A quanto pare, e salvo incidenti, il 6 di dicembre (che è un lunedì), sarò ospite al Politecnico di Torino per tenere una lezione intitolata Dinosauri e Macchine a Vapore, sul tema dei legami fra paleontologia e Rivoluzione Industriale, e su biologia, immaginazione e meccanica.
A conferma della mia ben nota inaffidabilità, parlerò probabilmente anche di pterodattili (che non sono dinosauri) e Spitfire (che certamente non andavano a vapore). E poi dicono la pubblicità ingannevole…
Alcune settimane addietro, in occasione di un evento pubblico su dinosauri e fantascienza in cui a parlare di dinosauri e fantascienza serabbe stato uno psicologo, mi è stato fatto notare che è maledettamente difficile trovare un paleontologo, di questi tempi, figuriamoci poi un paleontologo che si occupi di fantascienza.
E vi dirò, fa una certa impressione scoprirsi improvvisamente merce rara.
Ora, naturalmente, la cosa divertente è che la faccenda dei dinosauri e la fantascienza è accaduta proprio mentre stavo revisionando The House of the Gods, che sarebbe il mio romanzo su un mondo perduto nella Foresta Amazonica.
Un romanzo di azione e avventura con i dinosauri.
E sì, fantascienza, perché a questa etichetta ci tengo.
E poiché agli eventi non mi ci chiamano, perché non infliggere a voi un po’ di chiacchiere su dinosauri, fantascienza e come ho lavorato per costruire il mio personale mondo perduto?
Sono merce rara, ma mi si può avere, anche a buon mercato. Continua a leggere →
Sono molto orgoglioso di annunciare che il mio nuovo romanzo, The House of the Gods, pubblicato da Severed Press, è disponibile su Amazon.
E ne sono maledettamente fiero.
La storia è ambientata su uno degli altopiani lungo il confine tra Brasile e Venezuela.
L’equipaggio e i passeggeri di un volo charter si troveranno faccia a faccia con un “mondo perduto tascabile”, pieno di pericoli, meraviglie e dinosauri.
Poi arrivano i cattivoni con i pistoloni …
Farò altri post nei prossimi giorni per raccontare un po’ del background del romanzo.
Ma in questo momento, il mio nuovo libro è uscito, è pubblicato da un editore che ammiro e sono in un catalogo che presenta alcuni dei miei scrittori preferiti.
Perciò mi prendo una pausa e festeggio.
Rispetto al vecchio ebook gratuito, il testo è stato ripulito e riorganizzato.
Ho aggiunto un 30% di materiale in più – un intero capitolo, più una infinità di minuzie e di extra sparsi nel testo.
Due editor hanno lavorato al testo – e non posso che ringraziarli pubblicamente.
I beta reader hanno letto e commentato.
È stato suggerito un nuovo titolo.
C’è una nuova copertina, che riprende lo stile del precedente Avventurieri sul Crocevia del Mondo, e che automaticamente giustifica l’ipotesi che questa sia una serie, e che ci siano altri volumi in preparazione.
Ma casomai ne parleremo un’altra volta.
E c’è il Pinboard segnalato ieri, che al momento contiene un centinaio d’immagini, due film completi e tutto Journey to the Center of the Earth di Rick Wakeman, live.
Avventurieri alle Porte del Tempo ha perciò una colonna sonora disponibile online, insieme con gli altri contenuti multimediali.
E il Pinboard verrà aggiornato periodicamente.
È stato lungo, e ho temuto di non arrivare in tempo per le feste.
Ma anche questa è andata.
Forse ve l’ho già raccontato, forse no.
Parecchi anni or sono, un collega particolarmente arcigno mi domandò…
“Come puoi conciliare la tua attività di ricercatore con quella di scrittore di storielle di fantascienza?”
Ora, uno di solito dovrebbe saper leggere certe domande per ciò che sono – tentativi di “metterci al nostro posto” – e reagire con una spallucciata ed una battuta di spirito.
In quell’occasione risposi, credo, dicendo che nessuno si era mai confuso, fino a quel momento, fra le mie pubblicazioni accademiche e le mie storielle.
Il mio interlocutore rimase arcigno e superiore – ma lui, naturalmente, era docente, non ricercatore.
Però la cosa mi irritò a morte – e capisco che ammetterlo è in fondo ammettere una sconfitta – e mi diede da pensare.
Il bello dell’essere scrittori, naturalmente, è che quando qualcuno ci va contro pelo, possiamo rispondergli con nostro comodo, usando la nostra scrittura come amplificatore, e il mondo intero come platea.
E così, da paleontologo, misi giù una storiella di fantascienza.
La vera storia dell’estinzione dei dinosauri.
Un’ucronia.
Un weird western.
Forse uno steampunk.
Un racconto breve.
Uscì, venne letto, e nessuno parve scambiarlo per uno dei miei lavori accademici.
Il mio amico Massimo Citi, che è un autore infinitamente migliore di me, lo definì “superbo” – ma d’altra parte, Max Citi è amico mio.
Era un po’ che mi gingillavo con l’idea di tradurlo e revisionarlo, ampliandolo leggermente, e provare a proporlo al vasto pubblico anglofono là fuori.
Miliardi di potenziali lettori…
Beh, ieri notte è successo. Tyrannosaurus Tex sarà fra oggi e domani disponibile in formato Kindle, DRM-free*, attraverso la piattaforma Amazon, per la vertiginosa cifra di 80 centesimi … ooops, 89 centesimi.
Appena sarà disponibile, non mancherò di postare un vistoso e vagamente volgare link, e a divulgarlo urbi et orbi.
Per ora, c’è il preview della copertina, solo per i lettori del mio blog.
Vediamo cosa succede.
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* Così è facile convertirlo in qualunque altro formato vi aggradi, usando Calibre, ad esempio.
Half Past Danger è una serie a fumetti che è stata appena lanciata negli Stati Uniti.
È un fumetto molto ben disegnato, molto divertente, pieno d’azione e d’avventura.
La copertina qui di fianco è abbastanza chiara.
1943.
Teatro del Pacifico.
Marines.
Nazisti.
Dinosauri.
Ninja.
Ci sono domande?
Ecco, io una domanda ce l’ho.
Ma perché da noi no?
Voglio dire – di disegnatori in gamba, in Italia, ce ne sono tanti.
Produrre un fumetto così, avendo un paio di disegnatori in gamba e uno sceneggiatore competente, non è difficile.
Richiede lavoro, richiede amore per il genere, certo.
Ma si può fare. Continua a leggere →
Avevano bisogno di 5000 dollari.
I ragazzi della Evil Hat Productions, editori di Spirit of the Century, gioco di ruolo di taglio pulp-avventuroso, avevano una mezza idea di pubblicare un romanzo pulp, collegato al loro gioco, e che utilizzasse i personaggi archetipici presentati nel manuale base di Spirit.
Una storia di classe, in cui New York viene invasa dai dinosauri… Dinocalypse Now.
Perciò, Kickstarter, e un progetto di crowdfunding.
Per chi se lo fosse perso, Kickstarter funziona così – chi intende creare… beh, qualcosa, che sia un disco, un film, un libro, un fumetto… decide quale cifra sia indispensabile per portare il progetto a buon fine.
Il progetto viene presentato e il pubblico lo può finanziare con donaziono che vanno da un minimo ed un massimo.
Allo scadere del tempo-limite (di solito 60 giorni), se ci sono i soldi, il progetto viene avviato, e i finanziatori ricevono il compenso che compete loro.
Per dire, nel caso di Dinocalypse, servivano 5000 dollari.
Per una donazione di 10 o più dollari, si riceveva la versione ebook del romanzo.
Per 25 dollari, un ebook ed una copia cartacea.
E così via, fino a una sola, singola donazioni di 1000 dollari, per la quale, oltre ad una valanga di prodotti elettronici e cartacei, il finanziatore riceve anche un racconto appositamente scritto per lui e altre meraviglie. Continua a leggere →
Ne ho accennato via twitter pochi minuti or sono, quindi perché non rendere pubblico il progetto?
Ne sono cambiate di cose in 100 anni...
Uno degli effetti collaterali di mettere insieme Il Destino dell’Iguanodonte (l’ebook è ancora e sempre disponibile), è stato esplorare le interessanti intersezioni fra scienza e narrativa.
Nulla di nuovo – a suo tempo avevo già rischiato di farmi cacciare dalla Società Paleontologica per aver presentato un poster sul legame fra scienza e immaginazione; molti colleghi non apprezzarono affatto che ci fossero immagini tanto del Megalosauro che di Bruce Willis.*
Fondamentalmente, la scienza non può scoprire ciò che non riesce ad immaginare.
Ecco quindi pronta – e già qua e là propagandata – una dotta conferenza dal titolo
“I Trilobiti di Trollope & i Dinosauri di Dickens – paleontologia e letteratura tra ‘800 e ‘900”
Al momento la conferenza è in preparazione, sarebbe bello metterla in piedi per settembre, e cerca una casa (vale a dire un posto dove proporla al pubblico).
Poi, se ci saranno sviluppi, se ne potrebbe fare un nuovo agile volumetto.
Chissà…
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* Ma non mi cacciarono. Me ne andai io un anno dopo, quando la rivista della Società pubblicò un dotto articolo sullo stesso argomento, proprio di due dei colleghi che più vocalmente avevano contestato il mio lavoro (e che forse per questo non ebbero il buon gusto di citarmi fra le fonti).