Chi era Arthur O. Friel?
Robert E. Howard lo citò come “uno dei miei autori preferiti”, e nell’epoca d’oro dei pulp era in effetti molto popolare.
Classe 1887, dopo essersi laureato a Yale divenne corrispondente per il Venezuela della Associated Press, e nel 1922 passò dalle parole ai fatti unendosi ad una spedizione lungo il fiume Orinoco.
Tornato da quella spedizione e da altre avventure sudamericane, Friel – come tanti prima di lui – provò ad arginare la crisi economica passando dal giornalismo alla narrativa.
E gli andò piuttosto bene.
In realtà, le creature più popolari di Friel avevano già preso vita nel 1919, con la serie di racconti dedicati a Pedro e Lourenço – due uomini di fatica nella fazenda brasiliana del Generale, da qualche parte lungo il fiume Javary, nel bacino delle Amazzoni.
Di solito narrate da Lourenço, le avventure dei due – o talvolta del narratore in solitaria – coprono l’intero spettro della narrativa avventurosa, dallo scontro con predoni e malviventi assortiti, fino alla scoperta di città perdute nella giungla e l’incontro con tribù di uomini-bestia.
Vennero scritti in totale 21 fra racconti e novelette, e due novelle.
Adventure, uno dei pulp di qualità dell’epoca, le pubblicò, aiutando a costruire la fortuna dell’autore.
Su Adventure Friel trovò il proprio mercato ideale e in totale pubblicò tredici romanzi a puntate ed una cinquantina di storie più brevi.
Scrisse anche altre cose per altre riviste – incluso un romanzo di fantascienza ambientato nell’anno 2000 e – ma quello dell’avventura esotica rimase il suo principale mercato.
Pubblicò anche un volume sulle sue spedizioni in Sudamerica, e divenne anche membro della Geographical Society.
In questo weekend finirò con non poco dispiacere la selezione di storie di Pedro e Lourenço pubblicata dalla solita benemerita Wildside Press col titolo di Amazon Nights.
Lo stile di Friel è interessante, a partire dall’espediente di avviare ciascuna storia come se il narratore si stesse rivolgendo direttamente al lettore, ed il lettore fosse un turista o viaggiatore americano lungo il corso del Rio delle Amazzoni.
Le storie si muovono di solito a partire da osservazioni sulla flora e sulla fauna dell’Amazzonia per scivolare, complice la memoria di Lourenço, verso altri aspeti della vita nella giungla – e predatori e prede umane sostituiscono gli animali selvatici al centro dell’azione.
Lo stile che riprende la narrazione orale, e l’ovvia conoscenza approfondita dei luoghi che vengono descritti permettono a Friel di costruire storie divertenti e spesso lontane dai canoni standard della narrativa avventurosa.
Nonostante siano narrazioni lente, il ritmo spezzato solo da improvvisi momenti d’azione forsennata, sono storie invecchiate piuttosto bene, e il volume della Wildside fa la sua figura sullo scaffale dei pulp.
10 Maggio 2014 alle 8:04 PM
Le segnalazioni che fai di questi autori e delle vecchie storie pulp sono sempre le più fighe, oltre ad essere un costante attentato al portafogli. Grazie per tutti questi articoli ricchi e interessanti che scrivi! 😉
10 Maggio 2014 alle 9:51 PM
Grazie per l’apprezzamento!
15 Maggio 2014 alle 6:57 PM
Se l’autore è segnalato da Robert Howard, allora è valido. Io ho letto Jack London, uno scrittore al quale Howard si è ispirato parecchio. L’ incipit del primo dei racconti della Corsa All’Oro di London (relativo all’importanza della donna per l’uomo) ha una forte somiglianza con il pensiero di Esaù Cairn del Ciclo di Almuric.