strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Uno scherzo della luce

broken_computerE così il mio PC è morto ed ho dovuto rimpiazzarlo, e poi recuperare tutto il materiale. Un disastro, ma meno tragico di quanto possa sembrare.
Diciamo che avrei evitato la spesa del nuovo PC, ma era ora comunque che cominciassi a mangiare un po’ meno…
Per festeggiare il ritorno in carreggiata, ho deciso di farmi un mio piccolo blog tour di me stesso, con un post su GreyWorld, un post su Karavansara e adesso un post qui.
Tre post in qualche modo collegati.

Sono partito su GreyWorld parlando della difficoltà di fare umorismo giocando, e citando Terry Pratchett.
La scrittura di Pratchett mi ha portato su Karavansara a parlare di prosa mediocre e male editata (o non editata per niente) che però viene accettata come ok, perché per il pubblico ormai “narrativa di genere” e “mediocre” sono diventati sinonimi1.
Tutto questo mi porta qui su strategie, a fare un pork chop express sull’editing. Continua a leggere


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Risqué & Retrò

Isis_censoredLa foto che vedete qui a sinistra è una cartolina osé risalente agli inizi del secolo scorso.
Con una piccola aggiunta estempporanea per salvaguardare la decenza.
Che è poi il tema di questo post.

Posto questa cartolina della dea Iside nella libera interpretazione di un fotografo belle epoque, qui non tanto per titillare le fantasie dei miei lettori, quanto perché questa immagine è stata al centro di una interessante serie di indagini, ieri sera.
Al momento alcuni beta reader hanno fra le mani la prima revisione di quella che credo sarà la mia prossima storia author-published.
E mentre i beta reader leggono, annotando inconsistenze, segnalando cadute di ritmo e in generale sopportando il peggio affinché i lettori finali possano godere del meglio, io mi sono trovato a discutere con l’amico Giordano Effrodini, grafico e copertinista di lusso rinchiuso qui nel Blocco C, di come potrebbe essere la copertina per quel futuro ebook.
Abbiamo cercato elementi, discusso temi, e la foto qui di fianco è venuta alla luce, complice un sito di stock images, in tutto il suo splendore risqué e retrò– ed è esattamente ciò che desideravamo.

Peccato che l’immagine in questione ci causi due sostanziali problemi – il primo, è con Facebook, ed il secondo, assolutamente identico, è con Amazon.
Sì, si tratta dei seni esposti.
Che non sono accettabili – se volessimo usare la signorina per la nostra copertina, dovremmo piazzare tatticamente il titolo, o il nome dell’autore, in modo da nascondere certi dettagli.
Altrimenti, niente pubblicazione via KDP, e se anche KDP fosse misericordioso, di sicuro niente pubblicità al volume su Facebook.
La morte del mio ebook.
Triste.
Ma fortunatamente facile da evitare – si pensa ad una differente copertina.

E in fondo è comprensibile – Amazon deve rispettare le regolamentazioni di TUTTI i paesi nei quali rende disponibile la propria mercanzia, e questo significa doversi conformare a standard che a noi possono sembrare men che illuminati.
Ci sono posti in cui un seno nudo, in una foto dei tempi dei nostri nonni, è considerata pornografia.
Senza contare le differenti sensibilità dei diversi utenti.
E naturalmente Amazon non vuole incappare né in una protesta da parte di qualche indignato utente, né finire nei filtri dei vari Net Nanny e altri software di protezioni delle categorie di surfisti più deboli.
È quindi più discrezione che censura – cerchiamo insomma di non offendere nessuno.

Non è il caso insomma di scandalizzarsi – sarebbe curioso scandalizzarsi perché qualcuno potrebbe scandalizzarsi, e per evitare che si scandalizzi… ouch!

Eppure a me questa foto piace molto*, ed è un peccato non poterla usare sul mio prossimo libro, perché è praticamente perfetta**.
È anche per questo che ho deciso di postarla qui.
Modificata, in maniera che non mi causi problemi con WordPress.

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* No, non solo perché Iside è in topless. Ha una sua classe.
* *Sì, questo è generare interesse “a secco” per il prossimo progetto – un mopdo insomma per usare la copertina che non posso usare proprio per ciò che intendevo usarla: destare interesse da parte dei potenziali lettori. Diabolico, eh?


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Lettori e Controllo

La discussione è cominciata ieri su facebook, partendo da una osservazione del mio amico Elvezio Sciallis.
Poi,come capita di solito su facebook, siamo finiti a impegolarci a parlare di balene*, e quindi la cosa, per quel miriguarda, è rimasta mal definita ed espressa male.

L’idea di partenza – si propone di dare più controllo al pubblico sui programmi televisivi.
Lo propone Kevin Spacey, ma questo è un dettaglio.
Da qui si passa ipotizzare che “dare ai lettori ciò che vogliono” non sia una buona politica.
Poi arrivano le balene, ma noi fermiamoci qui, e proviamo un pork chop express.

È davvero sbagliato “dare ai lettori ciò che vogliono”?
Più in generale, quanto controllo deve avere il pubblico sull’opera dell’autore?

Sì, lo ammetto... mi ha rovinato il rock'n'roll.

Sì, lo ammetto… mi ha rovinato il rock’n’roll.
Ho anche una giacca, proprio come quella…

Metto giù quelche idea, soprattutto per chiarire le mie, di idee.
La tirerò per le lunghe e non posso garantire che ciò che seguirà sarà un discorso coerente.
Siete stati avvisati.

Partiamo dalla prima questione – “dare ai lettori ciò che vogliono”.

La mia tesi è la seguente – se non dò ai lettori ciò che vogliono, i lettori non mi leggono.
Quindi, è indispensabile che io dia ai lettori ciò che vogliono… o se preferite (e forse sarebbe meglio) ciò di cui hanno bisogno.
Perché magari lo vogliono, ma ancora non lo sanno.
In altre parole – quando scrivo devo avere un pubblico di riferimento, e devo soddisfare le sue aspettative.
Attenzione, non ho detto blandirle, assecondarle o subirle – ho detto soddisfarle.
Qui entrano in gioco due fattori.
. da una parte, il mio rispetto, come autore, per il mio lettore di riferimento – che presumo desideri da me il meglio, ed al lato migliore (intellettualmente o emotivamente) del quale io intendo appellarmi
. dall’altra, la mia capacità, come autore, di soddisfare le aspetattive profonde del lettore al contempo spiazzandolo o sorprendendolo. Continua a leggere