Pare che Glen Cook abbia iniziato a sviluppare il suo Dread Empire – e soprattutto il mondo che fa da teatro all’azioneper i romanzi ed i racconti del Dread Empire – nel 1973, ed abbia poi proseguito a rimpolpare la propria opera negli anni trascorsi come coinquilino di Fritz Leiber, immediatamente dopo la morte di Jonquil Leiber.
Il Dread Empire si è poi diffuso su diverse riviste ed ha raggiunto diverse case editrici, polverizzandosi a poco a poco.
I due terzi di un romanzo sono scomparsi misteriosamente – probabilmente rubati da qualche ospite a casa di Cook negli anni successive.
Altre cose sono state cestinate dall’autore.
Oggi, gran parte del ciclo del Dread Empire – o per lo meno ciò che rimane – è raccolto in tre volumi pubblicati dalla solita Night Shade Books.
A Cruel Wind raccoglie i tre romanzi della “sequenza principale”, e narrano lo scontro fra l’Impero del titolo – una entità politica tirannica e rapace modellata su un ibrido cino-giapponese con abbondanti elementi magici – e i popoli del deserto guidati dal misterioso El Murid.
In un sovrapporsi di intrighi politici, tradimenti, follia e morte, tutto ciò che può andare a gambe all’aria va a gambe all’aria.
A Fortress in Shadow riunisce due prequel e delinea da una parte il passato di alcuni dei personaggi principali, e dall’altra la sequenza di eventi che porta al collasso finale l’Impero.
An Empire Unacquainted with Defeat, appena recuperato attraverso un amichevole rivenditore di fondi di magazzino, raccoglie otto storie – da brevi a brevissime – ambientate prima, durante e dopo la caduta dell’impero.
Si tratta di una raccolta ineguale, le storie scritte durante un arco di oltre undici anni mostrano gli iniziali limiti dell’autore, e la sua crescita.
“The Nights of Deadful Silence”, prima storia del Dread Empire ad essere scritta, dimostra un debito colossale nei confronti di Leiber e di C.A. Smith, ed avrà certamente deliziato i lettori di Fantastic, e gli appassionati di Lyon Sprague De Camp.
“Soldier of an Empire Unacquainted With Defeat”, uscito sette anni dopo, mostra una maturità ed una pulizia invidiabili, e lascia presagire il taglio narrativo che Cook metterà a pieno frutto nella serie della Black Company. Ben poco è derivativo o riferibile ad un autore di riferimento. La lezione di Leiber, se c’è stata, è stata pienamente appresa e assimilata.
I racconti che stanno in mezzo – uno dei quali venne anche candidato al Nebula – sono fantasy militare solido e senza fronzoli, con un buon occhio alla politica e soprattutto, vista la forma breve, alla psicologia dei protagonisti.
Un buon volume dal quale iniziare ad immergersi nel Dread Empire.
PS: restano fuori due romanzi – che probabilmente Night Shade riunirà in un prossimo volume – e naturalmente il romanzo perduto.
Che come faccia aperderlo, uno, un romanzo…
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