Sono cinquant’anni, giorno più, giorno meno, che abbiamo collettivamente messo piede per la prima volta sulla Luna. Una delle imprese più colossali compiute dalla nostra specie, una di quelle di cui dovremmo essere dannatamente orgogliosi.
E io c’ero – o per lo meno, ero seduto sul pavimento davanti alla televisione – ed ho un ricordo estremamente vago di immagini in bianco e nero e di gente che si agitava per casa. Ma sono probabilmente falsi ricordi, memorie di seconda mano.

Avevamo messo un piede sullo zerbino dell’universo.
Poi come sappiamo le cose non andarono come ci eravamo immaginati.
C’erano certamente cose più urgenti e più importanti da fare, che proseguire con l’esplorazione e la colonizzazione. Cose tipo, non so, costruire automobili più grandi.
Ma immaginare la Luna è ciò che mi paga i conti, e quindi ho scritto una storia, un racconto breve di Hard SF. Si Intitola Mare Procelarum, e l’ho appena rifilato in una varietà di formati ai miei sostenitori su Patreon.
Perché dicono che sia bello, essere miei sostenitori su Patreon.
29 giugno 2019 alle 12:14 PM
Sì, è sempre una soddisfazione essere tuoi sostenitori! Complimenti per il racconto, lineare ed essenziale, ma pieno di fascino e di poesia.
29 giugno 2019 alle 5:10 PM
Molte grazie, sono contento che ti sia piaciuto.
E grazie per il supporto.
30 giugno 2019 alle 10:52 AM
È molto interessante quel “memorie di seconda mano”
30 giugno 2019 alle 1:34 PM
Mi ricordo ciò che mi hanno raccontato mi dovrei ricordare….
30 giugno 2019 alle 11:28 PM
E infatti è bello: anche se non ho ancora letto il racconto, che emozione vedere (poco fa) la mail da patreon con questa succosa prelibatezza!
Comunque, aveva ragione tuo fratello: è solo dopo che lo letto il post in cui raccontavi come insistesse per farti promuovere di più la tua attività che mi sono alfine deciso. In piccolo, per ora.
1 luglio 2019 alle 12:16 AM
Ti ringrazio.
E credo che offrirò a mio fratello un gelato per ringraziarlo di avermi fatto da Grillo Parlante 😀