strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Pianeta Rosso

garibaldi cover small

Cliccate sull’immagine per scaricare il file pdf.

Un’uscita a sorpresa.
Nel 2010 misi in piedi una serie di racconti ambientati su un pianeta Marte che era sostanzialmente un pastiche di tutti i principali pianeti Marte della letteratura popolare e del planetary romance, come sfondo per una serie di avventure improbabili che avevano come protagonisti una selezione di popolari cialtroni italiani.

Uscirono un paio di storie, ma poi quello che era stato progettato come un serial e potenzialmente un universo condiviso, si interruppe per sopravvenuti problemi svariati e noiosi da elencare.

Quello che trovate qui è il primo episodio della serie, intelligentemente intitolato Pianeta Rosso, opportunamente riveduto, corretto e ampliato, con un nuovo prologo mai pubblicato prima, e con un bonus extra e un po’ di note e cose.

Potete scaricarlo in formato epub dal solito Ubuntuone.
Oppure potete scaricare il pdf cliccando direttamente sull’immagine qui di fianco.
La versione in mobi è in preparazione.

Il feedback, come sempre, è molto gradito.
E c’è anche il pulsante per le donazioni – che non sono obbligatorie, ma non mi offendono affatto.

E qualora voleste saperne di più sugli originali – e non – ai quali è ispirata l’ambientazione del racconto, l’agile volumetto Marte! è sempre disponibile dalla pagina dei Saggi.

ATTENZIONE – è stato segnalato un problema con il file in versione epub, che potrebbe causare problemi di impagniazione su alcuni lettori.
Il file è stato sostituito ed il problema dovrebbe essere risolto – segnalate eventuali altri impicci, e cercheremo di risolverli.


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La Storia del Lupo

Si discuteva di editoria e pubblicazioni, ieri, con alcuni amici.
Autoproduzione, case editrici.
C’è stato un certo baccano, nelle settimane passate, per alcune affermazioni discutibili apparse qua e là.
Se non pubblichi con una major sei uno sfigato, cose del genere.
Credo dovremo abituarci.

Contemporaneamente, si parlava anche di persone che credono di scrivere storie umoristiche, e invece non ci riescono.
Come diceva quel tale, morire è facile, è la comicità, che è difficile.

Comunque, fra una cosa e l’altra, a me è venuta voglia di riprendere in mano una vecchia storia, pubblicata a suo tempo su LN, darle una ripulita, e poi offrirla ai surfisti.
Così, tanto per movimentare un po’ le acque.
una storia scritta per ridere, che spero faccia lo stesso effetto a chi la legge che ha fatto a me che l’ho scritta.

Si tratta di un racconto breve, di una ventina di pagine.

Lo potete scaricare in formato pdf direttamente da qui.
Oppure potete scaricare il formato epub da UbuntuOne.

Il feedback, come sempre, è gradito.
Il racconto è gratuito, ma non saremo certo noi ad offenderci se qualcuno deciderà di usare il tasto per le donazioni, o la wishlist.
Ma è assolutamente facoltativo, badate!

E buona lettura!


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3000 in 8 – Il ritorno della Nutria

La storia in breve.

Cinque anni or sono venne pubblicata una antologia di racconti “neri” ambientati in Piemonte.
Fra i 22 autori che contribuirono al volume c’ero anch’io, con una cosa intitolata La Notte della Nutria.
Lo definii allora, e lo definisco adesso, un B-Movie.
Sostanzialmente L’Alba dei Morti Viventi, ma ambientato in un MacDonald di Asti, e con dei topi giganti sudamericani invece degli zombie.
Roba di classe.

L’antologia non ebbe la fortuna che meritava – non per il mio racconto, che era ed è una facezia, un esercizio nell’abuso dei cliché, ma per il materiale di altissima qualità prodotto dai miei compagni di ventura.

Quella che da oggi potete scaricare in epub da qui, grazie al solito UbuntuOne, o da qui come PDF direttamente da WordPress è una versione espansa e riveduta.
Un Director’s Cut, se volete, di quella vecchia storia.
Con in più una sezione di contenuti speciali – come si conviene in queste occasioni.
Un dietro le quinte, un making of a modo suo…

Riveduta ma non ravveduta, ci tengo a sottolineare.
La storia è ancora sordida, umidiccia e feroce.
Come una grossa nutria impazzita.

La narrazione se la fa in barba a tutte le buone regole, oltretutto.
E se volete farvi un’idea di come possa essere una storia di 3000 parole narrata da otto narratori diversi, beh, non dovete fare altro che scaricarla.
E buona lettura.

Oh, già!
Il tasto per le donazioni.
Lo scarico è naturalmente gratuito, con la mia benedizione (per quel che vale), ma…
Quella vecchia antologia, nel lontano 2007, non rese un centesimo a nessuno dei partecipanti.
Per cui mi divertirebbe da impazzire, a tanti anni di distanza, pagarmi un BigMac con la Nutria.


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Un Fil di Fumo

Vediamo se vende.

Oggi compio 45 anni (ouch!)
Il fatto che me ne senta addosso quindici di meno è probabilmente all’origine della decisione di mettere qui, per tutti i surfisti, un racconto scritto quindici anni or sono, in inglese, poi pubblicato in cartaceo ed in italiano cinque anni dopo, ed  ora resuscitato, ripulito, corretto e leggerissimamente ampliato, dotato di una dotta e poderosa postilla ed equipaggiato con una copertina della quale vado discretamente fiero.

Mi pare una buona idea – voglio dire, regalare un racconto da leggere anziché infliggere lunghi ravanamenti sul passare inesorabile degli anni, la vecchiaia che avanza, la salute che vacilla, bla bla bla…

Il racconto, uscito come ebook gratuito quindici anni fa col titolo di A Whisp of Smoke, Rising, è un horror di ispirazione lovecraftiana, ma una esecuzione che deve molto alla mia vecchia passione per Len Deighton.
Sul primo Alia, tanti anni or sono, uscì col titolo Un Fil di Fumo*, e ricevette critiche piuttosto lusinghiere.
Che fanno sempre piacere (e la rima non è voluta).

Ora lo potete scaricare in formato epub dal solito UbuntuOne.
O se preferite, in formato pdf direttamente da qui.

Il feedback come sempre è gradito.
Buona lettura.

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*Riferimenti pucciniani?
Io?
Naaa… è noto che mal sopporto la lirica.
Però, chissà… vi ho mai raccontato di come la Turandot… no, lasciamo perdere…


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La Ballata di Bobbie Howard

Prima o poi doveva succedere.

Una pubblicazione imprevista.
Si chiacchierava di creare personaggi del sesso opposto, con alcuni amici scribacchini, ed io come sempre mi sono detto soddisfatto ed orgoglioso del lavoro fatto, anni addietro, su Bobbie Howard, versione alternativa e femminile di Robert E. Howard.
Da qui l’idea di dare un’occhiata alla storia, il recupero del file dall’hard disc, l’idea di risistemarlo, metterci una copertina, fare un epub, magari anche un pdf.

Eccolo qui.

Si può immaginare qualcosa di peggio che essere giovani, intelligenti, creativi e indipendenti in un posto morto come Cross Plains, Texas, negli anni della Depressione?
Ovviamente sì…

Il racconto uscì – dopo varie disavventure – sul numero 43 di LibriNuovi.
Per questa edizione è stato vagamente risistemato, con l’aggiunta di una postilla barbosa come quelle che scriveva Ike Asimov per le sue storie.
È una cosa breve, di poco più che venti pagine, neanche 3500 parole.

La storia è disponibile tanto in formato epub, attraverso Ubuntu One, quanto come pdf da questo link diretto.

Il dowload è gratuito.
Ma se volete pagare un sacchetto di patatine all’autore, potete star certi che non sarà capace di rifiutarle.

Buona lettura!


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Ebook (con un piccolo aiuto dai miei amici)

Un paio di mesi or sono è capitata una cosa curiosa.

Ho pubblicato un post – una delle mie solite farneticazioni da persona che ha letto troppi romanzi d’avventura, troppo pulp, troppe storie ambientate in località esotiche.
Circa 3000 parole – un post lungo, per i miei standard.
Nel caso, quel post lo trovate qui.
Il post in questione ebbe un buon successo col pubblico (grazie, ragazzi e ragazze!), per cui pubblicai un addendum.

Ed a quel punto, mi capitò di trovae, fra commenti ai post e mail in casella, una mezza dozzina di persone che mi consigliavano tutte la stessa cosa: postare quel materiale come ebook.

E perché no?

In fondo è facile, mi dico – dò una sistemata al testo, aggiungo un paio di cose, ci faccio un pdf e lo metto in scarico.
Bello liscio.
Posso lavorarci la sera, dopo cena.

Un mese dopo, trovandomi fra le mani un testo di circa 20.000 parole, la cosa ha preso una piega diversa…

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