Kickstarter si sta rivelando uno strumento straordinario nel rinnovare – tra le altre cose – il gioco di ruolo.
Il 16 di settembre 2012, si è chiuso positivamente il Kickstarter per la produzione di una edizione in Inglese di Tenra Bansho Zero.
Il target era 9000 dollari.
Ne sono stati raccoli 130.000.
Ma procediamo con ordine.
Cos’è Tenra Bansho Zero?
É un gioco di ruolo, sviluppato nel 1997 da Jun’ichi Inoue, autore leggendario di giochi, manga e narrativa.
Il gioco, disegnato per offrire un mondo ampio e suggestivo e un sistema rapido e flessibile, ebbe un notevole successo in patria, e viene considerato il motore del rinascimento ludico giapponese.
Tenra Bansho Zero era una sorta di leggenda fra i giocatori occidentali – ed ha avuto certamente un peso colossale nello sviluppo di giochi molto popolari da noi*.
Di cosa parliamo?
Di un mondo in guerra, nel quale 400 anni di conflitto continuo hanno pesantemente impattato lo sviluppo sociale.
E se la società civile assomiglia molto – almeno in superficie – alla società giapponese del sedicesimo secolo, le arti belliche sono state portate all’estremo da un processo darwiniano di evoluzione forzata.
Sì, ci sono i robottoni.
E ci sono i guerrieri cyborg.
E ci sono guerrieri meccanici animati dall’anima imprigionata di guerrieri morti.
E ci sono i samurai potenziati biologicamente.
E ci sono i ninja – sia quelli tradizionali, che quelli hi-tech.
Ma è sottilmente più complicato di così.
Ci sono i maghi taoisti, capaci di incatenare demoni e dotati di sistemi meccanici controllati da abachi spiritici.
E ci sono i manichini – simulacri antropomorfi creati come giocattoli per i ricchi e potenti.
E ci sono i portatori di vermi, che ospitano nel proprio corpo colonie di creature aliene che confersicono loro poteri diversi.
E ci sono gli oni, corna e tutto, che forse sono gli abitatori originari di questo pianeta.
Perché forse questo è un pianeta alieno, colonizzato in tempi immemorabili da terrestri che si sono appropriati delle tecnologie indigene.
O forse no.
Però ci sono anche spiriti maligni partoriti dal folklore giapponese.
E creature che darebbero gli incubi ad Alien.
E sopra tutto, una nobiltà cinica e manipolativa, che trae il proprio potere da segrete manipolazioni, e legittimata dalla religione Shintoista.
E ci sono i monaci buddhisti.
Cosa volete di più?
Un sistema di creazione dei personaggi relativamente rapido, basato su template?
C’è.
Una benemerita assenza di metaplot, doppifondi narrativi o archi narrativi?
Fatto.
Una grafica splendida?
Ovviamente.
Donnine pneumatiche in improbabili costumi pseudo-giapponesi che, armate di spade spropositate, affrontano orrori tentacolati?
Come se fosse necessario chiederlo…
Ma attenzione – non caschiamo nello sciocco preconcetto che vuole manga = insensato.
L’universo di Inoue-san è molto dettagliato, affascinante e coinvolgente, e garantisce la possibilità di stili di gioco estremamente diversi.
Battaglie campali? Certo.
Ma anche spionaggio, diplomazia, drammi personali, esplorazioni e investigazioni.
L’edizione in inglese di Tenra Bansho Zero è disponibile tramite i soliti rivenditori online di giochi in formato elettronico.
Due manuali – setting e regole, per un totale di circa 700 pagine, riccamente illustrate.
Più unaversione “leggera” e printer friendly, del solo testo dei due manuali, per altre 500 e rotte pagine.
Tutto ciò che è indispensabile per giocare – e oltre.
Per circa dieci euro.
Esiste anche un’edizione cartacea, ma al momento non posso permettermela.
Ma quando potrò permettermela, ne vorrò una copia sul mio scaffale.
Una prima rapida lettura giustifica un certo entusiasmo.
Il gioco è veramente diverso, estremamente divertente, ed è quasi un peccato che prodotti palesemente derivati da questo abbiano in alcuni casi spoilerato alcune idee.
Ma vale maledettamente la pena.
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* Exalted? Io non ho detto Exalted.
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