Fra i momenti nodali della mia esistenza, c’è una torrida notte d’estate del 1984, quando disperso nel deserto televisivo, scovai due musicassette che un amico aveva regalato a mio padre, e che lui aveva messo in un cassetto e si era scordato esistessero.
Una band mai sentita. ma dei totoli interessanti.
Rhiannon? Davvero?
Fleetwood Mac Live, ascoltato attraverso le cuffie di un walkman nel buio, per sfuggire alle zanzare, è uno dei dischi che hanno cambiato la mia vita.
E se è vero che l’impatto più sconvolgente fu Stevie Nicks che cantava Sara, e soprattutto Landslide, c’era anche quell’altra voce, che cantava Over & Over.
Christine McVie, nata Christine Perfect (nomen omen), già vocalist e tastierista dei Chicken Shack, era stata per molto tempo l’unica voce femminile dei Fleetwood Mac, prima della loro migrazione negli Stati Uniti, e con l’ingresso in squadra di Stevie Nicks pareva destinata al ruolo dell’altra.
E tuttavia la sua presenza era indispensabile.
Nelle armonie vocali.
Nelle parti per tastiera.
E come autrice.
La notizia della morte di Christine McVie, all’età di 79 anni, mi è arrivata pochi minuti fa, e siamo rimasti senza parole.
Ho discusso altrove, credo, come le mie memorie degli anni del liceo abbiano una colonna sonora diversa da quelle dei miei coetanei, dei miei compagni di classe, dei miei amici.
E i Fleetwood Mac sono una componente essenziale di quei ricordi.
Stevie Nicks, certo.
Ma anche Christine McVie.
È come un lutto in famiglia.