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Audiodrammi – una Top Five

OK, una specie di post del piano bar del fantastico.
La mia amica la Clarina vuole fare un film muto.
E io invece voglio fare un radiodramma.
Strana gente, eh?

Radiodrammi.
Si tratterebbe di quel genere di narrativa nella quale un certo numero di attori interprerta una sceneggiatura, con l’ausilio di una colonna sonora e di una serie di effetti sonori.
Ai vecchi tempi, quando gli uomini erano veri uomini, e le donne erano vere donne, li passava la radio, e venivano sponsorizzati dalla Lux, o da marche di sigarette.
Ci lavorava gente come Orson Welles.
O i grandi attori facevano versioni solo audio di film popolari ai quali avevano partecipato – Casablanca, Lo Sparviero del Mare…

Ci hanno fatto anche un paio di film piuttosto divertenti, su quella cultura – Zia Giulia e la Telenovela, con un giovane Keanu Reeves, un Peter Falk colossale ed una splendida Barbara Hershey.
E poi c’è Luna di Miele Stregata, con Gene Wilder e Gilda Radner, e Dom DeLuise… quello nel quale cantano Balling the Jack…

Ma veniamo al presente.
C’è ancora spazio per i radiodrammi?
La risposta è, maledizione, sì.

In prima battuta, esiste un vasto giacimento di originali che si possono ascoltare attraverso la rete – ne trovate una buona selezione nell’Internet archive.
Io consiglio in particolare X Minus One, una serie di adattamenti di racconti di fantascienza apparsi su Astounding e su Galaxy.

Ma c’è molto di più!
Con i moderni mezzi messi a nostra disposizione dalla scienza (aha! c’è forse frase più pulp?!), è possibile con un budget risicatissimo, una manciata di coraggiosi e qualche piccolo accorgimento, mettere in piedi spettacoli dignitosissimi, che educano ed intrattengono grandi e piccini.
E noi siamo qui oggi per parlare dei cinque migliori.
Perché è da loro, che dobbiamo imparare. Continua a leggere