Quest’anno gli organizzatori del’Aurora Award – che sarebbe il Premo Hugo dei canadesi – hanno deciso di includere una nuova categoria, Il Meglio del Decennio, e hanno in lista una selezione di opere di autori canadesi uscite fra il 2001 e il 2010.
I titoli (o le serie) in gara sono
. Blind Lake by Robert Charles Wilson, Tor Books
. The Blue Ant Trilogy by William Gibson, Berkley
. Malazan Book of the Fallen, Steven Erikson, Tor Books
. The Neanderthal Parallax, Robert J. Sawyer, Tor Books
. The Onion Girl, Charles de Lint, Tor Books
. Under Heaven, Guy Gavriel Kay, Viking Canada
Tre serie, tre romanzi.
E io sono particolarmente soddisfatto perché se è vero che Steven Erikson si porterà probabilmente a casa il premio, perché ha davvero un sacco di fan (il premio viene votato dai lettori canadesi), è anche vero che in lista c’è The Onion Girl di Charles de Lint.
Che è un outsider davvero meritevole1 – aveva vinto il World Fantasy Award a suo tempo, e io ne avevo parlato sette anni or sono, qui.
E mi piacerebbe se vincesse The Onion Girl, perché non è un fentesi adolescenziale e decerebrato come quelli che sembrano andare per la maggiore fra i fanz di questi tempi dalle nostre parti (e chissà, forse anche altrove).
Non è un fantasy ignorante.
Non è un fantasy di menare.
Non è grimdark, non è paraculo.
Non è un fantasy che strizza l’occhio e dà di gomito al lettore, che cerca di compiacerlo, di imboccarlo con un omogeneizzato facilmente digeribile di cose già viste e già sentite, ma rassicuranti.
Nessuno piangerà per quanto assomiglia alle sue partite di D&D di quand’era ragazzo, nessuno farà battute sulle tette della protagonista. Nessuno potrà leggerlo senza capirci niente ma ricordando alla fine solo i combattimenti, le scene di sesso e i draghi.
Non ci sono i draghi, in The Onion Girl ma consolatevi, ci sono gli unicorni.
E non c’è niente di carino, negli unicorni.
Sarebbe bello, se vincesse The Onion Girl, perché è un romanzo.
Ed è fantasy, nel senso più assoluto e profondo del termine.
È una storia che costruisce un mondo, e delle vite di personaggi impossibili dei quali ci importa. È un romanzo che riesce a restare coi piedi per terra anche quando ci parla del mondo dei sogni, e lo fa con una leggerezza, con una semplicità – ma non banalità – del linguaggio, e con una tale onestà, da restare senza fiato.
È una storia che rivendica il primato dell’immaginazione e che ha l’ambizione, e la capacità, di affrontare problemi reali, del mondo reale, e di risolverli senza la magia.
Perché nel mondo reale la magia non c’è.
Non credo che vincerà, The Onion Girl, ma chi può dire.
Sarebbe bello, se succedesse.
- come un outsider di lusso è Under Heaven di Guy Gavriel Kay, un altro che non ha una speranza all’inferno di vincere, e che qui da noi è stato trattato malissimo, però è uscito. ↩
26 agosto 2017 alle 3:41 PM
La trilogia neanderthaliana di Sawyer è talmente brutta da essere irritante.
26 agosto 2017 alle 5:00 PM
Ho letto solo il primo e mi sono fermato lì.
30 novembre 2017 alle 3:15 PM
L’ho letto tutto, facendo anche una discreta fatica, perché non sono molto avvezzo a leggere in inglese. Mi è piaciuto tantissimo e non smetterò mai di esserti grato per avermelo fatto conoscere. Sono pronto a fare qualsiasi petizione per farlo tradurre nella nostra lingua.
30 novembre 2017 alle 5:17 PM
Mi fa piacere cjhe ti sia piaciuto.
Sulla traduzione, sarebbe bello.