strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

0.10 x 450 x 365

41 commenti

Ma come, non aveva detto che chiudeva?!!

No, no, tranquilli, l’ho detto che non torno sulla mia decisione.
Però siamo ancora entro i limiti, ed è emersa una cosa che mi permette di fare un discorso che credo valga la pena di fare, e che forse è una chiusura un po’ più in levare, per strategie evolutive, rispetto a una pizza margherita.
Chiudiamo con un pork chop express.

Allora, uno dei motivi che mi hanno spinto a chiudere strategie evolutive – non il motivo principale, di quello parleremo fra un attimo, ma uno dei motivi – è che il tempo che dedico al blog posso dedicarlo a una attività che mi permetta di pagarmi i conti.

Come certamente sapete, da febbraio sono a spasso, avendo chiuso la mia collaborazione con l’Università di Urbino, e dopo sette mesi di nulla, la situazione comincia a farsi davvero difficile.
Otto ore alla settimana dedicate a un paio di articoli che posso provare a vendere o a fare una traduzione che magari qualcuno potrebbe pagare sono meglio di otto ore alla settimana dedicate a sette articoli per il blog che fondamentalmente chissenefrega.
Potrei riuscire a pagarmici la cena.
Tocca lavorare duro, ma magari ci si pagano i conti.

Ora, ieri, nella quantità di messaggi e comunicazioni pubbliche e private relativi alla chiusura di strategie, c’è stato chi mi ha contattato e mi ha suggerito di mettere il blog a pagamento.

I conti sono presto fatti.
Ho quattrocento e cinquanta lettori fissi.
Se ciascuno pagasse un abbonamento di dieci centesimi al giorno

0,10 x 450 x 365 = 16425

Incasserei, pagate le tasse, circa mille euro al mese.
Potrei vivere di ciò che scrivo qui su questo blog – potrei vivere facendo ciò che ho fatto per buona parte di sette anni.

Il problema naturalmente è che i miei 450 lettori fissi, dieci centesimi al giorno non li pagherebbero MAI.

No, tranquilli, non fate quella faccia.
Non state a scrivermi nei commenti “io pagherei”.
Non si tratta di un giudizio morale – non vi considero gretti o malvagi o chissà che altro.
E non preoccupatevi, non sto per battervi cassa.

Semplicemente, questo discorso lo abbiamo già fatto, voi non paghereste.
Per questo blog o per qualunque altro.

Ed è questo, il discorso che intendo fare per chiudere.
Ciò che è importante è la percezione della qualità.

Ciò che mi spinge a chiudere – ve l’avevo detto che avremmo toccato la causa principale – non è che qualche imbecille abbia preso delle idee da qui e se le sia spacciate per proprie per farsi bello con gli amici al bar o su Facebook o su qualche webzine. Lo fanno da anni.
O il fatto che un post che mi era costato un’ora di sonno sia stato letto da 47 persone e comentato da una sola*. Succede.

No, ciò che chiude strategie evolutive è la percezione della qualità – o la mancanza della medesima.
È vedere i miei contenuti non solo clonati da mediocri imbecilli, ma equiparati per dignità alle stupidaggini che costoro producono in quantità industriali fra gli applausi festanti della folla.
Questo non è un blog come tutti gli altri.
Questo blog è meglio – e renderlo meglio è costato fatica.
E non posso ammettere che venga percepito come parte di una massa indifferenziata di blog che sono tutti uguali, valgono tutti lo stesso niente, se non c’è quello ce ne sarà un altro.

E no, ma tu fregatene non funziona.
Perché se me ne frego dei miei lettori, allora cosa sto a scrivere a fare?
E in questo i lettori sono centrali.

Non è questione di pagare o di essere pagati.
È questione di non essere equiparati al ciarpame.
È questione di essere stanchi di vivere nel paese del sei politico, dove tutti vincono, dove tutto è sempre un successo, dove che bello lo faccio anch’io!, e dove alla fine nulla ha più valore.

Ed è importante dare valore a ciò che ci piace per la sua qualità, e non perché tanto è gratis e tanto se non c’è quello c’è dell’altro e poi in fondo chissenefrega.
Perché sostenere una posizione di questo genere ci avvilisce tutti, e svilisce ogni nostro interesse, ogni nostra idea, ogni nostra attività.
Ci rende meno umani.
Ci rende bestiame.

Uno dei dibattiti più accesi al momento è fra coloro che considerano i libri degli oggetti unici e insostituibili e coloro che li considerano prodotti seriali sostanzialmente intercambiabili.
L’idea che un libro possa essere entrambi sfugge alla maggior parte delle persone coinvolte nel dibattito – probabilmente gente che non ha mai sentito parlare della natura particellare/ondulatoria della luce.
Ma un libro può essere entrambe le cose e soprattutto può essere il meglio di entrambe le cose – essere unico ma infinitamente disponibile, riproducibile serialmente ma singolarmente insostituibile.

Certo, se voglio vendervi pattume, è bene che io vi convinca che tutto è pattume, ehi, è un prodotto come tutti gli altri prodotti, e comunque non importa perché tanto va bene tutto.
Ma non è così.
La qualità è importante.
È fondamentale.
E la qualità è una questione di percezione.
Non è questione di manuali, di regole, di guru, di corsi a pagamento per imparare a capire cosa vi deve piacere e cosa no.
Non è questione di avere gli amici giusti o l’approvazione di questo o quel digerato da mezza tacca.
È questione di qualità percepita – e la capacità di percepire la qualità è indispensabile per sopravvivere e deve essere esercitata.

Provo un profondo disprezzo – scusate, non ho altra espressione – per coloro che sostengono che va bene tutto.
Non va bene tutto.
È possibile che ciò che va bene a voi non vada bene a me – o viceversa – certo, ma perdio, non va bene tutto!
Alcune cose sono meglio.
Se cercano di convincervi che va bene tutto, che tutti vincono, che io sono ok e tu sei ok, è perché vogliono rifilarvi qualcosa di inferiore allo standard, e contano sulla vostra complicità.

strategie evolutive non è mai stato complice del va bene tutto.
E quindi chiude.

Quanto a voi, non mi importa che scelte farete, ma dannazione, fate delle scelte.
E fate attenzione, là fuori.

———————————————————-
* (grazie ancora, Marilena!)

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

41 thoughts on “0.10 x 450 x 365

  1. Ok, ha perfettamente senso. Personalmente ho abortito più di un blog (tutti con lo stesso nome; semplicemente continuavo a riprovarci) proprio perché non mi sembrava che sarei riuscito a farlo abbastanza buono. E da questo punto di vista, non mi rincresce non averne uno.

    Poi magari ero troppo severo con me stesso, chi lo sa.

    Comunque, alla prossima.

  2. Stavo scrivendo uno dei miei soliti pipponi e, come sempre, avrei avuto anche qualcosa da ridire, ma stavolta andiamo oltre, dispiace per questa scelta ma ne comprendo le ragioni e brindo ad un uomo che ha una sola parola.

  3. La grandezza e l’importanza della diversità e la bellezza della individualità per cui ciò che piace a me non deve per forza essere ciò che piace a te e viceversa. L’omologazione verso il basso perché è più facile e più comodo e fanculo se accettandolo te lo mettono dietro, tanto lo fanno con tutti e quindi è mezzo gaudio.
    E no, col cavolo che è così. Per cui tanto di chapeau per aver preso questa decisione e per questa motivazione.
    Onore e rispetto.

  4. I nostri percorsi di blogger e di autori si sono incrociati e tenuti d’occhio 🙂 fin dall’inizio. Mi colpisce molto la tua decisione perché giunge contestualmente alla mia decisione di provare a vedere come stanno veramente le cose. Se sono realmente in grado di guadagnare con quello che fin’ora ho sempre regalato e di portare a casa la pagnotta a fine mese. Non mi hai lasciato sola 🙂 Per ciò che riguarda specificatamente il blog sono totalmente d’accordo con te. Volevo scrivere un post sulla libera interpretazione dell’inflazionato concetto di condivisione e sulle sue distorsioni. Sono stanca di questa mediocrità. Le tue parole sulla qualità sono da scolpire. Un abbraccio

  5. Ciao Davide, ho letto e riletto questo post almeno tre volte e proverò a fare qualche considerazione.
    Prendendola alla larga, parto dal “casus belli”, mi dispiace non aver letto e non aver commentato il post su High Sierra…a questo punto già m’immagino il tuo ditino alzato e l’obiezione che proverai a fare: <>. Lo so caro Davide non caso ti avevo avvertito che l’avrei presa alla larga.
    Scrivere post a cui si tiene, per cui si è perso tempo e sonno, per cui ci si è documentati e vederli disertati è una cosa che purtroppo è capitata a tutti.
    Attenzione, non sto dicendo che sia giusto, sto semplicemente dicendo che -purtroppo- è una cosa che nel nostro imperfettissimo mondo avviene spesso.
    A me per primo capita, così come capita che ci siano blog che io visito quasi tutti i giorni, commentando ad ogni loro post senza che i rispettivi bloggers -giusto per curiosità- facciano la loro comparsa da me o che di tanto in tanto leggano qualcosa che scrivo io.
    Non me la prendo certo, fa parte di una legittima scelta personale, ora io per primo so che non è questo il problema principale.
    Diverso è il discorso lavorativo, lì ti comprendo appieno dal momento che da tempo vivo in regime di cassa integrazione, so che è una questione di priorità ed ora la priorità è cercarsi un lavoro.
    Comprendo ancora di più il discorso “qualità”, è ovvio che non tutti i blog sono uguali così come è sicuramente vero che “Strategie Evolutive” sia uno dei migliori blog della rete.
    Cretino chi non l’ha mai capito, ancora più cretino chi se n’è approfittato copiando i tuoi post.
    Nemmeno a me piace la livellazione verso il basso, l’uniformazione alla massa.
    Però, la mia domanda è: alla fine con questa decisione, non credi di darla vinta ad un attimo di scoramento?
    Non credi di star lavorando per il livellamento e per l’entropia con questa tua chiusura?
    Poi, è ovvio che il blog è tuo e che ne fai quello che vuoi, è altrettanto ovvio che ogni cosa ha una sua fine naturale.
    Ma…..siamo sicuri che sia una scelta ponderata?

    Dimenticavo, se hai voglia di parlare la mia mail ce l’hai. 😉

    • Nick – questa questione di chiudere e di lasciare spazio al ciarpame l’ho ponderata molto a lungo.
      Ma davvero, la domanda è – sto facendo una differenza?
      Non credo – se stessi facendo una differenza, non saremmo arrivati a questo punto.
      Il discorso è che la settimana prossima usciranno altri sedici blog che si occupano delle stesse cose di cui mi sono occupato qui.
      E andrà bene così – perché l’importante non è che sia buono, ma che sia gratis, e che possibilmente non causi turbamenti.
      Recensiranno Asimov e Dick, ci diranno che Tolkien ha inventato il fantasy, intervisteranno i soliti, daranno spazio alle solite iniziative, e nessuno avrà la forza o la volonta… o l’interesse, di dire questo è ciarpame.
      Perché se dici che è ciarpame ti dicono che tutti hanno diritto ad esprimere la loro opinione, e ti daranno del fascista.
      Ci sarà chi ti segnalerà su un forum internazionale come “typical Italian asshole” – come è capitato a me.
      E sarà bellissimo.
      Perché a quel punto saranno tutti complici.

      Mi spiace – io la mia croce la vado a piantare sull’altra collina.

  6. Davide- lungi da me farti cambiare idea. So o perlomeno immagino quello che tu hai passato in questi anni sostenendo le tue opinioni in una realtà difficile come quella italiana.
    Solo che a me dispiace perchè da domani mi sentirò un pochetto più solo.
    Se ti interessa però, la risposta alla tua domanda è SI!
    Certo che hai fatto la differenza.
    Senza l’esempio di Strategie Evolutive non avrei mai lanciato un mio blog.
    Quindi ecco un altro tuo merito…o un altro chiodo sulla tua croce.
    Fai tu. 😉

  7. Ciao Davide, ti ho letto ogni tanto, ho appena scoperto che hai deciso di chiudere baracca e burattini, e francamente la trovo una scelta sensata.
    Ho pensato alla stessa roba che hai pensato tu più d’una volta, sono arrivato alla conclusione che l’unico modo per “farcela” a sopravvivere delle cose che si scrivono è farle pagare per forza, scrivere libri, bei libri. Poi è ancora possibile che non ce la si faccia comunque, ma almeno si è provato. E il blog può diventare una cassa di risonanza per quei libri, forse.

    Buona fortuna.

  8. Ciao, Davide, mi permetto di appellarti così.
    Non ci conosciamo. Ti ho incontrato leggendo “gli avventurieri…” mentre stavo andando in Uzbekistan per una viaggio di conoscenza e che mi ha come tutti i viaggi aperto viste diverse del mondo. Tu mi hai aiutato a farlo. Ti ho molto apprezzato, così come questo blog che mi è evidente non è merce buona ad ogni occasione. Ho letto più volte il tuo saluto e ne condivido moltissimi contenuti. Penso che hai ragione a fare ciò che fai. Studiare, lavorare, sudare, sono verbi obsoleti e fuori moda, ma senza di loro penso che si vada poco in là, Penso che in questo momento e in questo luogo, viviamo una sconfitta che erode, brucia e annichilische, ma non è una questione personale, è il tempo che viviamo e che ci tocca. Così come non scegliamo dove e quando nascere.
    Ma il mondo andrà avanti e domani mattina il sole si leverà di nuovo e altri ci saranno e ci saranno altre cose e civilità, peccato…noi non ci saremo.
    Grazie di tutto
    Carla

  9. Mi dispiace. Molto rispetto.
    Andreas

  10. My final 2 cents.

    Se là fuori ci sono persone che copiano i tuoi contenuti per il loro blog mediocri, rimarranno comunque dei mediocri, così come saranno mediocri i loro lettori, che non sanno riconoscere la mediocrità delle cose che gli vengono propinate.

    Come ho già scritto, a me non piaceva o interessava tutto quello che proponevi, ma la passione con cui i post erano confezionati, e il desiderio di proporre qualcosa di qualità era più che evidente, ed era una delle cose che mi faceva visitare il blog tutti i giorni.

    Se si è convinti di fare bene, anche se si circondati da capre, anche copione, credo sia giusto perseverare, sia per sè stessi, che per coloro che quella qualità la sanno apprezzare.

    Poi, come dicevo, è una scelta tutta tua, e se poi questa è influenzata dall’ottenimento della sacrosanta pagnotta quotidiana, è sicuramente ancor più giustificata.

    Respect.

    Auf Wiedersehen!

  11. Sempre ti ho letto, non sempre ho commentato i tuoi articoli, perché non sempre ho trovato qualcosa da dire sull’argomento trattato o perché una lunga fila di commentatori aveva già detto tutto quello che avrei voluto dire io. Sei e resti uno dei pochi che leggo anzi che leggevo. Ciao e buona fortuna.

  12. L’ha ribloggato su Speculum Maiuse ha commentato:
    Nessun pensiero oltre quello che c’è già scritto…

  13. Non condivido tutti i tuoi gusti, come è giusto che sia, ma un sacco di autori li ho scoperti e apprezzati grazie a S. E.: Tim Lebbon, Saladin Ahmed… mi dispiace. I Piano Bar del Fantastico erano formidabili.
    E per avermi fatto scoprire Caterina Valente ti sarò per sempre grato.
    Au revoir, e ricorda: i Jefferson non hanno mai vinto l’ Hugo : )

  14. questo blog mi mancherà
    spero solo che un giorno di trovare su amazon qualche altro libro sugli avventurieri
    arrivederci e grazie

  15. Grazie a te, per tutto quello che mi hai dato, anche quando non condividevo il tuo pensiero o i tuoi gusti. E perdona il refuso dell’ultimo commento… non l’ho riletto, ma ero un po’ febbricitante. Volevo scrivere, ovviamente “non lasciarti rubare la speranza.” Lo ribadisco, e ancora auguri! mf

  16. Come tutti, mi spiace che il blog chiuda. Lo leggevo spesso, alla mattina, appena alzato sul cellulare, mentre cercavo di svegliarmi. In particolare ho sempre trovato estremamente preziose le segnalazioni sui libri: sei una miniera in questo campo, potresti fare il nerd personal shopper, e spero che questo servizio continui sul blog in inglese (quello non chiude per adesso, giusto)?

    Quanto alle motivazioni: fai benissimo. Il tempo per scrivere, per tutti, e` poco e occorre monetizzarlo nel modo migliore. In bocca al lupo per tutto!

  17. Non posso che unire il mio saluto a strategie evolutive, blog che ho scoperto grazie alla faina solitaria, e che mi piaceva di tanto in tanto visitare.
    Grazie di tutto

  18. Pingback: Sul boicottaggio | Book and Negative

  19. Torniamo con piacere a leggere questo blog, un saluto e uno scambio di “gagliardetti” 😉

    http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2014/09/22/il-pacifismo-una-strana-malattia/

    A presto, by Vongole & Merluzzi

  20. Non seguivo il blog da molto tempo ma per il poco che ho visto ho avuto subito l’impressione di avere “davanti” un blogger dai molti interessi e uno scrittore da cui poter imparare molto. Mi dispiace ricevere questa notizia sulla chiusura del blog ma purtroppo i tempi sono quelli che sono e la tua scelta di provare a cambiare la destinazione del tuo tempo è inattaccabile.

    Buona fortuna dunque! Chissà che non ci si ritrovi ancora, altrove sul web 🙂

  21. Pingback: Del perché chiudere un blog che funziona | Plutonia Experiment

  22. Addio, e grazie per tutto il pesce.

    Se ora mi son messo a pubblicare libri è merito (anche) di Stategie Evolutive, che è stato nel corso degli anni una fonte di ispirazione e conoscenza inestimabile.
    Però essermi messo a pubblicare libri è anche il motivo principale per cui ho abbandonato Strategie Evolutive al suo destino. Nell’ultimo anno sono passato pochissime volte da queste parti e la mancanza di tempo è solo uno dei motivi.

    Io spero che una pausa (perché, dai, prima o poi ritornerai, almeno, io me lo auguro) possa essere utile sia a te che al blog. Credo che assumersi l’impegno di un blog quotidiano con la costanza e il rigore che ha contraddiststinto in tutti questi anni Strategie Evolutive, alla lunga non possa che portare a una sorta di intossicazione da web, che da quel che scrivi mi par evidente che le frustrazioni sono maggiori delle soddisfazioni.

    Da parte mia ti auguro il meglio per il prossimo futuro. Ci si vede in giro.

  23. Mi sento come quando vidi quella puntata di Cowboy Bebop, alla fine della quale Ed lasciava il Bebop e il suo equipaggio per inseguire il proprio destino, sulle note di questa canzone…

    Che dire… See you, space cowboy…

  24. Pingback: Di blog che chiudono, film di merda e altre nefandezze | ilgiornodeglizombi

  25. Ciao Davide, il tuo è forse il primo blog che ho iniziato a seguire e quindi sono molto dispiaciuto della notizia (pur capendo e rispettando motivazioni e decisioni) 😦
    Aggiungo solo una cosa, secondo me non è vero che non hai fatto la differenza è che (forse, ma vedo che non sono l’unico a dirtelo) l’hai fatta “solo” per pochi.
    E quindi grazie di tutto e buona fortuna 🙂

  26. io non scriverò “sono disposto a pagare 10 cent…” perchè sono a spasso anche io, ma la mia cena la divido volentieri…
    grazie comunque e per sempre

  27. Carissimo Davide,
    sono un appasionato lettore e collezionista di libri di genere fantasy e “fantastico” nel senso ampio del termine… Sono incappato per caso poco tempo fa sul tuo blog cercando in giro recensioni di alcuni numeri della Fantacollana Nord. Ed ecco la sorpresa! Recensioni acute ed approfondite fatte da una che sa quello che dice e con cui condivido molti punti di vista! E me le sono lette tutte…

    Adesso, oggi, ritorno nel blog per dare alcune indicazioni ad un amico lettore ed ecco la brutta sorpresa!! Il blog chiude??!
    Che dire. Un vero peccato.
    Anche perchè avrei voluto suggerire alcuni titoli di autori noti e meno noti per i quali mi sarebbe piaciuto avere dei pareri e magari qualche recensione!

    Spero che ci ripensi… Per il resto in bocca al lupo…
    Mat

  28. L’ha ribloggato su Antonio Ferrarae ha commentato:
    Qualcosa deve cambiare, ma siamo pochi e stanchi e se è vero che nussuno cambia il mondo è pur vero che il mondo cambia noi (in peggio).

  29. Prima o poi resterò solo come l’ultimo dei giapponesi nella giungla.

  30. È un vero peccato… Personalmente non sono un’appassionata di fantasy ma leggevo questo blog con molto piacere…
    In bocca al lupo Davide!

  31. Peccato. Speravo, primo o poi, di poter leggere anche qualche recensione sui libri di Bruno Gambarotta nel tuo blog. Così forse non sarà. Grazie comunque.

  32. Oltre al fatto che stimando di lavorare ad altri progetti oltre al blog, e di avere la medesima redditività, basterebbero 2 centesimi al giorno per raggiungere la cifra che ti eri prefissato (sì, ho antenati ebrei). Poi scusa, io ho acquistato diversi tuoi libri (solo in italiano, ma sono ancora in quella fase in cui leggendo in inglese rallento moltissimo), ma non l’avrei mai fatto senza questo blog. Credo che sia così per moltissimi altri, e mi vengono in mente almeno una dozzina di esperienze economiche partite da un blog e poi diventate la principale fonte di reddito dei blogger

  33. Mi dispiace molto di questa scelta. Recuperato il blog dopo taaanto tempo (ancora da prima della chiusura di G-reader), dopo che mi hai convinto col solo entusiasmo a comprare non so più quanti libri, e Wild Talents (strepitoso)… per me in quei momenti hai fatto la differenza. Posso solo augurarti di non perdere il tuo contagioso entusiasmo, merce molto rara, oltra alla tua qualità, merce ancora più rara. Oltre alla tranquillità economica, certo.

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