Nel 1985 vivevano a Londra due giovani scrittori squattrinati. Uno campava facendo il critico cinematografico, ed essendo l’ultimo arrivato in redazione, gli toccava recensire i film pornografici e la roba di serie Z. L’altro scriveva narrativa e articoli sul fantastico per riviste per soli uomini.
Entrambi facevano anche i recensori per la British Fantasy Society.
Fra le altre cose.
E nel 1985, per sbarcare il lunario, i due giovani scrittori squattrinati proposero a un editore un libro fatto di citazioni, quarte, fascette e strilli di copertina di famosi o non così famosi romanzi di fantascienza, fantasy e horror. E film, anche.
L’editore (Arrow Books) accettò, e così Kim Newman e Neil Gaiman scrissero Ghastly Beyond Belief.
Dear Mr Gaiman,
You may use the three Laws of Robotics and other phrases of mine that strike your fancy in your book of SF quotations (and, in return, please have the publishers send me a copy when it is done).
Unfortunately, I honestly do not have the time to root among my voluminous output for deathless phrases, nor do I imagine I can judge good from bad.
Isaac Asimov
Recentemente recuperato in formato digitale grazie a un book bundle di beneficenza insieme a un sacco di altre cose oscure e improbabili scritte da Gaiman, Ghastly Beyond Belief è riuscito a scrollarmi di dosso la malinconia e la disillusione riguardo al genere provate e patite nelle ultime settimane.
Un toccasana.
Fin da subito, fin dalla citazione in apertura…
‘All science fiction is comic. Five percent of it is consciously comic and ninety-five percent of it is unconsciously comic. But to laugh at the often very funny ninety-five percent of it is to be put into mortal peril. The ‘True Believers’ would kill us if they could, and perhaps they can.’
R. A. LAFFERTY, True Believers
Ecco, io non li sopporto più, i True Believers.
Così come non sopporto più quelli che non sanno chi sia R.A. Lafferty.
E quelli che si vergognano di leggere, scrivere o pubblicare fantascienza (o fantasy, o horror).
Ma parliamo di questo artefatto di un’epoca più civile…
Ghastly Beyond Belief giustizia sommariamente tutti, da Asimov a Zelazny, affiancando grandi autori e orridi pennivendoli, senza distinzione di epoca, sottogenere, scuola di appartenenza. Ed è il genere di libro che solo chi conosce a fondo, ama e rispetta il genere potrebbe scrivere.
Coi loro sghignazzi e le loro osservazioni feroci, Gaiman e Newman non mostrano mai vergogna o imbarazzo verso il genere.
By popular demand, the master of supernatural horror is back, with one of his best novels.
H. P. LOVECRAFT, The Case of Charles Dexter Ward (1970 edition)
(Not only was it his only novel, but he’d been dead for over thirty years.)
Dopo una prima parte dedicata alla narrativa scritta, che allinea alcune delle più oscene sinossi mai viste da occhio umano e delle fascette più imbarazzanti1, oltre ad alcuni epici scambi di battute…
Tom Disch: I’m writing a book about what everyone wants most.
Moorcock: Really? Is it about elephants?
Disch: Elephants? No, it’s about becoming more intelligent.
Moorcock: Oh, what I’ve always wanted most is to be an elephant.
Quoted in Who Writes Science Fiction by CHARLES PLATT
… Newman e Gaiman passano a gustiziare sommariamente anche il cinema:
The Brain From Planet Arous (1958): It Came From Another World WITH AN INSATIABLE LUST FOR EARTH WOMEN!
Ma lo fanno con classe, e con compassione, e con competenza. E senso dell’umorismo.
I have come to visit you in peace and goodwill.
(The Day the Earth Stood Still, 1951)
(Of course, he is immediately shot.)
È una meraviglia, questo libretto messo assieme nell’85, ed è un peccato che non ne esista una edizione aggiornata – gli ultimi trent’anni ci hanno certamente mostrato cose altrettanto esecrabili.
E in chiusura c’è persino una selezione di citazioni celebri di autori, attori e registi.
Peter Lorre
In answer to a personal communique from Adolf Hitler in which the Führer expressed admiration for Lorre’s role as the child-killer in M (1939) and offered the actor a place in the German film industry: ‘Thank you, but I think Germany has room for only one mass murderer of my ability and yours.’
E un quiz.
Il marchio del genio.
- per una malsana forma di autoconservazione, ho deciso di non infarcire questo post di osservazioni taglieti dirette ad autori le cui sinossi fanno sanguinare gli occhi, blogger le cui recensioni sono un paio di tacche al di sotto della prostituzione e un paio di editori che saranno i primi ad essere messi al muro quando ci sarà la rivoluzione (sì, quest’ultima è una citazione da un popolare romanzo di fantascienza). In questo modo impediremo a qualche anima semplice di frignare su Facebook con tutte le penne della sua correttezza arruffate. ↩
9 dicembre 2016 alle 4:42 PM
Molto interessante! Non sapevo che avessero collaborato insieme in gioventù. La citazione di Peter Lorre poi è una chicca, pensando che Newman avrebbe scritto Ubermensch..
9 dicembre 2016 alle 9:05 PM
Gaiman, Newman e Clive Barker furono coinquilini per un certo periodo, nei primissimi anni ’80.
9 dicembre 2016 alle 5:15 PM
Su tumblr gaiman risponde abbastanza si frequente alle ask ed è sempre esaustivo e cordialissino. Se dovessi chiedergli qualcosa (per esempio di aggiornare un vecchio divertissement o di farmi provare il cappello di Pratchet) userei quel canale lì.
9 dicembre 2016 alle 9:06 PM
Gaiman è molto attivo online, ed è un ottimo modello di come si fa comunicazione come autori.