strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


Lascia un commento

Statue che urlano su Amazon

Per chi fosse interessato, la mia nuova novella è disponibile ora anche su Amazon.
Isole misteriose, pirati, avventure, e il necessario per giocare la storia usando le regole di Four Against Darkness.
Prossimamente anche in italiano (ma non so ancora dirvi quando).

E sì, ci ho messo il link, ma è ad Amazon punto com, quindi se comprate, io non ci vedo un centesimo di commissioni.


Lascia un commento

L’Isola delle Statue che Urlano

È un vero piacere poter annunciare che una nuova novella, intitolata The Island of the Screaming Statues, è appena arrivata su Lulu.com
Si tratta della mia seconda incursione nel mondo di Norindaal, creato dall’amico Andrea Sfiligoi per il suo gioco di ruolo 4 Against Darkness.
Il racconto si può leggere senza avere alcuna esperienza col gioco – ma chissà, magari potrebbe invogliarvi a provarlo, e in questo caso in fondo al libro trovate una ricca appendice per adattare la storia.

La novella è un fantasy classico, e segna il ritorno dei quattro scompagnati avventurieri già incontrati in The Heart of the Lizard, questa volta alle prese con un’isola mistriosa, strane creature sovrannaturali, pirati (ovviamente!) e una signora con un grave problema di doppie punte…

Il libro è disponibile in pdf a 4.99 e in brossura a 8.99, ma per un tempo estremamente limitato potete usare il codice GREEN15 e ottenere uno sconto del 15%.
Sono previste distribuzioni su altre piattaforme ed anche una edizione in italiano, ma non saprei indicarvi una data stimata di uscita.


4 commenti

Sherlock Holmes, le consulenze

Nel suo primo incontro con il dottor John Watson, Sherlock Holmes si descrive come un “consulting detective” – di fatto uno che viene consultato da altri (privati o polizia) che gli presentano un mistero al quale stanno lavorando, e che lui contribuisce a risolvere, fornendo appunto una consulenza.
E tuttavia nel canone non lo vediamo spesso, il buon Holmes, in questo suo ruolo di semplice consulente.

Per colmare questa lacuna, la Belanger Books – un editore specializzato in pastiches sherlockiani – ha appena lanciato un kickstarter per finanziare una nuova antologia, intitolata The Consultations of Sherlock Holmes – storie nelle quali altri investigatori si muovono sul campo alla ricerca di indizi e di tracce, e Holmes compare solo come distante desu ex machina, per fornire quel dettaglio mancante che permetterà ai veri protagonisti di risolvere il mistero.

Il kickstarter non si ripromette di rastrellare milioni – ha in effetti il solo scopo di coprire le spese di stampa – ma se avrà un particolare successo, gli autori delle storie scuciranno qualche dollaro in più.
Ed essendo io uno di tali autori, vorrei suggerire a tutti coloro che sono interessati al volume, a sottoscrivere il kickstarter invece di aspettare che il libro esca per poi ordinarlo con Amazon.
Non solo ci sono un bel pacchetto di extra inclusi nel pacchetto, ma in questo modo arriveranno anche più soldi nelle tasche degli autori.

Per invogliarvi, ecco anche la copertina del libro, che io trovo splendida.

Per chi fosse interessato, la mia storia si intitola The Consultation of ther Edimburgh Smoker, ed ha per protagonista un detective addetto alla sicurezza di un grande magazzino scozzese, alle prese col misterioso furto di un paio di scatole di costosi aghi per gramofono. Quando l’indagine arriva ad un punto morto, il detective – che ha motivi molto personali per voler arrivare ad una soluzione nonostante l’assurdità del crimine – si reca al 221B di Baker Street per chiedere l’aiuto del suo ben più titolato collega…

E come al solito, tutti i dettagli più assurdi della storia sono assolutamente reali dal punto di vista storico.
Perché io mi diverto così, che ci volete fare.

Per cui, il kickstarter per The Consultations of Sherlock Holmes è aperto per i prossimi 24 giorni.
Fateci un pensiero, se avete voglia.


2 commenti

#StoryADayMay 2023

Ho accennato in un post precedente al senso di panico che si prova, completato un lavoro e spedito il manoscritto all’editore, all’idea che non si presentino altre opportunità, che il lavoro appena consegnato sia l’ultimo che riusciremo a vendere, e che la miseria e la disperazione siano in arrivo, appena oltre l’orizzonte.

Una paura legata al fatto che vivere scrivendo èp una miscela di duro lavoro (però divertente) e di fortuna – e nel panorama corrente i segnali sono spesso sconfortanti.

È anche per lasciarmi alle spalle questa angoscia strisciante che anche quest’anno prenderò parte allo #StoryADayMay, una iniziativa in cui i partecipanti si impegnano a scrivere e finire una storia al giorno, per tutta la durata del mese di maggio.

Come ho spiegato altrove, è gratis, è una eccellente opportunità per provare generi, temi e stili diversi dal solito, e mi permette di rifornire il mio serbatoio di racconti da spedire in giro e provare a vendere.
E sì, tiene a bada la paura.

È possibile per i partecipanti definire le proprie regole di campo, e nel mio caso, ho deciso che

a . per “storia” intendo sia narrativa che articoli

b . i post sui miei blog non contano come storie

c . le flash fiction sono accettabili

d . mi impegnerò a scrivere almeno 5 storie alla settimana (insomma, mi tengo i weekend liberi) pur mirando a scrivere e finire 31 storie.

E questo è quanto.
Stiamo a vedere cosa succede.


4 commenti

Quello che succede dopo

E così il manoscritto di Dreams of Fire è passato per due volte sotto le mani dell’editor, ed ora viaggia, con le sue 86.000 parole, verso le scrivanie dei detentori dell’IP, che gli daranno una terza passata per verificare se io abbia commesso qualche tragica (e probabile) infrazione al canone – accoppando un personaggio che nel gioco Descent è ancora vivo, o piazzando una città nel posto sbagliato.
Quindi ci sarà un’ultima botta di editing.
Poi si va in stampa – l’uscita è prevista, salvo contrattempi (e noi non vogliamo contrattempi), per agosto.

Bello liscio.

La partenza del manoscritto verso altri lidi ha lasciato dietro di sé alcuni postumi…

  • la stanchezza di alcuni mesi di scrittura a tempo pieno
  • la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro
  • la soddisfazione di essere stati pagati per farlo
  • il desiderio di mettere mano a qualcosa di nuovo
  • l’urgenza di finire un paio di cose lasciate in sospeso durante l’editing
  • l’ansia che non si presentino altre occasioni

Business as usual, come si suol dire. La lista qui sopra rappresenta la costante di ciò che succede dopo che il lavoro è finito, il contratto soddisfatto, il libro fuori dalle mie mani.
È una sensazionep iacevole, finché non lo è più.

La paura che il lavoro si esaurisca è ciò che mi sta portando a fare i passi necessari per cercarmi un agente – perché l’idea è che con un agente è più facile trovare lavoro.
L’agente si tiene una percentuale, ma per contro dovrebbe farci scucire contratti più sostanziosi.

Per questo motivo, il weekend sarà dedicato a spulciare l’edizione del 2023 del Writer’s Handbook (dieci euro investiti anno dopo anno e che finora si sono sempre ripagati), per cercare un po’ di agenzie in UK (meglio) o negli USA, da contattare, una volta scoperto quali sono i loro criteri di valutazione, ed aver fatto il possibile per soddisfarli.
Esistono altri metodi, ma sono tutti orientati ai giovani scapigliati della Tik Tok generation, e quindi io andrò alla vecchia maniera – lista di potenziali agenzie, primo contatto, eccetera.

Non so cosa ne verrà fuori, ma è un buon modo per non sentirsi in caduta libera, ora che il mio nuovo romanzo è chiuso.


8 commenti

Le principesse del pulp

È appena uscito, ed è disponibile per 92 centesimi su Amazon, Princesses in Pulp, la più recente antologia pubblicata dalla ProSe Press – che ha una copertina assolutamente spettacolare (del grande Antonino Lo Iacono), e contiene un mio racconto, intitolato Away with the fairies.

L’idea era quella di scrivere delle storie ispirate alle grandi favole classiche, e dare all’intreccio un taglio pulp – per cui nel mio caso specifico, ho preso una storia (Le Tre Fate) dal Pentamerone di Giambattista Basile, e l’ho trasformata in un noir alla maniera di Black Mask.

Si tratta anche, io credo, della mia storia più scollacciata.
Però con classe, perché la classe è importante.

E qualora voleste acquistare una copia dell’ebook (o del volume cartaceo, se non per altro, per avere una copia di quella fantastica copertina), sappiate che io vedrò una minima percentuale. Siete stati avvertiti.


Lascia un commento

La figlia del mercante d’inchiostro

Un rapido post per segnalare a chiunque fosse interessato che il numero 9 della rivista Occult Detective Magazine è disponibile (ad esempio via Amazon), è un bel volume di oltre 200 pagine, e contiene un mio racconto, The case of the ink-maker’s daughter, un’avventura di miss Valerie Trelawney.

A meno che la memoria non mi inganni, questa è la terza avventura di Valerie Trelawney che viene pubblicata, e ce ne sono altre due in lavorazione.
Non male, cponsiderando che valerie vide la luce quasi quarant’anni fa, quando avevo da poco cominciato a scrivere racconti, ai tempi del liceo. Composta di parti uguali di Arthur Conan Doyle, H.P. Lovecraft e Charles Dana Gibson, Valerie comparve in un paio di racconti che fortunatamente sono andati perduti – salvo venire richiamata in vita un paio di anni or sono, in occasione della uscita del primo volume di Sherlock Holmes and the Occult Detectives, e del racconto The case of the Manchester mummies.

Pare che venire tenuta a battesimo dal detective di Baker Street abbia portato una certa fortuna a Valerie – che al momento è impegnata in qualcosa che potrebbe intitolarsi The case of the man who cheated at Tarot.
Nel caso, vi farò sapere di eventuali sviluppi.


23 commenti

Nelle spire dell’algoritmo

Venerdì tredici.
E non un venerdì tredici qualunque – il tredici di gennaio, il compleanno di Clark Ashton Smith.
E io ricevo una mail da Amazon.

Niente di particolarmente sorprendente o preoccupante (è Amazon, non l’Agenzia delle Entrate) – da quando mi servo nel negozio online di Jeff Bezos, ricevo spesso delle mail, che fanno più o meno così…

Ciao, consumatore!
Sulla base dei tuoi acquisti, pensiamo che potrebbe anche interessarti…

E a seguire, grazie alla potenza del meraviglioso algoritmo di Amazon, una lista che di solito include

  • un paio di libri dei quali non mi interessa assolutamente nulla
  • un paio di libri che ho già acquistato proprio da Amazon
  • un paio di libri che ho scritto io
  • un utensile da cucina dalle forme esotiche e la cui funzione mi è ignota

In tanti anni di acquisti su Amazon, credo di non aver MAI acquistato un libro o un altro tipo di mercanzia sulla base delle segnalazioni dell’algoritmo del negozio.
Ma oggi potrebbe essere diverso.
Oggi, per la prima volta in una ventina d’anni come cliente Amazon, sto seriamente pensando di ordinare uno dei volumi che l’algoritmo ha deciso di suggerirmi.
Perché oggi, mi dice l’algoritmo, è uscito questo…

Ora, in realtà, grazie ad una ricerca con Google, scopro che il libro era già stato messo in vendita a Lucca Comics and Games, l’anno passato, e successivamente in una fiera dei fumetti.
Io non ne sapevo nulla, ma a quanto pare ha anche venduto benino.
È anche stata fatta una presentazione durante una diretta on line, annunciata via Facebook – ma poiché nessuno ha pensato di taggarmi, l’algoritmo di Mark Zuckerberg non mi ha mostrato l’annuncio, e io la presentazione me la sono persa.
Nessuno aveva pensato di informarmi, o di suggerirmi di partecipare.

E sì, ho controllato la spam.
Niente.

Ed ora, due mesi dopo, l’intelligenza artificiale di Amazon decide che potrebbe interessarmi questo volume, che è uscito oggi.
E sì, questa volta ci ha preso – il libro potrebbe interessarmi, perché non ne ho vista finora né una copia-autore, né a dire il vero neanche le bozze di stampa.
Nessuno ha pensato di mandarmi via mail una copia dell’ebook.
Nessuno ha finora risposto alle email che ho spedito per avere dettagli.

Ma dopotutto, io sono solo l’autore (anche se dalla copertina sembra che il libro lo abbiamo scritto in due).

E sì, prima che qualcuno di voi possa ventilare l’ipotesi nei commenti – tutto questo È umiliante.
Estremamente umiliante.

Non mi pare – ma potrei sbagliare – che si stia facendo molta pubblicità a questo libro.
Per cui chissà, a parlarne qui sto facendo un qualche increscioso passo falso di qualche genere.

Però mi è parso comunque il caso di segnalare questa uscita.

Perché c’è il mio nome sulla copertina, ed il mio lavoro sotto di essa.

Perché questo è il mio blog, e non lo posso condividere, quindi non credo di fare granché danni.

Perché mettendovi qui il link commerciale ad Amazon, potrei riuscire ad alzare abbastanza denaro da comperarmi una copia.

Perché succede ancora abbastanza di frequente che io mi senta chiedere se i miei lavori saranno disponibili in italiano, e questo libro è in italiano. E non credo ce ne saranno altri in futuro.

Ma chi può dire? La vita è piena di sorprese.