Nel 1966, la BBC si trovò a dover fronteggiare un problema.
Anzi, due.
Da una parte, la rivale ITV dominava ormai da un paio d’anni le classifiche di gradimento con la serie The Avengers (Agente Speciale per noi italiani).
Dall’altra, i diritti sui personaggi e le storie di Sexton Blake (il clone di Holmes del quale abbiamo già parlato), vennero negati, cancellando la possibilità di mettere in campo l’altro segugio di Baker Street contro John Steed & Emma Peel.
Per riempire il buco nei palinsesti in tempi brevi, la Beeb precettò uno staff di autori provenienti dal pool creativo che già aveva dato vita a Doctor Who, e su un budget inesistente mise in piedi una serie che sopravvisse solo due stagioni.
Una serie avventurosa e retrofuturista, con venature quasi-steampunk.
In parte diretta da Ridley Scott.
Con colonna sonora dei Rolling Stones sui primi due episodi.
La intitolarono Adam Adamant Lives!
L’idea di base
1902: l’inflessibile Adam Adamant, gentleman adventurer, sventa un attentato omicida contro Edoardo VII, ma viene gabato dal suo arcinemico che, con la complicità della fedifraga Louise, lo intrappola e, poichè “la morte è troppo poco”, lo imprigiona in un blocco di ghiaccio condannandolo ad una eterna esistenza fra la vita e la morte (ah, i cattivi di una volta!)
1966: alcuni operai intenti a demolire un vecchio edificio scoprono in una cantina murata da anni un blocco di ghiaccio. Liberato dalla sua gelida bara, Adam Adamant (è vivo!) fugge dall’ospedale nel quale è trattenuto per accertamenti e, mentre vaga sbarellatissimo per Soho, viene tratto in salvo da una giovane donna che lavora come disc-jockey in un night club.
[e questi sono i primi dieci/dodici minuti del primo episodio]
Giusto il tempo per riprendersi dallo sbarellamento, ed il nostro eroe, accompagnato dalla sua nuova assistente, è pronto a tornare alle proprie attività di difensore dell’Impero Britannico.
Ciò che ne rimane, per lo meno.
Tempo di arrivare al secondo episodio, e si procura anche un maggiordomo.
Dei trenta episodi prodotti (29 episodi regolari più un pilot) oggi ne sopravvivono solo 17 – perduto è il pilot, perduta gran parte della seconda stagione.
Non vedremo mai episodi intitolati Black Echo, The Resurrectionist, Wish You Were Here…
Un episodio, D for Destruction, creduto perduto per oltre trent’anni, è stato ritrovato nel 2003, negli archivi BBC – era stato erroneamente etichettato.
Nel 2006, il materiale sopravvissuto – inclusi stralci audio di due episodi altrimenti non disponibili – è stato rimasterizzato e distribuito in un sontuoso cofanetto, sotto forma di cinque DVD, con abbondanti extra.

Se non ha lo charme di The Avengers o i producition values del classico Arsenio Lupin, Adam Adamant Lives rimane un curioso esperimento abortito – probabilmente – prima di riuscire a trovare una identità precisa.
Eppure non è fossilizzato.
Il profilo quasi da cartone animato di Gerald Harper, volutamente accentuato dal make-up per renderlo quanto più alieno possibile…
Le riprese on location quasi documentaristiche…
La miscela di quelli che ormai, per lo spettatore, sono due tempi passati altamente stilizzati…
Qualcosa riesce a mantenere ciò che resta di Adam Adamant, nonostante tutto, ancora in vita.
Il cofanetto si trova ormai a prezzi politici e garantisce quindici ore di solido intrattenimento (di solito sottotitolato in olandese).
Mancano solo i pezzi degli Stones, che non concessero i diritti di riproduzione della propria musica quando venne realizzato il remaster.
E si rimane con il dubbio di come mai un simile personaggio sia stato rimosso.
Possibile che se ne ricordasse solo Mike Mayers?
Powered by ScribeFire.