Esiste una curiosa teoria – forse ne abbiamo parlato – per cui recensire o presentare lavori di persone alle quali siamo legati da amicizia e rispetto proprio non si fa.
Dobbiamo solo recensire sconosciuti, solo presentare lavori che non ci piacciono*.
Ma qui su strategie evolutive, naturalmente, a queste stupidaggini noi non ci crediamo.
Metto quindi giù un rapido post per segnalare, a chi se lo fosse perso, il divertente I Robot di La Marmora, recente uscita in ebook dell’amico e vicino di cella Alessandro Girola.
Siamo in pieno Risorgimento, vonklausewitzianamente dove la politica fallisce entrano in gioco le armi, e questa volta non si tratta di armi qualunque.
Né di politica qualunque.
Gli alieni sono arrivati sulla terra – e si sono alleati con gli Asburgo…
Scenario ucronico, steampunkismi assortiti e non canonici, invasione aliena, macchine da guerra futuribili**.
I Robot di La Marmora è un racconto lungo – o una novella, se preferite – che si inserisce nel ciclo di lavori, sviluppatosi nel Braccio C della blogsfera, noto come Risorgimento di Tenebra.
Rispetto al canone del progetto, c’è meno horror e più hi-tech nella storia di Alex, e la premessa apparentemente semplice viene sviluppata con un occhio per la plausibilità scientifica e un gran gusto per il divertimento.
I Robot di La Marmora si legge in fretta, e lascia col desiderio di leggerne di più.
Extra punti per l’eccellente copertina di Giordano Efrodini.
Si vende su Kindle o in ePub, per un euro e mezzo – e vale ogni centesimo.
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* Di solito, chi propugna queste teorie gioca proprio su questo, sperando in un extra di recensioni del proprio lavoro.
** Non avevamo appena lasciato questa festa?
15 luglio 2013 alle 7:09 AM
Grazie mille della segnalazione e dell’apprezzamento 😉
Certo, una stroncatura feroce ti avrebbe procurato una medaglia da chi-so-io, proprio per la bislacca filosofia che citi a inizio post.
Stupidate a parte, approfitto del tuo articolo per dire che ho intenzione di scrivere un sequel.
15 luglio 2013 alle 10:24 AM
Credo che sia una notizia che farà piacere a molti – quella del sequel.
15 luglio 2013 alle 11:32 AM
Sì, in molti me lo chiedono. Sono piccole ma utili soddisfazioni.
15 luglio 2013 alle 12:04 PM
Amiketto!
Anzi…amiketo!
Peggio: Miketo!
15 luglio 2013 alle 5:05 PM
Michetta, come diciamo qui noi a Milano.
Cioè panino.
Ossia: è tutto un magna magna XD