Quindi, si diceva, l’idea era di scrivere una storia a comando, e agganciarla a una piattaforma di crowdfunding, e vedere cosa succede.
Buon compleanno.
Perciò ho chiesto ai cospiratori di darmi loro un’idea dalla quale partire per scrivere una storia.
Perché così è molto più divertente – per me e, si spera, per chi vorrà leggere.
E pensavo a quella volta che poposero ad Harlan Ellison di scrivere in una giornata una storia che doveva avere come tema la mummia atlanteana di ventimila anni incinta.
Cose che i primi dieci minuti non li passi a fissare la pagina bianca, li passi a domandarti ma che diamine…
Però è divertente.
Ma io non sono Harlan Ellison, naturalmente.
E perciò l’input che mi è stato fornito è infinitamente meno difficile
… pensiamo che Davide non possa esimersi dal raccontare in maniera fantas(y)osa o horrorifica o steampunkeggiante la sua difficile sopravvivenza tra gli ominidi dell’Astigianistan. Un racconto breve, magari, ma dove parodiare in modo sufficientemente perfido i suoi “vicini di casa”.
Proposta ampia, generica e quantomai libera, in altre parole.
Più facile, almeno sulla carta, della mummia atlanteana incinta.
Perché poi tanto i vicini di casa le gomme le tagliano alla mia macchina, mica alla loro…
Ora, io dell’Astigianistan ho parlato nelle mie storie de Gli Orrori della Valle Belbo, e sto usando Nizza Monferrato e i suoi dintorni come sfondo per le storie di Buscafusco1 che scrivo per il mercato di lingua inglese.
E ho qui fermo da anni un fantasy che ha il suo avvio nel Monferrato della guerra di sucessione spagnola.
Ma la sopravvivenza fra gli ominidi?
E poi la mia ben nota perfidia…?
Per cui la mia reazione è stata del tipo
Uh. Oh. E adesso cosa mi invento?
Però, come ho detto più volte, il vero problema, se si fa sul serio, non è avere delle idee – il vero problema è saper riconoscere quelle che funzionano.
E per una storia di 30.000 parole me ne servono almeno tre, di idee.
E le ho trovate, naturalmente – e credo che ne verrà fuori una cosa abbastanza divertente.
Per quanto, e qui lo devo confessare, a me l’Astigianistan non susciti alcun sentimento di allegria o di umorismo. Ho già citato più volte John Cale e Lou Reed:
lo odi, e te ne vuoi andare
Non c’è assolutamente niente da ridere.
Ma un paio di idee moderatamente divertenti – e che potrebbero non comportare atti vandalici sulla mia automobile – le ho trovate, e ve ne parlerò in un altro post, tanto per aumentare l’hype.
Per il momento diciamo che l’ispirazione primaria mi è venuta da un topo con la lingua blu. Da un vecchio cimitero napoleonico in stato di abbandono. Dalla locale ossessione per il barbera. E dalle mie esperienze con gli indigeni.
Ma ne parliamo nei prossimi giorni.
Per il momento, ascoltiamoci un po’ di musica.
Io intanto vado a rileggermi per l’ennesima volta il manuale della piattaforma di crowdfunding.
Ma chi li scrive, ‘sti manuali?
- nuovo volume in uscita a fine mese. ↩
7 giugno 2017 alle 11:57 PM
Grandi applausi, per chi ti ha proposto l’idea, e grande hype, sia per la storia che per la seconda uscita di Buscafusco, ché la prima mi è piaciuta un sacco! ^_^
8 giugno 2017 alle 12:32 AM
Allora credo che le prossime uscite ti divertiranno 🙂