Strane le cose che possono passare in sottofondo mentre si ripuliscono vecchi file excel al computer.
La TV è un deserto che si attraversa in silenzio.
Rete 4 – forse perché c’è un nuovo film in uscita nelle sale, forse per ricordare al pubblico quanto fossero malvagi i comunisti (siamo in campagna elettorale, presto toccherà alle repliche di Don Camillo) – ci ha passato Rambo 3.
Un film estremamente stupido, che peraltro all’epoca aveva avuto un successo tutt’altro che indifferente.
Quanti coltelli riuscirono a vendere anche quell’anno.
Un brutto fantasy – a ben guardare – Conan senza l’intelligenza e la vitalità di Howard, ma con in compenso la violenza repressa di chi è sempre stato angariato dai bulli nel cortile di scuola.
Una favola deragliata, che soddisfa i sogni di una generazione frustrata.
Ma anche, oggi come oggi, una pellicola di un surrealismo inquietante, con la sua clebrazione, quasi una canonizzazione, dei mujahedin e della loro Guerra Santa.
Autentici guerrieri per la libertà, i talebani, dice il colonello Troutman – gente che non sarà possibile fermare perchè il loro desiderio di libertà è troppo grande.
E sì che almeno Troutman, come colonnello e fiancheggiatore della CIA, dovrebbe ricordare che gli alleati hanno la pessima abitudine di tramutarsi in nemici della Casa Bianca.
E poi vai, tutti gli elementi che conosciamo – i cappelli a frittella, gli AK47, il buzkashi, le pietraie, il lungo elenco di quelli che ci hanno provato e non ce l’hanno fatta…
This is Afghanistan… Alexander the Great try to conquer this country… then Genghis Khan, then the British. Now Russia. But Afghan people fight hard, they never be defeated.
Campi minati, baraccamenti assediati, blindati ed elicotteri presi a mitragliate.
Proprio come nei telegiornali.
Solo che allora, ai tempi di Rambo 3, quelli erano “Masoud and His Jolly Talibans”.
Amabili belve assetate di vendetta.
I migliori amici degli americani e dell’occidente – ed in effetti, l’Afghanistan di Rambo brilla per l’assenza di campi di papaveri e di lapidazioni.
Chi avrebbe mai immaginato che sarebbe poi successo quel che è successo, eh?
Sono passati poi solo diciotto anni.
Come cambiano i tempi.
Qualsiasi direttore della programmazione televisiva con un minimo di buon senso prenderebbe i nastri di Rambo 3 e li seppellirebbe nella più buia delle cantine.
Almeno finoa quando i Talebani non torneranno ad essere alleati dell’Occidente….