Oggi, un post del piano bar del fantastico su un autore scomparso prematuramente e sulla sua creazione più durevole.
Perché noi valiamo.
Karl Edward Wagner morì nel 1994, all’età di quarantanove anni, dopo una carriera folgorante e segnata dagli eccessi – dall’alcoolismo (che fu probabilmente la causa ultima della sua dipartita) all’abuso di sostanze.
Fisicamente una specie di orco che pareva uscito da una convention di bikers, Wagner era un intellettuale raffinato che indossava una maschera per cogliere di sorpresa il suo pubblico.
Con una breve carriera da psichiatra alle spalle ed una venerazione per la violenza stilizzata di registi come Sam Peckinpah, Wagner – che sosteneva di avere un parente di nome Richard, che scriveva opere liriche – era rispettatissimo come editor e come autore, ma sul piano umano fu spesso al centro di confronti piuttosto frizzanti.
Sarebbe lui l’autore di fantasy al quale un serafico Michael Moorcock suggerì di arruolarsi nei marines, se proprio la violenza gli piaceva tanto.
Eppure, pochi autori di narrativa fantastica degli anni ’70/’80 hanno fatto tanto per il genere.
Molto amico di Manly Wade Wellman, Karl Edward Wagner fondò una piccola casa editrice – la Carcosa – e pubblicò volumi di storie di autori classici dell’epoca dei pulp, salvandoli dall’oblio.
Servì come editor per antologie e case editrici, contribuendo tanto a preservare il passato quanto a scoprire giovani autori.
Fu il primo a pubblicare – per la Berkeley – le storie di Conan come originariamente apparse su Weird Tales, senza modifiche o correzioni successive, accompagnate dalle illustrazioni originali, e da un sontuosissimo apparato metatestuale. Scrise anche Conan and the Road of Kings (un pastiche conaniano) e un apocrifo di Bran Mak Morn.
Pubblicò poi decine di racconti, fra fantasy, fantascienza e horror.
E poi, naturalmente, nel 1970, Karl Edward Wagner creò Kane, “the Mystical Swordsman” – e mai etichetta fu più fuorviante.
Kane è certamente uno dei personaggi iconici della sword & sorcery – con Conan, Solomon Kane, Elric, Fafhrd & il Gray Mouser, costituisce lo standard qualitativo rispetto al quale chiunque scriva s&s deve confrontarsi.
Mancino, barbuto e rosso di capelli (come il Caino biblico nella tradizione anglosassone), brutale ma intelligentissimo, astuto e machiavellico, abilissimo con le armi (“Io ammazzo cose” è una sua lapidaria presentazione) quanto con la stregoneria più oscura, l’apparentemente semplice Kane è tutt’altro che semplice.
Maledetto da un dio malvagio dopo aver ucciso, strangolandolo, il proprio fratello Abel*, Kane è immortale ma mortabile – impervio a malattie e vecchiaia, capace di rigenerare rapidamente le proprie ferite, Kane può comunque venire ucciso insomma, o scegliere di suicidarsi qualora la sequenza infinita di guerre, tradimenti e catastrofi che è la storia del suo mondo, insieme con l’impossibilità di costruire una relazione umana, dovessero spingerlo alla depressione terminale.
L’intento del dio che ha maledetto Kane è proprio questo – spingere il proprio riottoso ex sacerdote a suicidarsi, ammettendo la propria sconfitta.
Ma il dio ha fatto male i suoi conti.
Segnato dal marchio di Kane – occhi azzurri che brillano al buio – immortale e maledettamente duro a morire, spessoperseguitato da leggende relative alle sue precedenti attività, il nerboruto avventuriero vaga per le terre di un mondo pre-storico, sopravvivendo, sempre e comunque.
E non senza un piano a lungo termine: filo conduttore dei tre romanzi e della dozzina di racconti che compongono il ciclo di Kane, è infatti il desiderio del protagonista di scavarsi un impero nel caos della storia, al fine di sederne sul trono per l’eternità.
In questo senso, ogni espediente è buono – dall’allearsi con discutibili leader religiosi in piena frenesia da jihad (Dark Crusade), al mettersi alla ricerca di antichi artefatti mistici in luoghi infestati da mostri (Bloodstone) allo scendere a compromessi con tentacolate creature che risiedono negli abissi (Darkness Weaves).
Alleati inaffidabili, creature orripilanti, interventi divini e altri disastri fanno di ciascuno di questi tentativi una colossale catastrofe molto spettacolare, dalla quale Kane dovrà uscire facendo ricorso a tutte le proprie capacità.
In altre occasioni (come nei racconti raccolti in Night Winds e Death Angel’s Shadow), Kane dovrà vedersela con le conseguenze di passate imprese militari, o confrontare divinità infuriate e avversari diabolici desiderosi di vendetta.
Il pragmatismo ed il cinismo di Kane ne fanno un antieroe per il quale è possibile fare il tifo senza particolari sensi di colpa – molto spesso i suoi nemici si rivelano ipocriti, traditori e inaffidabili, o semplicemente incapaci.
Nel creare le storie di Kane, Wagner mescola l’azione e l’avventura di Robert Howard con elementi lovecraftiani, e con un occhio all’Elric di Michael Moorcock, e crea perciò un personaggio complesso e soddisfacente, che tuttavia mantiene alto il livello di azione ed intrattenimento.
Il mondo in cui si muove Kane assume di volta in volta forme differenti, oscillando tra il medievale, lo pseudo-hyboriano e il mediterraneo, poiché tra un episodio e l’altro della vita di Kane possono passare secoli o millenni.
Sperimentale e iconoclasta nel creare le proprie trame, Wagner rimane un autore solidamente leggibile, con un occhio all’orrore – ambito nel quale scriverà la maggior parte della propria produzione non-fantasy – ed un buon senso del ritmo.
I romanzi e le storie di Kane sono stati variamente tradotti in italiano – per i tipi della vecchia collana Urania Fantasy, e poi successivamente ristampati.
Darkness Weaves – in italiano Le Trame dell’Oscurità – rimane uno dei grandi romanzi imprescindibili della sword & sorcery moderna.
Vale da solo tutto il tempo speso a battere le bancarelle.
L’intero ciclo di Kane – incluse alcune cose uscite poco prima della morte dell’autore, ed ambientate nel nostro tempo – è stato ristampato in due meravigliosi volumi dalla NightShade Books, che scuciono sul web cifre a tre zeri.
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* Karl Edward Wagner non esita a giocare con il suo Kane/Cain e con i relativi riferimenti biblici – il padre di Kane e Abel si chiamava Adam, e sebbene fosse sposato ad Eve, Kane lascia intendere che costei fosse solo la sua matrigna (sottintendendo perciò di essere figlio di Lilith).
25 giugno 2013 alle 1:30 PM
Ovvio giro su Amazon post tuo post, lo trovo in francese, un primo volume da 700 e passa pagine, a nemmeno 10€. Peccato non conoscere la lingua 😦
25 giugno 2013 alle 1:32 PM
Kane in francese dev’essere un’esperienza 🙂
Conviene battere le bancarelle dell’usato – per lo meno i tre romanzi, con un po’ di fortuna, si trovano.
28 ottobre 2016 alle 8:59 PM
E tre anni dopo, due dei volumi in italiano li ho trovati. Grazie come sempre dei consigli per gli acquisti 🙂
25 giugno 2013 alle 2:18 PM
Si trova anche in tedesco 😉 Ma che ci vuole ad imparare il francese ;))
Mamma mia, non avevo idea che adesso costassero tanto gli originali. E sì che qualche anno fa si trovavano abbastanza facilmente anche le vecchie edizioni usate inglesi.
Fui folgorato da La Ballata di Valdese in La Stirpe della Tomba alle medie. Temo che leggere Kane per primo mi abbia immunizzato nei confronti di Conan, che è molto più noioso.
Esiste anche un racconto crossover con Elric, The Gothic Touch.
25 giugno 2013 alle 2:59 PM
Wagner in tedesco!
Perfidia.
Sing a last song of Valdese è un racconto straordinario.
Sul fatto che Conan sia noioso… ah! 😛
25 giugno 2013 alle 2:41 PM
Ho trovato un paio di link dove lo danno a prezzi onesti. In questi casi però, ci vorrebbe qualche buon anima che ristampasse il tutto in epub o mobi a prezzi umani.
25 giugno 2013 alle 3:42 PM
a me hanno omaggiato una copia di Le Trame senza copertina, ma a parte quello non ho letto altro. Appena ho finito Fafhrd mi metto a cacciare.
25 giugno 2013 alle 4:42 PM
KEW era molto elegante, quando voleva: The River of Night’s Dreaming e Beyond Any Measure sono racconti straordinari.
25 giugno 2013 alle 5:29 PM
Soprattutto l’inizio di The River of Night’s Dreaming – l’incidente, la fuga, la nuotata, l’arrampicata – è davvero straordinario. A proposito, hai mai parlato di The King in Yellow?
25 giugno 2013 alle 5:41 PM
Il Libro di Chambers?
O il mito relativo?
O tutti e due… no, mancano, ma credo farò un post del piano bar a breve.
Grazie del suggerimento!
25 giugno 2013 alle 8:38 PM
devo aggiornare il mio archivio di personaggi influenzati dal Faust.
25 giugno 2013 alle 8:57 PM
Ok, da aggiungere alla coda di “It must be mine!”, sembra un gran bel protagonista! 😀
Al solito, la mia prepagata ti vuole taaaaanto bene! 😀
25 giugno 2013 alle 9:26 PM
Scusa, ma gli elfi??? dove sono gli elfi???? 😉
25 giugno 2013 alle 9:40 PM
Qualche giorno fa chiedevo di Kane in un commento all’articolo su Elric, non so se fosse già un tuo progetto o meno, tuttavia profitto per ringraziarti per avermi “accontentato” realizzando un lavoro assolutamente interessante (non avevo alcuna idea dei risvolti personali della sua vita). Mi permetto di suggerire una particolare attenzione ai lettori che volessero affrontarlo, sul tema poetico/epico del suo universo narrativo maggiormente presente in Darkness Weaves e Death Angel’s Shadow, introdotto grazie ai versi di alcuni comprimari dell’eroe fratricida. Complesso e sfaccettato, offre, con alcune poesie, una visione potente, tragica e decadente di un’umanità tutt’altro che lontana da noi. Infine posso suggerire le “bancarelle” nei pressi della stazione Termini a Roma, per chi può andarci, li ho trovato tutti i volumi editi in Italia (che purtroppo non coprono l’intera produzione, a quanto mi risulta) a prezzi appunto, da bancarella.
Saluti a voi tutti 🙂
25 giugno 2013 alle 9:51 PM
Non era progettato, ma era necessario – il piano bar del fantastico funziona così: voi chiedete, e se io la conosco, ve la suono 😉
Grazie per avermi offerto l’opportunità di parlare di un autore e di un ciclo che credo meritino davvero molto.
25 giugno 2013 alle 10:50 PM
Che tu sia cento volte maledetto, oh Mana! Mi costringi a setacciare tutte le bancarelle del continente. Su ebay italia non ho trovato nulla e la raccolta completa è effettivamente su amazon a prezzi vertiginosi.
25 giugno 2013 alle 10:51 PM
Credo mi serva un cerchio di protezione più potente 😀
Buona caccia, Derek!
25 giugno 2013 alle 11:25 PM
Che poi uno dice ‘mi maledice apposta’, ho letto solo ora il tuo post sul rapporto scrittura-sadismo, Il tutto mentre dovrei essere sui libri a studiare. Direi che ti puoi considerare soddisfatto.
25 giugno 2013 alle 11:25 PM
Non è mio, ma grazie.
credo.
26 giugno 2013 alle 9:34 AM
Capita a fagiolo, proprio in questi giorni sto leggendo La crociata nera (Dark Crusade) ma di tutta questa qualità narrativa legata ai lavori di K.E. Wagner proprio non ne vedo l’ombra: tratti prolissi di “spiegato” superfluo e noioso, articolazioni di battaglie campali davvero alquanto improbabili e ancor più improbabili caratterizzazioni dei personaggi… che abbia incontrato uno dei racconti meno fortunati? 😕
26 giugno 2013 alle 9:50 AM
Forse è il libro ad aver incontrato il lettore sbagliato 😉
26 giugno 2013 alle 1:39 PM
Ah be, allora così vale tutto… 😆
26 giugno 2013 alle 4:23 PM
I libri ci danno tutto, noi prendiamo quello che possiamo…
26 giugno 2013 alle 10:27 PM
Credo non ti stupisca sapere che è nella mia top 10 del fantastico, vero? Anni fa ascoltai una sua intervista, concessa a un qualche plasticone della TV. Lo fece a pezzi con un sorriso, credo che quel tizio non si sia mai ripreso.
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