Questa sarà una settimana anomala – nel senso che farò un po’ di post per recensire e segnalare un po’ di libri, e si tratterà sempre di libri di persone che conosco.
Di amici.
Amici-amici, non amici di Facebook.
E sì, lo so, la cricca, gli amyketty, quelli che si scambiano markette…
Se leggete e avete degli amici che scrivono, siete in guai seri.
Veniamo allora al secondo titolo della settimana.
I racconti di Shanmei #Vol1
è una raccolta di sei racconti da brevi a brevissimi.
Flash fiction, sarebbe il termine esatto – poche centinaia, un paio di migliaia di parole per costruire una scena, un’atmosfera, un personaggio, e raccontare una storia.
Shanmei (sì, è uno pseudonimo) ci offre delle storie surreali, spesso comiche, a volte con una punta di malinconia. Spesso costruiti su premesse apparentemente bislacche, i racconti di Shanmei sono una lettura diversa e inaspettata, che spazia da generi abusati come il noir a generi di nicchia come il western.
La flash fiction è una tipologia narrativa che viene spesso snobbata – chessarà mai, metter giù due paginette…
Non è affatto facile.
Si tratta di una forma che richiede disciplina, un estremo controllo, e una grande precisione.
Riuscire a mettere in gioco tutte queste qualità e uscirne comunque con grande classe e leggerezza non è affatto cosa da poco.
E Shanmei ci riesce benissimo.
15 dicembre 2015 alle 12:12 PM
Ho una stima immensa per chi riesce a scrivere brevi racconti efficaci
15 dicembre 2015 alle 12:15 PM
Anch’io.
È un genere di cosa che io non riesco a fare, scrivere cose sotto le 1000 parole – per quanto mi ci impegni.
15 dicembre 2015 alle 4:52 PM
Infatti…La cosa più corta che ho scritto credo viaggiasse sulle 7000 parole
15 dicembre 2015 alle 5:30 PM
Sì, anch’io sono da quelle parti – la mia storia breve standard viaggia sulle 6000 parole, e se scendo sotto le 3000 semplicemente la trama si inceppa.
E sì che avevo persino seguito un corso su come scrivere flash fiction – ma la teoria è una cosa, la pratica è un’altra.
15 dicembre 2015 alle 5:42 PM
Dopo una sola esperienza avuta con un “corso di scrittura creativa” ho lasciato perdere. Giuro.
15 dicembre 2015 alle 6:20 PM
Io ho seguito un paio di corsi universitari attraverso i miei beneamti MOOC, ed un corso veramente ottimo tenuto dalla scrittrice americana Holly Lisle.
Sui corsi italiani non mi pronuncio.
15 dicembre 2015 alle 6:54 PM
Ti faccio solo un nome: Baricco
15 dicembre 2015 alle 6:56 PM
Hahahahahahaha – la presunzione di dire, visto che ho scritto un libro (o quindici), posso insegnarti come si fa.
15 dicembre 2015 alle 7:04 PM
Hai colto nel segno… 😉