessioni del compianto P.J. Farmer, che gli ha dedicato una storica biografia – Doc Savage, His Apocaliptic Life.

patsavDoc Savage ha generato degli spin-off – sulle avventure della cugina Pat Savage.
Ha avuto un suo fan club (che rilasciava agli iscritti un certificato di “Savagery” e il diritto di utilizzare il titolo di “Doc” prima del proprio cognome**), ha offerto ai propri lettori delle lezioni – in appendice a ciascun fascicolo – per aiutarli diventare un po’ come il loro eroe: lettura veloce, meditazione, tecniche di osservazione…

Negli ultimi anni, una nuova serie di avventure di Doc Savage è stata messa sul mercato dalla Altus Press.
Il ritorno dell’eroe ha avuto una parte significativa nel dibattito fra appassionati e collezionisti di pulp d’epoca ed autori e fan del cosiddetto new pulp – per i primi, il nuovo Doc Savage della Altus è sostanzialmente fanfiction, mentre per i secondi è chiaramente la ripresa moderna di un eroe classico.

lester-dent

Lester Dent, colosso del pulp

Ultima nota in questo breve articoletto generico – non possiamo dimenticare l’autore che diede a Doc Savage gran parte dei suoi caratteri, e scrisse gran parte delle sue avventure: Lester Dent.
Autore di centinaia di romanzi seriali e non (recentemente è stato ristampato un suo thriller “fuori serie” – uno dei primi ambientati su un volo intercontinentale), fautore della leggendaria Formula, Dent rimane una icona nell’ambiente della scrittura seriale e di genere.
Stando alle informazioni disponibili, Dent venne pagato per ciascuno dei suoi (si ipotizza 110) romanzi della serie, la cifra non indifferente di 750 dollari.
Si comprò uno yacht, e navigò nei Caraibi – non l’unica attività “avventurosa” della sua vita***.

Ma bando alle chiacchiere – è il febbraio 1933, il primo numero, datato Marzo 1933 (Doc è sempre stato avanti) è appena uscito nelle edicole.
Doc e i suoi amici stanno per imbarcarsi in un’avventura a sud del confine, nella quale i Maya dell’America Centrale regaleranno loro una miniera d’oro.
Ma toccherà lavorarci.

Capitolo Uno
Quello Sinistro

La Morte vagava nell’oscurità.
Strisciava furtiva lungo la balaustra d’acciaio. A centinaia di piedi di sotto si spalancavano crepacci di vetro e mattoni – le strade di New York. Laggiù, gli impiegati in ritardo si affrettavano verso casa. La maggior parte portava un ombrello, e non guardava verso l’alto.

Che tempi, quelli…

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* Interrogato sul perché non avesse intentato causa per plagio, Lester Dent rispose che in fondo erano storie, e che lui non ne era il proprietario.

** Un po’ come fa, per dire, Davide “Doc” Mana, che il suo certificato di Savagery l’aveva appeso al muro ben prima di appenderci la laurea.

*** Secondo una leggenda – probabilmente apocrifa – Ike Asimov sviluppò il proprio terrore del volo dopo aver fatto un giro sull’idrovolante di Lester Dent, pilotato dal Dent medesimo.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

9 thoughts on “80 anni di “Savagery”

  1. Pensavo che la maggior fonte di ispirazione per il personaggio di Superman fosse Jophn Carter di Marte (ne ho anche parlato sul blog), questa non la sapevo ancora…

  2. Doc Savage è uno di quei personaggi che ha fatto la storia del genere, e di cui ogni tanto mi piace ancora parlare.
    Lessi qualcosa di suo quando lo pubblicò Urania, con apposita collana (quella che citi tu), di scarso impatto sul pubblico.
    Qualche mese fa ho ritrovato i volumetti acquistati anni fa, sulle bancarelle dell’usato. Devo ammettere – non volermi male – che leggendoli ora fanno un po’ sorridere.

    Come direbbe qualcuno: aspettiamo il film. (Con paura)

  3. Personaggione fondamentale davvero.
    Mi aveva stregato ai tempi della serie Mondadori.
    I romanzi non sono invecchiati benissimo (ha ragione mcnab75), soprattutto un certo tono enfatico e serioso di raccontare è più difficile da apprezzare oggigiorno.
    Come sono i nuovi romanzi della Altus Press?

  4. Ho tutti quelli Mondadori, e anche quelli dell’Avenger cui spero il buon Davide parlerà in futuro.

    Sarò un po’ controcorente. A me il tono enfatico piace, è period feel. Se fossero scritti come narrativa moderna sarebbero solo altri romanzi d’azione. Io me li immagino narrati con voce da radiodramma. Non ho mai frequentato quelli moderni ma presto lo farò.

  5. Aggiungo qui a titolo documentario che Doc Savage è comunque quello che mi piace di meno, di tutti gli eroi pulp – forse un po’ proprio per la mano pesante nel tratteggiarlo come buonissimo e perfettissimo.

    I romanzi della Altus non sono male – diciamo che sono in linea con l’originale.

    Annotata la richiesta per The Avenger, ne riparleremo…

  6. Credo che il “perfettismo” di Savage infastidisse anche Farmer che in un suo romanzo di cui non ricordo il titolo, ma che ho da qualche parte, lo fece diventare impotente.

  7. Grande Doc !
    Io leggo anche buona parte dei romanzi che vengono ristampati da qualche anno in USA.
    Un dubbio, nell’articolo si parla di film al plurale ma a me risulta solo quello prodotto da George Pal con Ron Ely.
    Prima c’è stato un film che se non sbaglio non è uscito altro che la versione a fumetti per la Gold Key e uno al quale dovrebbe essere al lavoro Shane Black.

  8. C’è anche la riedizione del film di Pal, fatta dai fan eliminando le parti stupide e le brutture e cercando di rendere la pellicola il più possibile vicina alle intenzioni originali dell’autore.

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