Cinque parole chiave per l’ambiente, in attesa delle giornate del Festival del Paesaggio Agrario di Vaglio Serra – con Signora in Verde come nostra consuetudine, a segnalare che siamo qui a parlare di ambiente.
E ne approfittiamo per annunciare che probabilmente i post diventeranno sei, visto che mano a mano che le cose si sviluppano, altre idee ed altri concetti assumono una certa importanza.
E chissà, poi magari ne faremo un allegro articolo, o un agile volumetto – o entrambe le cose.
Ma per intanto…
Abbiamo parlato di biodiversità e di resilenza, è ora di parlare di Permaculture.
Permacultura, in italiano.
Permacultura è una parola che sta lentamente diventando di moda.
In attesa che se ne impossessino le riviste patinate e comincino a discuterne le signore dal parrucchiere, vediamo di darne una definizione non ortodossa, ma, speriamo, utile ad orientarci.
La Permacultura è la pratica in cui noi sfruttiamo la biodiversità al fine di accrescere la resilienza, la qualità e la produttività del nostro orto.
È più una questione di buon senso che di accademia, più una questione di design che di ecologia – è relativamente facile, poco costosa, spesso controintuitiva, ed ha degli effetti sorprendenti.
Allora, vediamo di riassumere i principi base in un’altra frase concisa ma chiara…
Ridurre il dispendio di energia e la quantità di lavoro, impostando il nostro habitat personale in maniera da ottimizzare i consumi, ridurre gli sprechi e accrescere la qualità della vita.
Sembra un programma politico, ma lo possiamo applicare al cortile di casa – o al terrazzo del nostro alloggio.
Ed è anche questo, il bello – l’approccio permaculturale può cominciare molto in piccolo, dal nostro terrazzo, appunto, e con un po’ di fortuna diffondersi ad una comunità.
Ma nello specifico, di cosa si tratta? Continua a leggere