strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Un gatto e un canarino nelle paludi della Louisiana

7 commenti

Gli eredi di un eccentrico miliardario si riuniscono nella casa di quest’ultimo dieci anni dopo la sua morte.
Il testamento, che verrà letto allo scoccare della mezzanotte, designerà uno di loro come unico erede.
E poi c’è la faccenda della collana scomparsa.
E il maniaco omicida fuggito dal vicino manicomio.

51R0PDGCBGLScherzi della memoria – ero assolutamente certo (ma certo-certo) di aver fatto un post, nei primissimi anni di questo blog, su The Cat and the Canary, il film di Radley Metzger del 1978. E invece no. Non c’è. Non l’ho mai scritto.
Ce l’ho stampato nel cervello, ma non l’ho mai postato.
Brutta cosa la vecchiaia.

Ma oggi non voglio parlare del film del ’78, ma di quello del ’39, del quale si diceva nel mio post su The Ghostbreakers – quello che in italiano venne intitolato Il fantasma di Mezzanotte (perché noi valiamo).

La commedia The Cat and the Canary di John Willard, nel 1922 aveva sbancato i botteghini, e ne erano stati tratti due film, un muto nel ’27, e un sonoro nel 1930 – oggi purtroppo perduto – che ha l’onore di essere il primo horror sonoro della storia.
Poi, nel 1939, Paramount decise di fare un remake.
Sì, lo so, qui dovrei metterci la solita battuta sui fan sconvolti che piangono su internet.
Ma l’avete già sentita, e sapete come va a finire.

La commedia di Willard si svolgeva in una villa lungo il corso del fiume Hudson, poco lontano da New York.
Per il remake, Paramount decise di puntare su qualcosa di più esotico.

Ecco allora che il gruppo di parenti-serpenti si ritrova in una villa malandata su un’isola nel bel mezzo di una palude della Louisiana.
Si tratta di una classica old dark house, un villone labirintico zeppo di passaggi segreti e porte che cigolano, con un giardino inselvatichito costellato di strane statue1.
Il testamento del vecchio Cyrus Norman lascia tutto alla giovane Joyce Norman (Paulette Goddard) -a patto che sia sana di mente e sopravviva alla nottata.

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Ai battibecchi e ai litigi che si scatenano in seguito alla lettura del testamento, si aggiunge la notizia della fuga, da un vicino manicomio, di un maniaco omicida noto come “Il Gatto” per il modo in cui uccide le proprie vittime.
Joyce è circondata di cugini pronti a sedurla e cugine pronte a farla internare, e un’ombra deforme si aggira per i corridoi della casa.
E la governante del defunto Cyrus parla con gli spettri, e preannuncia morte e sventura.
Bob Hope interpreta Wally Campbell, uno dei potenziali eredi e attore dallo spirito sarcastico, che finirà per risolvere il mistero arrivando alla risposta giusta per il motivo sbagliato, e che cercherà di aiutare Joyce sebbene il suo spirito non sia esattamente all’altezza.

Sono così spaventato che anche la mia pelle d’oca ha la pelle d’oca.

Il tutto, in 72 minuti netti.

Col suo impianto teatrale e la sua struttura interamente costruita sulla geografia della casa, The Cat and the Canary è un proto-slasher, che riunisce un gruppo di personaggi in un sol posto, e poi libera un omicida fra loro.

Il gruppo è quanto di più classico:
– la bella ingenua
– la zia inacidita
– la cugina svampita
– il bellimbusto
– il tipo ombroso e ostile
– quello spiritoso a tutti i costi
– più l’avvocato anziano e solerte e la sinistra governante

Niente di troppo complicato.
Ma meno banale di quanto non possa sembrare.

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La coppia Hope-Goddard funziona – hanno una buona dinamica, i dialoghi sono brillanti e la protagonista femminile smussa gli spigoli della commedia di Bob Hope.
Notevole, considerando che Paulette Goddard ottenne la parte all’ultimo minuto, in fuga dal set de Il Grande Dittatore, che stava dando molti grattacapi alla produzione.
La presenza della Goddard spinse automaticamente la produzione ad un livello superiore – trasformando il film in una produzione di prima classe, se non necessariamente un film di prestigio.

Le scenografie tradiscono l’impianto teatrale del materiale, e la dimora di Cyrus Norman2 ricorda tante altre vecchie case buie del cinema precedente e successivo.
Il cast di supporto allinea le facce giuste – attori ed attrici che oggi sono stati dimenticati, ma che all’epoca avevano un loro seguito e un certo profilo.

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Fra tutti brilla Gale Sondergaard, nel ruolo della lugubre ma attraente creola, ex governante – ed ex amante – del defunto Cyrus3.
tumblr_n14hn89iUF1r8owpao1_500Di origine danese ma nata a Minneapolis, la Sondergaard era specializzata (o forse sarebbe più corretto condannata) in ruoli esotici – infide dame asiatiche, sensuali bellezze spagnole e, appunto, misteriorse bellezze creole. Pochi mesi prima dell’inizio delle riprese di Canary, l’attrice avrebbe dovuto essere la Malvagia Strega dell’Ovest ne Il Mago di Oz, ma dopo alcuni screen test, la sua interpretazione del personaggio, come una dark lady in un attillato abito nero, venne considerata inadatta al pubblico giovanile. Troppo sexy.

Rispetto a The Ghost Breakers, The Cat and the Canary è invecchiato male, soprattutto sul versante umoristico.
Il copione è costellato di battute ribalde che il pubblico di oggi manda giù come un bicchier d’acqua…

Aspetta! Mia madre mi ha cresciuto insegnandomi che non ci si fa mai trovare due volte nella stanza da letto della stessa signora.

… ma che all’epoca destavano una certa ilarità scollacciata.
Ma facendo le debite proporzioni vista l’età della pellicola, rimane interessante per il modo in cui combina commedia e brividi. Le scene finali nei passaggi segreti della vecchia casa sono claustrofobiche al punto giusto, e la minaccia del maniaco omicida non è edulcorata o “alleggerita” in alcun modo.
Si tratta, in entrambi i casi, di film leggeri che virano senza preavviso nel thriller, per poi tornare alla commedia, senza soluzione di continuità.
E funzionano.

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Del film, come dicevamo, venne fatto un remake nel 1978.
Ne riparleremo – ero addirittura convinto di averlo già fatto.

Oh, e qualora foste interessati, è possibile scaricare legalmente il romanzo tratto dalla commedia di Willard. Lo trovate qui.


  1. la villa sull’isola di Cyrus Norman, mangrovie, nebbia e tutto, venne ripresa, uguale identica, in parecchi episodi in diverse stagioni della serie animata Scooby Doo. 
  2. avrebbe dovuto chiamarsi Cyrus West, come nella commedia, ma a quanto pare l’attrice e superstar Mae West non gradiva l’accostamento. 
  3. e della quale la Frau Blucher di Chloris Leachman in Frankenstein Junior è una discendente diretta. 

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

7 thoughts on “Un gatto e un canarino nelle paludi della Louisiana

  1. Visto sullo il remake del ’78 che non mi era dispiaciuto ma era tutt’altra cosa

  2. E’ chiamato “Il Gatto” per il modo in cui uccide le sue vittime… Ma come le uccide? °°

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