strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

7 Eve

17 commenti

Seveneves_Book_CoverA pagina uno, esplode la Luna.
A pagina 20, all’umanità restano forse un paio d’anni, poi l’estinzione, in una pioggia di fuoco che annichilirà l’intera biosfera.
Poi da lì le cose si complicano.

Seveneves di Neal Stephenson non ha vinto il premio Hugo, ma ci è andato vicino.
Seveneves è un romanzo che si apre come un baraccone catastrofico degno del cinema anni ’50, e che riesce in sole 880 pagine a tracciare una serie di eventi che portano l’umanità dal quasi-presente ad un futuro lontano 5000 anni.

L’umanità reagisce all’imminente, inevitabile catastrofe con un guizzo di orgoglio che porta un pugno di scienziati, astronauti e ingegneri in orbita, a trasformare la ISS in una arca che possa salvare quante più persone possibile.
Poi, come si diceva, da lì in avanti le cose si complicano.

Ma c’è anche molto altro – c’è una esplorazione dell’impatto della scienza sulla vita degli individui, sulla scienza come salvezza.
E davvero, se da una parte il romanzo di Stephenson è un monumento alla resilienza umana ed allo spirito scientifico, dall’altra l’autore americano si dimostra meno che misericordioso nei confronti di politica, religione e filosofie assortite.

Perché se è vero che ci sono un sacco di inciedenti fortuiti, di casuali piccole catastrofi che rischiano di annientare l’ultima speranza dell’umanità, è anche vero che molti, moltissimi dei disastri che riducono a lumicino le speranze del genere umano sono il prodotto di classica, immutabile psicologia da primati.

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O forse no, forse Stephenson non è davvero così sferzante, verso i nostri vizi psicologici e sociali – perché c’è anche una grande compassione, che pervade il romanzo.
E Seveneves è, alla fine, una bella storia ottimista.
Sì, certo, la civiltà come noi la conosciamo viene annientata, e il 99% dell’umanità muore in maniera orribile, e poi cominciano i veri problemi.
E tuttavia, per quanto possa apparire incredibile, tutto andrà bene, alla fine.

Perché c’è anche questo, nel romanzo di Neal Stephenson – la convinzione che per quanto ben avviati sempre e comunque ad auto-boicottarci, noi primati con la testa grossa alla fine ne usciremo bene. In fondo, la nostra storia sembra dimostrarlo, no?

Ed è bello, davvero bello, finalmente, imbattersi in una storia in cui la scienza non è malvagia e incomprensibile, in cui la reazione generica dell’individuo medio davanti alla fine di tutto non è strillare e dar fuoco alle auto parcheggiate, o saccheggiare i supermercati. In cui la disperazione non è un’opzione accettabile, in cui la morale non è la vita fa schifo e poi morirete tutti.
È bello.
È bello leggere un romanzo che ha il coraggio di puntare i suoi soldi sulla civiltà e sull’intelligenza, sulla scienza e sulla capacità di sacrificio dei singoli.
Una storia su di noi, quando noi diamo il meglio di noi stessi.

In assoluto, uno dei migliori romanzi di fantascienza letti quest’anno.
Lungo, complesso, a tratti lentissimo, con un sacco di personaggi, ben scritto ma a tratti addirittura snervante nel suo divagare e illustrare in dettaglio ogni principio scientifico, ogni soluzione tecnologica, Seveneves è fantascienza così hard che la si potrebbe usare per tagliare i diamanti, e merita il tempo che gli dobbiamo dedicare.
È anche un libro fatto apposta per far esplodere la testa ai fissati con l’infodump.
Che così si perderanno un gran bel romanzo.
Dovremo cercare di essere compassionevoli anche con loro.
O chissà, magari andranno a vedere il film – che pare sia sul piatto di Ron Howard.

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Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

17 thoughts on “7 Eve

  1. È bellissimo! Letto quasi di un fiato. E ho adorato ogni spiegazione scientifica e ogni info-dump di questa storia meravigliosa.

  2. Si. e la cosa bella è che non spiega in NESSUN modo cosa fa esplodere la luna 😀

  3. I need to read this. I adored Cryptonomicon.

  4. Un nuovo motivo per dispiacermi di non riuscire a godermi i libri in Inglese.

    • Come si diceva altrove, probabilmente verrà tradotto – Stephenson ha una buona fanbase nel nostro paese, e il romanzo è stato candidato all’Hugo.
      Il rischio è che
      a . ci vogliano degli anni
      b . essendo di 800+ pagine, venga spezzato in più parti.

  5. A proposito di romanzi nei quali l’umanità lotta per la sopravvivenza, finalmente mi sono deciso a leggere “Terra” di David Brin, con solo vent’anni di ritardo…

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