Quali sono i rapporti che legano il paesaggio britannico, le tradizioni popolari, la storia della Gran Bretagna e la letteratura fantastica?
Esistono parecchi libri indispensabili sull’argomento, dallo straordinariamente dotto Albion, di Peter Ackroyd, all’enciclopedico e monumentale The Lore of the Land di Westwood & Simpson.
Il recente 1 The Land of the Green Man, di Carolyne Larrington, rappresenta una alternativa molto più accessibile dei due volumi qui sopra – un buon primo passo per scoprire il folklore delle isole britanniche non solo da un punto di vista storico, ma anche – abbastanza curiosamente – da un punto di vista morfologico.
La Larrington si muove attraverso l’Inghilterra, il Galles, la Cornovaglia e la Scozia, con occasionali puntate in Irlanda, fra cerchi di pietra, strade dei giganti, foreste popolate di leggende e località folkloriche. Il suo viaggio è una ricerca su come la necessità di spiegare strutture e fenomeni naturali abbia alimentato la creazione e diffusione di leggende.
Il passo successivo, è andare a vedere come queste leggende si siano diffuse e siano cambiate, dal periodo pre-romano al medioevo all’epoca vittoriana, fino ad oggi.
Da dove arrivano gli spettri dei tumuli diu Tolkien, i giganti di C.S. Lewis e di George R.R. Martin, le creature che popolano i libri della serie di Harry Potter? Quanto c’è del vero Beowulf nei film che sono stati girati a partire da quella storia?
Ed è vero che forse ci piacerebbe che l’autrice allargasse questa sua esplorazione del fantasy, anziché limitarsi a pochi titoli molto molto popolari – ma come si diceva, questo è un inizio.
Per chi vorrà saperne di più ci sono altri libri, altri percorsi.
Esiste un problema di fondo col fandom, che rischia di rendere questo testo indigesto ad alcuni – molti fan non vogliono sentirsi spiegare (per fare un esempio) come il personaggio di Hagrid nei romanzi della Rowling abbia radici scandinave e anglosassoni vecchie di due millenni, perché per alcuni lettori questa affermazione viene percepita come un voler sminuire la capacità creativa della loro autrice preferita. È un comportamento diffuso, alimentato dal mito dell’autore assolutamente originale e quindi inarrivabile. Sostenere che una storia è in qualche modo derivativa è un reato di lesa maestà – salvo poi essere liquidato con un beh, ma poi cosa importa?
Importa perché nulla esiste in un vuoto, naturalmente.
Alcuni fan, tuttavia, preferiscono vedere i propri beniamini come fari immobili al centro del nulal che parte di una cultura, e quindi potrebbero mal digerire il volume di Carolyne Larrington.
Gli altri, d’altra parte, potrebbero trovare uno spunto per allargare il proprio panorama e scoprire un aspetto diverso dei propri romanzi preferiti.
- così recente che non è ancora uscito, in effetti – sarà infatti disponibile al pubblico solo il 30 di ottobre ↩
17 settembre 2015 alle 9:35 PM
Peccato non ci sia nulla in italiano.
17 settembre 2015 alle 9:55 PM
Era uscita una cosa, mi pare di Crofton-Crocker, nei tascabili Neri Pozza, ma era comunque una collezione di leggende e fiabe popolari… e poi non mi risulta altro.