Nel 1932, il canadese Singleton e l’americano Trelawney, non avendo battuto chiodo come investigatori negli USA, si trasferiscono a Londra.
E dopo sei mesi a girarsi i pollici, arriva finalmente il primo lavoro per i due giovani di belle speranze.
Il cliente è nientemeno che Lady Conan Doyle, vedova dell’autore di Sherlock Holmes.
L’oggetto dell’indagine, la strana infestazione del 221b di Baker Street.
Intanto, un misterioso serial killer scatena la propria furia omicida nell’East End.
Da qui, le cose si fanno molto più strane.
The Baker Street Phantom è il romanzo di esordio del francese Fabrice Bourland, un giornalista e scrittore con una dichiarata passione per Edgar Allan Poe.
E c’è, nel narratore della storia – l’ipersensibile Singleton – una grande voglia di Auguste Dupin. Lo stesso Singleton lo ammette – gli piacerebbe, essere come Dupin.
E se James Trelawney ha da parte sua una vera e propria idolatria per Holmes, nei suoi modi e nel suo stile investigativo sono più facilmente riconoscibili le influenze di Nick Carter, o forse di Doc Savage.
The Baker Street Phantom è un gioco metaletterario, che mescola la biografia di Arthur Conan Doyle con i suoi scritti, e gioca su una quantità di reali coincidenze per costruire una trama lieve come una meringa, e altrettanto piacevole.
Il finale, è vero, è forse un po’ affrettato – ma la promessa di nuove avventure di Singleton & Trelawney è sufficiente a tamponare la delusione.
Divertente, colto, letterario, assolutamente implausibile, The Baker Street Phantom è un fantasy camuffato da poliziesco, con una strizzata d’occhio agli horror classici della Universal, e funziona benissimo.
Si legge in un paio di sere, e lascia la voglia di averne ancora.
19 ottobre 2015 alle 8:47 AM
Come già sai, me l’hai venduto solo esponendo la copertina. 😀
Inizierò tra oggi e domani, appena avrò chiuso un altro simpatico giallo di Dale Furutani, un nippo-americano di grande spirito. Intanto ho adocchiato anche il secondo capitolo della serie, già uscito anche in inglese…il prezzo degli ebook tra l’altro è ragionevolissimo…
Ci piace sto francese! 😉
19 ottobre 2015 alle 10:55 AM
È leggerissimo, ma divertente.
21 ottobre 2015 alle 12:17 AM
Mi sembra di capire che – anche in origine – i libri non siano in Francese, bensì in inglese, vero?
Sembra divertente, come dici tu..
21 ottobre 2015 alle 12:25 AM
No, in origine sono in francese – queste sono le edizioni in inglese.