Un post adatto, io credo, all’ora di pranzo.
Scopro con non poca sorpresa che in uno degli incontri a corollario della fiera dei libri di Milano si è svolto sul tema
Il panino come racconto di un’infinita combinazione armonica
Il che se vogliamo dimostra che certi miei post della serie Non è sempre caviale non erano poi così bizzarri e fuori luogo come alcuni avevano lasciato intendere.

… questa è sottile …
L’idea, tuttavia, del panino come racconto ha stimolato la mia fantasia.
E dopo essermi sparato una trilogia di salame tipo Milano e baguette – praticamente un romance, lui rude membro della lower class operaia meneghina, lei raffinata designer di moda di Parigi – mi sono detto che non sarebbe una cattiva idea, quella di mettere giù una raccolta di racconti come panini.
O viceversa.
Sarebbe una cosa che farebbe un grosso successo in libreria, alle presentazioni – vi parlo del libro e voi intanto vi fate un sandwich. Farebbe il tutto esaurito.
E no, davvero, non sto scherzando – voi non sapete cos’è l’orrore se non avete mai organizzato un evento che comprendesse anche il buffet.
Been there, done that,come si suol dire.
Resta il problema, per la mia ipotetica antologia, di trovare delle combinazioni armoniche che possano agganciare i miei lettori abituali.
Perché il romance a base di salame Milano e baguette avrebbe certamente un suo pubblico, che tuttavia non è il mio.
Tacchino saltato in padella in un panino integrale?
Una storia ambientata nell’America rurale, con un tema ecologico. Potrebbe starci.
Un French dip, panino di roast beef a baguette, servito con una tazza di brodo, si presterebbe a un tema spionistico, nella Parigi nebbiosa del dopoguerra.
Una rivisitazione de Il Vecchio e il Mare di Hemingway con un bel sandwich al tonno?
E poi certo, il panino falso luau, praticamente un pastiche di Magnum PI.
L’ispirazione però la si trova.
E se volete delle idee, c’è il mio vecchio post sui panini di Pasquetta, risalente al lontano 2012 – perché strategie evolutive è sempre stato avanti.
Si potrebbe fare, ne sono fermamente convinto.
Così come sono fermamente convinto che pochi là fuori avrebbero le capacità autorali e culinarie, la faccia tosta e il coraggio di farlo.
Chissà, magari, una di queste notti, colto da uno sbranello notturno, potrei saccheggiare il frigorifero, improvvisare un paio di toast, e poi provarci.
Quasi quasi…
20 aprile 2017 alle 6:15 PM
Se lo fai te lo compro giuro…racconti e panini! E non mi dispiacerebbe nemmeno la combinazione salame/baguette (magari aggiungendovi un po’ di tentacoli 😉 )
20 aprile 2017 alle 7:09 PM
NO, dai, salame e calamari mi fa orrore 😀
Però davvero, ci penserò.