Avevo già parlato nel 2017 di questo strano film che imita l’exploitation degli anni ’60 e ’70 per sovvertirne i contenuti – ma The Love Witch, di Anna Biller, uscito nel 2016, si presta molto bene al tema del mese che è, come ho già ripetuto più volte, il Women in Horror month.

E così nel secondo episodio dedicato al Mese delle Donne nell’Horror, abbiamo riguardato un film estremamente originale nel suo essere una copia perfetta, dal punto di vista tecnico e stilistico, di una cinematografia classica per il cinema dell’orrore: gli horror/exploitation degli anni ’60.
The Love Witch, scritto, prodotto e diretto da Anna Biller, che ha anche curato le musiche e costumi & scenografie, oltre ad occuparsi del montaggio, sovverte tutti i cliché di un certo horror da drive-in degli anni d’oro, e lo fa seguendone perfettamente il modello.

Il che ci darà modo di chiacchierare di femminismo e paganesimo, di come gli uomini immaginano le donne (e viceversa), di Anton LaVey e di Orson Welles, di burlesque e di fiere rinascimentali, di roghi e locali per spogliarelli.
Facendo come sempre S P O I L E R.
E come sempre, risponderemo in apertura ad alcune delle domande inviate alla Posta del Cuore di Paura & Delirio – e le domande sono come sempre beneaccette, per cui usate i commenti e noi risponderemo alle vostre curiosità.