strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Hope & Glory: Glass Houses

25 commenti

Sono davvero orgoglioso di annunciare che Glass Houses, la prima novella ambientata nell’universo di Hope & Glory, è finalmente disponibile via Amazon, RPGNow e DriveThruRPG, in a unavarietà di formati digitali.

È stata una corsa lunga, ed è bello vedere finalmente il primo titolo sugli scaffali. E devo assolutamente un grosso Grazie! e una colossale pacca sulla spalla collettiva a tutti coloro che hanno collaborato e stanno collaborando a questo prgetto e a questo libro.
Ne seguiranno molti altri.

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Glass Houses è una storia steampulp ambientata in un’India che non è mai esistita – è buona vecchia fantascienza, piena di intrighi ed avventure, ed è stata scritta sia peri giocatori che per coloro che non giocano.

Per saperne di più su Hope & Glory

Welcome to a new world…
Il 21 Ottobre 1852, la popolazione di Londra e Parigi guarda piena di meraviglia il cielo verso occidente assumere improvvisamente strane sfumature di viola e di rosso. Nelle ore successive, le prime scosse sismiche vengono avvertite in tutto il mondo, e all’alba del 23 di Ottobre, le onde giganti investono la costa dell’Europa. Nella sera dello stesso giorno, mentre le scosse telluriche proseguono, onde catastrofiche colpiscono anche le coste dell’Asia. Intere città, devastate dai terremoti, vengono inghiottite dal mare. Milioni perdono la vita. Poi, inarrestabile, comincia la Pioggia Nera, che lava le rovine lasciandosi alle spalle uno spesso strato di cenere. Oscure, impenetrabili nubi oscurano il sole, e così hanno inizio i Trent’anni di Inverno. Nell’emisfero setentrionale, i raccolti appassiscono, le città sepolte dalla neve sono devastate dagli incendi, mentre la popolazione è in rivolta e i governi tentano di trovare una soluzione, un modo per sopravvivere.

Sono passati cento anni dalla Catastrofe, e l’umanità è sopravvissuta. In quelli che erano i domini coloniali dell’Africa e del Sud America. Nelle pianure spazate dal vento della Cina. Fra i resti dell’arcipelago giapponese. In palazzi russi sigillati contro il gelido vento della steppa. Nella terra che un tempo era l’India. Con spirito di sacrificio ed ingegno, con coraggio e speranza, nuove nazioni si sono trascinate dall’orlo dell’estinzione per prendere possesso di un nuovo mondo.
La scienza è un faro per il futuro.
Dalle distese gelate dell’Europa, dove pascolano i mammuth, all’orgogliosa Nazione Zulu in Africa, dalle meraviglie tecnologiche del Raj Anglo-Indiano alle coste ammantate di nebbia dell’America Perduta, queste sono le storie di un mondo dtrano e differente.

Glass Houses è una storia ambientata nell’universo di Hope & Glory, una ambientazione di gioco creata per le regole di Savage Worlds.
L’universo di Hope & Glory esiste per il gioco e per i giocatori, e insieme con la novela troverete una selezione di informazioni di gioco per quei lettori che volessero cominciare subito a giocare.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

25 thoughts on “Hope & Glory: Glass Houses

  1. Mi pare una cosa decisamente giocabile 😉

  2. Avevo giusto voglia di atmosfere indiane, di avventure indiane, senza dovermi per forza infilare in Salgari. Non trovavo granché e non sapevo dove cercare, e ecco che mi viene a bussare qualcosa che sembra promettere quel che cercavo e un bel po’ di più. Se non avessi perso la mano e se non ci fosse la penuria locale di buona compagnia abbastanza affiatata, mi verrebbe anche quasi voglia di rigiocare.
    L’incipit funziona da Dio, domani metto in carrello il tutto, e speriamo di non aver troppe rogne a portarlo in epub.
    Una domanda: ma il pdf è illustrato? Perché vista la copertina e viste le rogne che ho sempre coi formati amazon potrebbe anche quasi valere la pena stamparmelo e le illustrazioni sarebbero un valore aggiunto. Se non sono troppe pagine…

  3. per quel che mi riesce scrivere le recensioni – che io a malapena sono un lettore, figuriamoci scrivere – l’ho pubblicata stamani su goodreads (che in realtà uso più per la mia memoria che per condividere, ma incidentalmente la roba che ci scrivo è pubblica, e quindi alla fine vale)
    😉
    non so se posso copiarla anche su amazon, ma se amazon non dà anche il pdf non selo merita, il titolo il catalogo 😛

    sì, è davvero bello. forse ha contribuito una serie di coincidenze (non ultimo l’essere stranamente svegli e lucidi a metà nottata abbastanza da leggerlo tutto di un fiato, ché altrimenti o non ho testa o non ho tempo o non ho forze), ma il materiale di base è solido, c’è poco da fare. funziona, non si trascina neanche in un punto, non c’è un momento dove perda un colpo. forse è la lunghezza giusta, forse è la componente cialtronesca (l’ho già detto che ho un debole di vecchia data peri cialtroni), forse è il setting giusto che cercavo, il concetto stesso di steampulp che mi affascina, forse è anche la cura dell’oggetto in sé, oltre al testo. pure le illustrazioni insomma hanno il loro bel peso.
    probabilmente è proprio che funziona tutto il meccanismo.
    insomma, aspetto i prossimi. spero di potermeli permettere, col POD.

  4. Letto ieri, con grande piacere. Ha un difetto, uno solo: è troppo breve! 🙂 Scherzi a parte, è una storia godibile, piena di rimandi che dovrebbero far drizzare le orecchie a chiunque voglia dirsi appassionato di steampunk e di ambientazioni per GdR. Se posso dirlo, la qualità è davvero alta.

  5. si potrà sperare in una sessione di gioco a lucca comics, come già successe per messico e nuvole? (che ogni tanto rileggo, per quanto è divertente)

    • Mi piacerebbe, ma al momento non posso fare piani a lunga scadenza.
      Una cosa che mi piacerebbe fare, avendo i mezzi tecnici (una connessione web decente) sarebbe fare delle sessioni via web.
      Ma chissà – ne parleremo.

  6. Sto leggendo con mucho gusto Glass Houses. La scrittura di Davide è sempre ventimila leghe avanti avanti al panorama italiano (ecco perché gli viene bene scrivere in inglese).
    Una domanda: i riferimenti a Peshawar Lancers di Stirling sono solo nella mia testa o aanche a Davide spiaceva che tutto l’universo ricreato in quel romanzo non avesse una evoluzione?

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