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See you, space cowboy…

E parlando di giochi di ruolo, e di giochi da poche pagine…

Da circa una settimana vengo perseguitato da una serie di sponsorizzate su Facebook che vogliono convincermi a sostenere su Kickstarter l’uscita del manuale ufficiale del gioco di ruolo di Cowboy Bebop. E non confondiamoci, a me piaceva Cowboy Bebop, e sono certo che si tratti di un universo particolarmente adatto ad ambientarci un gioco di ruolo.
Ma…

Un gioco di ruolo di Cowboy Bebop esiste già, è un gioco indipendente e non ha assolutamente nulla di ufficiale. Costa 10 euro a stampa (con pdf incluso) oppure meno di cinque in pdf via DriveThruRPG – che è dove l’ho comprato io.
E ho in programma di prendere anche la versione cartacea appena possibile (al momento trovo fastidioso pagare dodici euro di spese di spedizione su un volume da nove euro – ma troverò un modo).
Il gioco si intitola See you space cowboy… (sì, coi tre puntini di sospensione), ed è un manuale della bellezza di 36 pagine, pubblicato da Tidal Wave Games, che lo ha finanziato con un Kickstarter piccolo piccolo due anni or sono.
Ed è francamente eccellente.

See you space cowboy… – SciFi Space Bounty Hunter Jazz Fusion Roleplaying Game è essenzialmente Cowboy Bebop con le targhe cambiate (ed una spruzzata di elementi “soffiati” a Trigun e Outlaw Star).
Il fatto che il gioco riesca in 36 pagine a condensare tutto ciò che serve per giocare, dando intanto un’impronta fortemente caratteristica all’insieme – nel tono, nella grafica – è una dimostrazione che le persone coinvolte nel progetto sono perfettamente in sintonia con il genere, con il setting, e con la filosofia generale dell’universo.

I giocatori interpretano dei cacciatori di taglie in un sistema solare del futuro prossimo, molto opportunamente noir, con elementi che permettono di passare abbastanza facilmente da un tono leggero al melodramma, e ritorno.
Le meccaniche sono costruite per simulare uno stile di gioco ispirato al jazz – e se suona scemo così sulla pagina, all’atto pratico funziona, ed è divertente.
La creazione dei personaggi – che tecnicamente appartengono tutti alla stessa classe, sono cacciatori di taglie e lì finisce la faccenda – è intelligente, con un sacco di piccoli tocchi che aiutano a caratterizzare a fondo e a diversificare i vari personaggi (dai vizi individuali alle rate da pagare per l’astronave, all’equipaggiamento personale), evitando il rischio di avere un team indifferenziato e “qualunque”.
Il sistema solare è descritto in maniera succinta ma soddisfacente, e anche qui ci sono un sacco di piccoli dettagli molto gustosi.
E poi, che diamine, la storia è nota – ci sono dei ricercati da catturare, delle taglie da incassare.

E il manualino di trentasei pagine riesce, senza apparentemente sforzarsi troppo, a far venire voglia di giocare – per il setting, e le situazioni, certo, ma anche perché le regole, così come vengono presentate, sembrano davvero divertenti.
E sono 36 pagine, ed è tutto lì, o quasi. Nel caso, è possibile scaricare da DriveThruRPG solo la sezione dedicata ai giocatori – 16 pagine, come Pay-what-you-want.
Si legge in un’ora, e poi si gioca.
Non è una cosa da poco.

E riescono a farci stare anche un po’ di suggerimenti per master e giocatori, ed una serie di accorgimenti per creare una “cultura del tavolo da gioco”.
E tutto senza usare neanche un D20.

Attualmente, i ragazzi e le ragazze di Tidal Wave Games hanno in preordine un secondo manuale – 40 ricche pagine su Cerere, cuore dell’universo di See you space cowboy… con 36 locations, 18 criminali da inseguire, fazioni e personaggi non giocanti, e ratti … orde di ratti.
Molto promettente – è molto probabile che all’uscita di Ceres io faccia quell’ordine di cui dicevo – approfittando per ammortizzare le spese di spedizione assassine.

Il risultato di tutto ciò è che no, non credo sosterrò il nuovo Kickstarter che Facebook continua a spiaccicarmi in faccia ogni tre per due. I ragazzi di Tidal Wave Games mi hanno agganciato dal momento in cui hanno scritto jazz fusion sulla copertina. Io sono una persona semplice.