Questo post è il mio contributo alla blogathon su Jack lo Squartatore organizzata dal blog Redjack per il centotrentesimo anniversario degli omicidi di Whitechapel.
Vi invito a seguire il link e a dare un’occhiata aglia ltri post della blogathon, e poi a tornare qui.
Parleremo di una notte nel solitario mese di Ottobre…
Roger Zelazny scrisse A Night in the Lonesome October (il titolo è ovviamente una citazione da Poe) per scommessa.
Gli avevano detto che era impossibile scrivere una storia in cui i lettori potessero fare il tifo per Jack lo Squartatore, e lui gli dimostrò che non era vero.
La storia ci viene narrata da Snuff, il cane di Jack lo Squartatore.
Jack, che non è poi un cattivo soggetto, fa parte di un circolo di praticanti dell’occulto, coinvolti nel Grande Gioco: una volta ogni dieci anni, quando la notte di luna piena coincide con Halloween, è possibile spalancare la porta fra i mondi, e permettere l’accesso ai Grandi Antichi.
I giocatori sono impegnati a localizzare il luogo in cul il portale si andrà a materializzare, e si dividono in Openers and Closers. I primi vogliono favorire il ritorno dei Grandi Antichi, gli altri vogliono impedirglielo.
Jack è un Closer, e lavora attivamente per impedire il ritorno delle divinità lovecraftiane, un impegno che lo porta a compiere dei rituali meno che piacevoli.
Ma non è un cattivo soggetto, ci ripete Snuff, che nella coppia svolge la funzione di “calcolatore” – è quello che, sulla base degli indizi raccolti da Jack, dovrà calcolare la posizione del portale.
Fra gli altri giocatori troviamo il Conte (un vampiro), il Buon Dottore (che fa esperimenti su corpi messi assieme con parti di cadaveri), Larry Talbot (che gli appassionati di vecchi film Universal sapranno riconoscere), la strega Crazy Jill col suo gatto capace di shiftare nelle Dreamlands (tutti i gatti lo fanno, è un potere che si chiama Catnappery), il parroco Roberts, Owen il druido e Rastov, un monaco pazzo russo che assomiglia molto a Rasputin.
Non mancano una coppia di occultisti stile Golden Dawn – Morris e McCab.
Poi arriva il Famoso Detective…
Il grosso del romanzo si svolge a Londra e ruota attorno alla preparazione per la notte di Halloween – i diversi personaggi si studiano, per capire chi sta da che parte, per decidere di chi potersi fidare e chi saranno gli avversari quando verrà il momento della verità.
C’è chi cerca di convincere gli altri a cambiare schieramento, c’è chi è pronto ad accoppare gli avversari per aumentare le proprie probabilità di riuscita.
E il tutto è raccontato dal punto di vista di un cane, e punteggiato da discussioni fra Snuff e gli altri familiari deglia ltri giocatori.
E Snuff si comporta da cane, e ragiona da cane, e nelle prime pagine, beh, è un cane. Che prova diffidenza verso la cosa nello specchio, è perplesso per le attività del proprio padrone, e scodinzola e gli fa le feste e lo accompagna in lunghe passeggiate notturne.
È poco per volta che ci rendiamo conto che no, la cosa nello specchio non è il riflesso, e Jack è quel Jack, e progressivamente i pezzi cominciano ad andare al loro posto, creando un quadro al contempo esilarante e terribile.
Questa gente sta giocando con la possibilità dell’estinzione dell’intero genere umano.
È colto, A Night in the Lonesome October, è intelligente e scritto con la prosa precisa ed elegante di Roger Zelazny. Ci sono anche 33 tavole illustrate da Gahan Wilson, il leggendario artista che disegnò – fra le altre cose – il busto di Lovecraft come Moai cheun tempo si usava per il World Fantasy Award.
Si ride frequentemente, leggendo A Night in the Lonesome October, ma si ride con intelligenza, si ride ragionando.
E si fa il tifo per Jack lo Squartatore.
Che non è poi un cattivo soggetto.
Alla fine, Roger Zelazny vinse la sua scommessa, e si beccò anche una candidatura al premio Nebula nel 1994.
7 settembre 2018 alle 9:45 AM
Voglio assolutamente leggere questo libro! Dal tuo articolo, appare spettacolare 😀
7 settembre 2018 alle 10:53 AM
È un grande piccolo romanzo – piccolo nel senso che alla fine sono 300 pagine secche, ma spettacolari.
7 settembre 2018 alle 11:31 AM
Un libro di Zelazny che non conosco! Ma è inedito in italiano, vero?
7 settembre 2018 alle 11:32 AM
Sì, non mi risulta sia mai uscito.
7 settembre 2018 alle 11:56 AM
Magari ci provo in inglese. Zelazny è uno di quegli autori di cui devo leggere tutto.
7 settembre 2018 alle 1:22 PM
Vale decisamente la pena, e concordo, Zelazny è un autore fondamentale.
7 settembre 2018 alle 12:31 PM
Davide, il link al blog di tuo fratello non porta a nulla, quando ci clicco. A meno che non sia colpa del mio furbofono, potresti aver sbagliato a linkare.
7 settembre 2018 alle 1:22 PM
Grazie, ora verifico.
7 settembre 2018 alle 1:24 PM
Ora dovrebbe essere a posto.
7 settembre 2018 alle 2:29 PM
Sì, va 😉
10 settembre 2018 alle 4:30 PM
Scaricato e sono a metà lettura!
Grazie Davide ottimo consiglio!
10 settembre 2018 alle 4:34 PM
Mi fa piacere. Divertiti!