Schengen è un relitto bruciacchiato – l’Europa è nuovamente una collezione di confini, posti di frontiera, passaporti, controlli.
Di più – un processo di balcanizzazione avviatosi nella prima metà del ventunesimo secolo ha ridotto il Vecchio Continente a un mosaico di stati, micronazioni, entità politiche più o meno fluide. Le mappe cambiano ogni mese, le alleanze mutano.
In tutto questo gran guazzabuglio, i Coureur des Bois sono una strana organizzazione, un ibrido di agenzia di spedizioni, organizzazione di contrabbandieri, servizio segreto freelance.
Rudi, che fin da bambino voleva fare il cuoco, si ritrova coinvolto nei traffici dei Coureur, finché un giorno non trova una testa mozzata in un armadietto in una stazione…
Ma in realtà è molto più complicato di così.
Si diceva qualche giorno addietro che la fantascienza sta bene e vi saluta tutti.
Ecco un altro esempio – Europe in Autumn, di David Hutchinson, un romanzo che sullasuperficie pare un “semplice” (virgolette d’obbligo) thriller fantapolitico, e che invece, lentamente ma inesorabilmente, ci descrive qualcosa di molto più grosso, ed al contempo molto meno concreto di un semplice plot spionistico.
L’Europa nella quale il povero Rudi, cuoco trasformatosi in corriere, si muove e cerca di sopravvivere è il risultato finale del trionfo di tutti i separatismi e i particolarismi che ci sono ben noti dalla cronaca1.
L’Europa delle micronazioni non è un luogo particolarmente felice – nelle zone d’ombra dove i singoli governi non hanno la forza o l’integrità per operare ha mano libera il crimine organizzato.
L’economia è allo sfascio.
La libertà è un’illusione.
Europe in Autumn non è un romanzo facile, ha un inizio lento ed il worldbuilding occupa una parte consistente della prima parte.
Serve tempo, perché il lettore si familiarizzi con la situazione, e Rudi venga trasportato sempre più addentro alla struttura dei Coureurs.
Poi, un armadietto in una stazione, la testa mozzata del povero Leo, e la storia prende una piega improvvisamente diversa.
Un sequel, Europe at Midnight, uscirà in autunno, per quello che sembra essere un ciclo di romanzi stand-alone ma connessi trasversalmente.
Hutchinson ha delle idee interessanti, una buona presa sulla politica europea, e uno stile ingannevolmente diretto.
Vale la pena tenerlo d’occhio (per quanto non sia esattamente un esordiente).
- nel caso ve lo foste domandati, sì, c’è anche la Padania. ↩
2 settembre 2015 alle 5:56 AM
Una trama fantastica e affascinante. Lo voglio!
2 settembre 2015 alle 8:56 AM
Sarebbe bello venisse tradotto – e considerando che si tratta di un “falso thriller” potrebbe trovare un mercato molto più ampio di un “normale” romanzo di fantascienza. Ma è fantascienza, e pure di quella tosta.
È stato una gran bella scoperta.
3 settembre 2015 alle 12:05 PM
Devo rinforzare il mio inglese…
2 settembre 2015 alle 8:27 AM
Interessante, anche perché, a parte il libero commercio di merci e l’abbattimento di dogane, ho sempre ritenuto l’Europa più una palla al piede che altro (si, sono per l’autodeterminazione e la frammentazione degli attuali stati). Gli darò un occhiata, grazie per la recensione.
2 settembre 2015 alle 9:11 AM
Il vero problema è che, come Hutchinson mostra in maniera abbastanza divertente, nel momento in cui si avvia un processo di balcanizzazione e frammentazione degli stati, è difficile fermersi – e si arriva al ridicolo (una micronazione limitata a una linea ferroviaria), con effetti al contempo comici e devastanti.
2 settembre 2015 alle 9:36 AM
OK, lo hai venduto 😀 Sarebbe anche un regalo da fare ad alcuni miei amici sostenitori dell’indipendentismo e frammentazione degli stati. Comunque, con frammentazione degli stati si intende qualcosa di simile alla Svizzera e ai suoi cantoni, dove ogni cantone applica politiche e leggi differenti, sopratutto in materia fiscale, con un sistema di democrazia diretta che, viste le dimensioni dei cantoni, assimilabili quasi ai nostri comuni, funziona davvero; va detto che la Svizzera è uno dei posti migliori al mondo dove vivere, lavorare e fare impresa (credo sia al secondo posto in una di quelle classifiche sul benessere e la felicità degli abitanti)
2 settembre 2015 alle 5:07 PM
Grazie della segnalazione, il libro e’ molto interessante.
Ti segnalo che il link su wikipedia porta ad un omonimo (credo..)
Ho trovato qualcosa di piu’ qui:
http://www.sf-encyclopedia.com/entry/hutchinson_david
2 settembre 2015 alle 5:18 PM
Grazie della segnalazione – ora correggo.
2 settembre 2015 alle 5:37 PM
Adoro l’argomento.
Mi ricorda, ma solo alla lontana, un ottimo thriller fantapolitico/distopico di Brendan duBois, Domani all’alba, solo che questo è ambientato nei balcanizzati Stati (non più) Uniti d’America.
Mi compro Hutchinson.
2 settembre 2015 alle 5:58 PM
Buona lettura!